Trekking: scoprire il Sinis con gli itinerari del cammino lento di "Lodi alle torri" - LinkOristano
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Trekking: scoprire il Sinis con gli itinerari del cammino lento di “Lodi alle torri”

Guida e informazioni utili

Trekking: scoprire il Sinis con gli itinerari del cammino lento di “Lodi alle torri”
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Scoprire il Sinis facendo trekking. E fare il trekking con lo spirito di San Francesco, ammirando le bellezze del creato. Nasce così “Lodi alle Torri”, gli itinerari di cammino lento lungo la costa del Sinis, promossi dall’Ufficio per la Pastorale del turismo, tempo libero e sport dell’Arcidiocesi di Oristano, guidato da don Ignazio Serra, con l’aiuto di don Giacomo Zichi.

Ultimi due appuntamenti con i nove itinerari – da 6, 9 o 12 chilometri – alla scoperta delle bellezze del Sinis, che chiunque può replicare in autonomia, per immergersi, attraverso stretti sentieri raggiungibili solo a piedi, in un territorio che spazia dal mare, alla macchia mediterranea, dalla pineta allo stagno e nel quale non mancano le torri.

“Il Sinis è uno scrigno di bellezza”, commenta don Ignazio Serra. “I cammini lenti offrono la possibilità di vedere tutto ciò che si mostra agli occhi: la bellezza del creato”.

“I cammini stanno prendendo sempre più piede”, continua il responsabile dell’Ufficio per la Pastorale del turismo, tempo libero e sport dell’Arcidiocesi di Oristano. “E nessuno vuole affrontarli da solo”.

Gli itinerari in programma

24 agosto – Cammino Pineta Is Arenas – Monumento Madonna di Spagna e stagno Is Benas
La pineta e lo stagno di Is Benas saranno al centro del percorso, con una tappa al monumento della Madonna di Spagna. La spiaggia nei pressi della pineta è una delle più lunghe dell’oristanese, si estende per 6 chilometri. Il suo nome che significa “le sabbie” deriva dalle dune sabbiose che la caratterizzano, rimboschite negli anni cinquanta e diventate oggi una vastissima area verde, dove sorgono, appunto, la pineta e anche un campo da golf. Lo stagno di Is Benas è una zona umida inserita negli anni ‘70 nella lista delle zone umide di importanza internazionale, predisposta sulla base della convenzione di Ramsar. Il monumento in onore della Madonna di Spagna è installato nei pressi della spiaggia dove il simulacro ligneo venne ritrovato il 26 marzo 1937 dal servo pastore narboliese Daniele Zou. Il monumento si compone di due formelle in ceramica, opera dell’artista Pina Monne, adagiate sul fronte e retro di una pietra arenaria.

31 – Cammino nello Stagno Sale ‘e Porcus
È il cammino più semplice in assoluto e dura circa due ore. Lo stagno Sale ‘e Porcus è uno stagno salato di 330 ettari, che si trova nei territori di Riola Sardo e San Vero Milis. È stato identificato come “zona umida di importanza internazionale” secondo la convenzione di Ramsar.
È attraversabile a piedi in primavera ed estate, quando il livello dell’acqua diminuisce a causa dell’evaporazione fino a prosciugarsi totalmente, lasciando nel fondo una spessa “crosta” di sali minerali. Dal 1982 lo stagno di Sale ‘e Porcus è una “Riserva Naturale Orientata”, gestita dal comune di San Vero Milis in collaborazione con la LIPU.

Falesia a S’Anea scoada

Gli itinerari che si possono replicare

Cammino da Punta S’Incodina alla Spiaggia di Mari Ermi 
È un cammino circolare (andata e ritorno nello stesso punto) che prevede un trekking di 150 minuti lungo la costa al confine settentrionale della penisola del Sinis. Il percorso, con partenza dalla fine della borgata marina del comune di San Vero Milis, S’Anea Scoada (dove la strada asfaltata lascia spazio a una stretta stradina bianca), permette di ammirare le falesie di Roia de su Cantaru e de Su Tingiosu. È un cammino lento che si svolge sempre sul lungomare, ma con un cambio di quota a Su Cuccuru Mannu, la falesia che conduce al termine del percorso: nella spiaggia di Mari Ermi, sulla costa di Cabras.

Cammino da Sa Rocca Tunda a Su Crastu Biancu 
È un cammino di 8 chilometri di media difficoltà. Si parte da Sa Rocca Tunda, nella marina di San Vero Milis. Dalla spiaggia si prosegue in direzione Est, verso la torre di Scarab’e Sai, l’antica torre del periodo aragonese, crollata per metà in mare nell’agosto del 2012, in seguito all’erosione della falesia che precede il canale di Is Benas e la spiaggia di Is Arenas. Edificata presumibilmente tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo, la torre di Scarab’e Sai, svolgeva la funzione di controllo e difesa delle sponde dell’Isola durante il periodo di dominazione spagnola in Sardegna.
Il percorso è circolare e prevede il rientro al punto di partenza, non prima di una tappa al monumento in onore della Madonna di Spagna, installato nei pressi della spiaggia Is Arenas, dove il simulacro ligneo venne ritrovato il 26 marzo 1937 dal servo pastore narboliese Daniele Zou. Il monumento si compone di due formelle in ceramica, opera dell’artista Pina Monne, adagiate sul fronte e retro di una pietra arenaria.

