Al Comune di Terralba le aree demaniali nello stagno di Corru S'Ittiri: presto i lavori - LinkOristano
Ambiente e pesca

Al Comune di Terralba le aree demaniali nello stagno di Corru S’Ittiri: presto i lavori

Progetti per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici e per la qualità delle acque

Stagni di Terralba
Alba a Corru S'Ittiri. Foto di Gabriele Pinna

Terralba 

Progetti per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici e per la qualità delle acque 

Sono passate ufficialmente al Comune di Terralba le aree del Demanio marittimo nello stagno di Corru S’Ittiri, nel compendio di San Giovanni e Marceddì. Ora l’Amministrazione potrà far partire alcuni interventi per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici e garantire un ambiente ottimale per la pesca. Le aree interessate fanno parte della zona SIC ITB030032.  Le ultime formalità per il passaggio si sono svolte in un incontro tra il sindaco di Terralba, Sandro Pili, e il comandante della Capitaneria di porto di Oristano Federico Pucci.

“La consegna delle aree, per la quale ringraziamo la Capitaneria di porto per la collaborazione e disponibilità, consentirà di avviare due importanti interventi con l’obiettivo di migliorare le connessioni idrogeologiche e lo stato degli ecosistemi umidi costieri, a beneficio anche delle attività economiche dell’area”, hanno spiegato il sindaco Pili e l’assessora alla pesca, Maura Mura. “La SIC ITB030032 ricade nei Comuni di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba, ed è caratterizzata dalla presenza di ampie aree umide costiere, ricche di biodiversità, ma che presentano alcune criticità legate alle attività antropiche che gravitano attorno ad esse”.

“Gli interventi idraulici che hanno definito l’assetto attuale degli stagni ne hanno modificato la struttura originaria. In particolare, nel compendio di San Giovanni e Marceddì limitano il ricambio idrico, soprattutto nelle zone più interne, con ripercussioni sulla stabilità idrogeologica del territorio, ma anche sullo stato ecologico delle zone umide”, hanno aggiunto gli amministratori.

“L’elevata valenza ecosistemica del compendio è testimoniata dalla presenza di due siti della Rete Natura 2000, quali SIC ITB030032 Stagno di Corru S’Ittiri e ZPS ITB034004 Corru S’Ittiri. Questi ospitano habitat di interesse comunitario definiti ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, taluni dei quali designati come prioritari dalla stessa Direttiva e specie faunistiche e floristiche di interesse comunitario. Sono inoltre presenti due IBA – Important Bird Area – ovvero il 178 Campidano centrale e 218 Sinis e Stagni di Oristano, e un’oasi permanente di protezione faunistica e di cattura. Il compendio umido rappresentato dallo stagno di Corru S’Ittiri è inoltre definito come zona Ramsar in considerazione della importanza ricoperta per l’avifauna delle zone umide”, hanno spiegato ancora sindaco e assessora.

Il primo intervento dispone di un finanziamento di un milione di euro da parte dell’Assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente. “L’obiettivo dei lavori è il ripristino delle connessioni ecologiche interne ai corpi idrici e il miglioramento delle condizioni dell’habitat, localmente in condizioni di degrado. In questo modo si potranno garantire ricadute positive sulla funzionalità idraulica dell’intero sistema fluviale di foce del rio Mogoro e la conservazione di habitat e specie presenti nel sito”, spiegano gli amministratori. “Il progetto è già stato stato approvato, la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori è in corso”.

“L’altro intervento, coordinato dalla Fondazione Medsea, rientra invece nell’ambito del progetto TransformAr, finanziato dal programma europeo Horizon 2020, che prevede di testare delle misure di adattamento al cambiamento climatico”, dicono il sindaco Pili e l’assessora Mura. “La soluzione TransformAr si concentra infatti sulla sperimentazione della funzionalità dello smart gate, ovvero una paratia con un controllo remoto intelligente che regola la circolazione idrica, e sull’installazione di un sistema di monitoraggio nella laguna che rileva i parametri della qualità delle acque. Tutto ciò al fine di preservare le condizioni ecologiche ottimali per la pesca e mitigare gli effetti legati ai cambiamenti climatici in atto (inondazioni e siccità estreme)”.

L’inizio dei lavori è previsto nelle prossime settimane. Ma prima il Comune di Terralba e la Fondazione Medsea incontreranno i rappresentanti del Consorzio pesca Marceddì, che ha in concessione quell’area, per spiegare le fasi operative dei due interventi.

Venerdì, 8 marzo 2024

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