Terapia salvavita negata a Oristano: incontro col Prefetto e l’assessore Nieddu
Formalizzate le richieste delle associazioni Komunque Donne, Le Belle Donne, Cittadinanzattiva, Ail, Adiconsume e i sindacati Cgil, Cisl Uil
Le associazioni Komunque Donne, Le Belle Donne, Cittadinanzattiva, Ail, Adiconsume e i sindacati Cgil, Cisl Uil, hanno formalizzato le richieste di incontro con il Prefetto di Oristano Gennaro Capo, e con l’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu, per discutere della situazione del reparto di Oncoematologia di Oristano.
Secondo quanto concordato nella riunione tenutasi ieri a Oristano scopo dell’incontro con prefetto e assessore alla sanità è ottenere il potenziamento del reparto di Oncologia e la garanzia che la struttura di oncoematologia rimanga completamente operativa e continui a erogare gli indispensabili e irrinunciabili servizi erogati sino a oggi.
Le associazioni e i sindacati hanno deciso di riunirsi dopo il caso della paziente in cura al San Martino di Oristano, a cui è stata negata la terapia salvavita nel nosocomio oristanese, perché non autorizzato dalla stessa Regione.
In seguito, il dirigente dell’Assessorato Regionale Igiene e Sanità, Marcello Tidore, durante la riunione della Commissione Sanità, aveva affermato che il presidio di Oncoematologia di Oristano operava in modo illegittimo e per questo doveva essere chiuso.
Martedì, 18 dicembre 2020
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