Addio Azzurra: morta nel mare della Tunisia una delle tartarughe liberate a ottobre a San Giovanni di Sinis - LinkOristano
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Addio Azzurra: morta nel mare della Tunisia una delle tartarughe liberate a ottobre a San Giovanni di Sinis

Accertamenti in corso da parte dei biologi

San Giovanni Sinis liberazione tartarughe
Un momento della liberazione delle 4 tartarughe lo scorso ottobre

Tunisia

Accertamenti in corso da parte dei biologi

È stata ritrovata morta su una spiaggia del Golfo di Hammamet, in Tunisia, la tartaruga Azzurra, una delle quattro Caretta caretta rilasciate lo scorso ottobre a San Giovanni di Sinis.

L’ipotesi dei biologi è che sia rimasta impigliata in una rete da pesca. Una conclusione  a cui si è giunti  sulla base dall’analisi dei dati trasmessi dal dispositivo satellitare montato al momento del rilascio sul suo carapece.  Dopo alcuni giorni di silenzio aveva ripreso a trasmettere lo scorso 14 marzo dalla costa tunisina: una pausa che aveva messo in allarme i ricercatori dell’Istituto IAS-CNR di Oristano, afferente al Centro di Recupero del Sinis, nodo della Rete regionale per la conservazione della fauna marina. Sono stati loro ad allertare i colleghi del “Institut National des Sciences et Technologies de la Mer”, che gestiscono il Centro di Recupero della fauna marina di Monastir, in Tunisia. I professionisti, su richiesta del team di ricercatori sardi, hanno raggiunto il luogo dove Azzurra è stata ritrovata morta e hanno prelevato la carcassa per sottoporla a necroscopia.

L’ultimo aggiornamento, diffuso nel mese di febbraio, segnalava che Azzurra aveva percorso circa 2000 km dal momento della liberazione. Dopo aver passato lo stretto di Sicilia, aveva transitato tra l’Isola di Pantelleria e la costa della Tunisia, e si era portata di fronte alla città di Monastir. Le ultime immersioni registrate della Caretta caretta erano state effettuate a profondità di circa 20 metri con durate medie di un’ora.

Azzurra era stata recuperata sulle coste di Quirra dai biologi dell’Area Marina Protetta Capo Carbonara il 26 luglio del 2020 su segnalazione di un pescatore che l’aveva notata in difficoltà: presentava una profonda ferita alla pinna anteriore destra causata da una lenza nella quale era rimasta intrappolata.

Dopo il recupero, era stata trasferita e visitata alla Clinica veterinaria dei Due Mari di Oristano: la TAC aveva evidenziato una profonda frattura alla pinna che aveva richiesto un lungo periodo di cura e degenza presso il Centro di Recupero del Sinis, fino al momento della sua liberazione col satellitare.

La liberazione di Azzurra, avvenuta insieme a quella di Gavino, Genoveffa – vissuti per oltre 20 in cattività – e a quella di Elettra, era stato un vero e proprio evento che aveva visto la partecipazione della giornalista e conduttrice Tv Licia Colò.

Azzurra - tartaruga morta
Azzurra

Venerdì, 18 marzo 2022

 

 

 

 

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