Addio al Lidolando di Porto Alabe: dopo quasi trent'anni chiude e si aprono le polemiche - LinkOristano
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Addio al Lidolando di Porto Alabe: dopo quasi trent’anni chiude e si aprono le polemiche

Il Comune non ha ancora pubblicato un bando per la nuova gestione

Lidolando - Porto Alabe
Il Lidolando di Porto Alabe

Tresnuraghes

Il Comune non ha ancora pubblicato un bando per la nuova gestione

Non rimane che l’amaro in bocca e un sogno da riporre nel cassetto per Domenico Mura Serra di Tresnuraghes: dopo quasi un trentennio, il noto locale Lidolando di Porto Alabe ha chiuso i battenti, fino all’arrivo di un nuovo gestore, che il Comune dovrà scegliere tramite una gara. Con la stagione estiva alle porte, però, nessun bando è stato pubblicato e l’ingresso del locale resta sprangato.

“La nostra è una storia lunga 29 anni”, ha spiegato l’ormai ex gestore. “Il locale nasce da un accordo con il Comune di Tresnuraghes, che ci ha dato in concessione il terreno sul quale abbiamo costruito quella che è diventata una struttura polivalente: c’era il ristorante, il bar, il market, i servizi di noleggio, una zona per lo scarico e ricarica dei caravan, bagni, docce, servizi per i disabili…Insomma un lido con tutti i servizi completi”.

Erano tante le prospettive per il locale. “La struttura aveva potenzialità: in cucina lavoravamo io e mia moglie, come pizzaiolo e cuoca, e avevamo dei dipendenti. I ranghi erano ridotti, perché comunque non potevamo assicurare una stagione lunga”, ha aggiunto Mura Serra. “Ma sapevamo darci da fare fornendo un buon servizio e collezionando ben 250 recensioni su TripAdvisor: sono tante se si pensa che il locale era a Porto Alabe. Spesso delle guide spagnole venivano da noi con i turisti anche fuori stagione e noi aprivamo solo per loro. Abbiamo visto tanti visitatori passare qui”.

Da novembre scorso, tuttavia, il Lidolando ha chiuso i battenti. “Sapevamo della concessione in scadenza, anche se sottolineo che i 29 anni sono partiti dalla firma e hanno ricompreso anche il periodo di costruzione, che è stata a nostro carico”, ha continuato Serra Mura. “Stiamo parlando di un locale da un milione e mezzo di euro, giusto per fare una stima. Figuriamoci che avevamo l’autorizzazione per operare come stabilimento balneare, ma dal momento che il Comune non ha mai approvato un P.U.L. adeguato, non abbiamo potuto collocare lettini e ombrelloni in spiaggia. Cosa che è stata un danno, oltretutto”.

Negli anni, i rapporti col Comune si sono incrinati. “Ci accusano di essere inadempienti di canoni da 12.000 euro: vero, ma c’è da dire che la manutenzione straordinaria dell’area era di competenza comunale, ma ce ne siamo fatti carico noi, con spese che ammontano a 60-80.000 euro”, ha dichiarato Mura Serra. “Eravamo a 60 metri dal mare, in balia del maestrale, e non facevamo altro che pulire e impegnarci il più possibile. Abbiamo chiesto una proroga della concessione, richiedendo inoltre l’aggiunta di nuovi terreni per la costruzione di altri bagni e docce e la gestione di passerelle d’accesso, disposti a pagare 15.000 euro di canone. Ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta”.

“Quando ci hanno detto di andare, abbiamo allora proposto che il Comune ci nominasse gestori pro tempore, finché non fosse stato pubblicato un nuovo bando, al quale avremmo comunque potuto partecipare”, ha proseguito l’ex gestore. “Ma anche in questo caso abbiamo ricevuto una porta in faccia: l’Ente ci ha risposto che una proroga era impossibile. Noi però non abbiamo chiesto una proroga in questo caso, ma di venire nominati custodi dell’area. Questo ha fatto percepire accanimento nei nostri confronti”.

Sono tante le proposte che il Lidolando ha avanzato al Comune di Tresnuraghes. “Pensiamo per esempio alla battaglia per la costruzione delle passerelle, che abbiamo vinto mandando al Comune le foto di genitori costretti a portare i figli disabili in braccio fino alla spiaggia. O al nostro impegno nella preservazione del giglio di mare o delle nidificazioni dei gruccioni: pensare che le persone di qui ne calpestavano i nidi, mentre dall’estero venivano ad aprile ad ammirare gli esemplari. Aprivamo proprio per loro”, ha commentato Serra Mura. “Avevamo anche proposto l’assunzione di ragazzi di Tresnuraghes dell’alberghiero, ma anche lì abbiamo ricevuto un no. Abbiamo visto passare tanti sindaci e tutti si sono defilati”.

Nelle mani degli ex gestori non rimane che il verbale di riconsegna del locale e tanta amarezza. “Abbiamo sgomberato la struttura da tutta l’attrezzatura: stimiamo che i nuovi gestori dovranno investire circa 100.000 euro nell’acquisto di tutto ciò che serve”, ha concluso Mura Serra. “Chi mai investirebbe una cifra del genere? Era una struttura che funzionava e poteva dare ancora tanto, come non se ne vedono nelle altre aree costiere. Ora io e mia moglie lavoriamo a Monserrato, perché nonostante l’età non vogliamo andare in pensione. Resta la tristezza di una struttura  nella quale sono già entrati in azione i vandali. Abbiamo saputo che il comune vorrebbe affittare l’area a un chiosco di panini, ma senza P.U.L. come potrebbero farlo? Possibile che in consiglio non si esprima nessuno su questa situazione? Possibile che nessuno comprenda il vero valore di questa struttura? Ora il Comune comprenderà quanto bisogna investire per gestire un’area del genere. A noi rimane la soddisfazione di aver realizzato un sogno ed essere riusciti a fare impresa nel territorio”.

Mercoledì, 17 aprile 2024

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