Da Narbolia un no corale al parco eolico tra Montiferru e Alto Campidano - Foto e video - LinkOristano
Energia

Da Narbolia un no corale al parco eolico tra Montiferru e Alto Campidano – Foto e video

"In Sardegna più energia di quella che di produce. Chi realizza gli impianti cerca sovvenzioni statali"

narbolia assemblea contro centrale eolica
Grande partecipazione all'assemblea di narbolia

Narbolia

“In Sardegna più energia di quella che di produce. Chi realizza gli impianti cerca sovvenzioni statali”

[ Dall’inviato Marco Guerra ] In 200 per dire no alla realizzazione di un parco eolico tra il Montiferru e l’Alto Campidano. Sono tanti gli esponenti della politica locale e regionale, di associazioni e comitati e i semplici cittadini che oggi si sono ritrovati al Centro polifunzionale “Peppino Pippia”, in piazza Segni, a Narbolia, per manifestare il loro dissenso al progetto presentato nelle scorse settimane dalla Sorgenia Renewables, che mira a mettere in funzione nei territori comunali di Seneghe, Narbolia, San Vero Milis, Solarussa e Siamaggiore un parco eolico con torri alte più di 100 metri. Una proposta che si aggiunge a quelle delle quattro centrali eoliche in progetto fra Montiferru e Monte Sant’Antonio – Macomer.

A Narbolia è giunta anche una delegazione da Seneghe, con una marcia simbolica guidata dalla sindaca del paese Albina Mereu.

L’assemblea pubblica è stata convocata dal Comitato S’Arrieddu per Narbolia che negli anni scorsi si era battuto contro la centrale fotovoltaica nelle campagne del paese.

Nei giorni scorsi sono stati numerosi i Consigli comunali che si sono opposti al progetto della Sorgenia Renewables.

Ieri il Gruppo d’Intervento Giuridico ha presentato un atto di intervento nel procedimento di valutazione d’impatto ambientale. Ulteriori osservazioni verranno inviate a breve da altri comitati e associazioni, che dovrebbero pubblicarle sulle proprie piattaforme, così da poterle condividere con la cittadinanza.

Seneghe Narbolia a piedi per dire no all'eolico
L'arrivo a piedi a Narbolia della delegazione partita da Seneghe

Nel dettaglio, il progetto prevede l’installazione di 9 pale eoliche con turbine nei territori di Seneghe e Narbolia (con altezza al mozzo di 125 metri e con  un diametro del rotore di circa 170 metri, per una potenza massima di immissione di 75 MW), comprensive di un sistema di immissione in rete e di accumulo integrato che si snoderebbe lungo i territori di San Vero Milis, Zeddiani e Siamaggiore, per giungere infine a Solarussa, dov’è prevista la realizzazione di un punto di accumulo.

“Oggi in Sardegna produciamo più energia di quella che consumiamo”, ha ricordato in apertura di incontro Pietro Porcedda del Comitato S’Arrieddu per Narbolia, “le imprese che presentato progetti per realizzare parchi eolici in Sardegna lo fanno per portar via importanti sovvenzioni statali”.

È di queste ore, inoltre, una proposta di legge regionale presentata dal Gruppo Alleanza Rosso-Verde, che chiede un maggiore coinvolgimento delle comunità locali nelle scelte che riguardano il proprio territorio. Il primo firmatario è il consigliere Diego Loi, che è anche sindaco di Santu Lussurgiu. La proposta prevede una modifica delle norme che disciplinano il procedimento di autorizzazione della realizzazione dei nuovi impianti, in particolare la legge regionale n. 7 del 2009, sostanzialmente rendendo vincolante il parere delle amministrazioni comunali nell’iter autorizzatorio per l’installazione dei nuovi impianti di energia rinnovabile.

Dello stesso avviso il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Alessandro Solinas, che la scorsa settimana ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale, parlando apertamente di Far West delle rinnovabili.

Narbolia - assemblea eolico - pubblico

“A Villanovaforru”, ha spiegato il sindaco Maurizio Onnis, “abbiamo a che fare con le pale eoliche da molto tempo. Tra il mio paese, Sardara e Sanluri sono comparse mini pale eoliche dieci anni fa. Quelle pale sono state sequestrate e dissequestrate due volte. Abbiamo monitorato sempre la situazione, mandando via a calci nel sedere chiunque si presentasse nel paese alla ricerca di terreni. Non abbiamo alcuna voglia di scendere a patti su questi argomenti. A Villanovaforru abbiamo una comunità energetica, crediamo nel rinnovabile. È importante che gli agricoltori non vendano i terreni, chi vende un terreno su cui metteranno pala di 200 metri non sta vendendo un terreno, sta vendendo il paesaggio. Il bene delle 10-20-30 persone che vogliono vendere viene molto dopo il bene delle migliaia di persone che non hanno intenzione di vedere il loro paesaggio deturpato”.

Narbolia - assemblea contro eolico

“In Regione”, ha dichiarato Antonio Muscas del Comitato Su Entu Nostu, “si parla di aumento delle volumetrie per le strutture alberghiere. Però, che tipo di turismo vogliamo se pensiamo che gli hotel avranno pale eoliche davanti e dietro? Se consumo il paesaggio non rimane niente. Un aerogeneratore di 300 metri si vede anche a 40 chilometri di distanza. Solo dalla vendita dell’energia Sorgenia Renewables si assicurerebbe 429 milioni di euro in 20 anni. La Sardegna è una terra povera che non è in grado di dar da mangiare ai propri abitanti, ma è in grado di arricchire Srl che guadagnano senza alcuna fatica. Questi impianti hanno necessità di oltre 1.200 metri cubi di cemento, come un edificio di quattro piani pieno di cemento armato. Nel giro di qualche generazione avremo il territorio sardo pieno di basamenti. Sorgenia Renewables non punta sull’eolico perché crede nelle rinnovabili, ma perché conviene. Come comitato chiediamo una moratoria, è l’unico sistema per fermare uno scempio di dimensioni senza precedenti. Vogliamo decidere dove realizzare questi impianti e su quale tipologia di impianto puntare. Abbiamo il diritto di vivere dignitosamente la nostra terra, una terra ricca di risorse. Per questa ragione il 14 settembre manifestiamo insieme a Cagliari, è un nostro diritto decidere del nostro futuro”.

È stato ricordato come il territorio tra Narbolia e Seneghe, che dovrebbe ospitare 9 pale eoliche, è stato uno dei pochi risparmiati dal grande incendio che nell’estate di due anni fa devastò il Montiferru. E c’è chi ha avanzato dubbi sull’altezza delle pale, che potrebbero rappresentare un ostacolo per le attività antincendio.

Nel corso del confronto, durato circa tre ore, è emersa anche l’idea di coinvolgere maggiormente le altre amministrazioni comunali del territorio, pure quelle non direttamente coinvolte dai progetti contestati. E anche la possibilità di chiedere una presa di posizione decisa da parte dell’Anci regionale, che già in passato si era schierata contro ogni forma di speculazione.

Sostegno alla protesta portata avanti da Montiferru e l’Alto Campidano è arrivato poi da diversi comitati e sindaci giunti  a Narbolia da fuori provincia.

Lunedì, 4 settembre 2023

 

 

 

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