Cammino da Sa Mesa Longa a Capo Mannu 
La partenza del cammino avviene dalla spiaggia di Sa Mesa Longa, nel comune di San Vero Milis, considerata tra le perle del Sinis. La località marina deve il suo nome a una barriera naturale di arenaria presente a poche decine di metri dalla riva, che la isola completamente dalle onde di maestrale, creando un’autentica piscina naturale. La spiaggia è particolarmente indicata per trascorrere una giornata al mare con i bambini.
Il trekking prosegue verso sud, su stretti sentieri con vista sul mare, fino all’arrivo nel promontorio di Capo Mannu, noto e apprezzato dai surfisti di tutta Europa. Al contrario della spiaggia di Sa Mesa Longa, infatti, Capo Mannu è esposto a tutti i venti dei quadranti occidentali, e in particolar modo al maestrale. Durante le mareggiate le onde raggiungono diversi metri d’altezza.

La Torre di Seu

Cammino da Funtana Meiga a Maimoni, con tappa alla Torre di Seu 
Mare cristallino, macchia mediterranea e la grande torre costiera sono le protagoniste di questo trekking lento lungo il litorale di Cabras. Si parte dalla fine del villaggio residenziale di Funtana Meiga, costruito negli anni ‘80. Il percorso prevede l’attraversamento della cala dall’alto della falesia e si percorre l’oasi faunistica, una volta gestita dal WWF.
Un boschetto di pini e una distesa di macchia mediterranea vengono interrotti da minuscoli sentieri, che permettono di immergersi totalmente nella natura. Piante colorate e profumate e animali completano la bellezza del cammino.
Si arriva, dunque, alla torre, detta anche la Torre del Sevo. Si erge su una piccola falesia a 13 metri. L’edificio ha forma troncoconica ed è alto 9,7 metri. L’ingresso, posto a 4,20 metri da terra, introduce in un ambiente voltato a cupola. A destra si trova un piccolo vano con finestra, probabilmente adibito a “santabarbara”. A sinistra parte una scala che conduce alla terrazza, dotata di un parapetto con tre aperture in cui trovavano alloggio i cannoni. La torre conserva tre delle quattro mensole. La struttura, realizzata in blocchi in arenaria, è rivestita da un intonaco in malta di calce.
L’arrivo è previsto a Maimoni, meravigliosa spiaggia il cui nome deriva dal dio sardo e fenicio dell’acqua e della pioggia. Maimoni è una distesa di due chilometri di sabbia chiarissima, chicchi di quarzo con varie sfumature di bianco e rosa, tipici del litorale di Cabras.

Cammino casa dei pescatori stagno Sas Benas – Spiaggia Is Arenas – Torre del pozzo 
È un cammino di 13 km che segue lo spiaggione di Is Arenas e arriva  sino alla borgata marina di  Torre del Pozzo, attraversando i litorali di San Vero Milis, Narbolia e Cuglieri. Il rientro prevede il passaggio nella Pineta di Is Arenas. Alterna diversi metri di strada sterrata e asfaltata.

Capo Mannu

Cammino chiesa San Lorenzo – Torri Capo Mannu e Sa Mora 
L’itinerario di 7 chilometri della durata di 120 minuti parte dalla chiesa San Lorenzo, nella borgata di Mandriola, sul litorale di San Vero Milis, direzione le torri di Capo Mannu e Sa Mora. È un percorso circolare con rientro a San Lorenzo.
Si cammina a bordo mare, a stretto contatto con la natura in uno degli scenari tra i più belli della marina sanverese.
Entrambe le torri sono situate nel promontorio di Capo Mannu e sono due delle 105 fortificazioni spagnole collocate lungo le coste sarde con scopo difensivo.

San Giovanni di Sins – Mare morto a sinistra e mare aperto a destra

Cammino Chiesa San Giovanni di Sinis – Faro di Capo San Marco 
È uno dei percorsi più noti e battuti durante la bella stagione che valorizza la Penisola del Sinis, nel territorio di Cabras. Dura 9 minuti per 6 chilometri di trekking.
Si parte dalla piccola chiesa paleocristiana, che sorge su un piccolo cimitero dalle origini pagane, e si cammina fino al faro in un sentiero, con i profumi di macchia mediterranea. Da ammirare durante il percorso: le rovine di Tharros, le due torri spagnole, e la diversità delle acque del mare da una parte all’altra della penisola: il mare morto e il mare aperto.

Le Lodi alle Torri
Nata come esperienza parrocchiale, 5 anni fa, le Lodi alle Torri hanno acquisito nel tempo un risalto inter-parrocchiale e diocesano.

Don Ignazio Serra e Don Giacomo Zichi, organizzatori delle Lodi alle Torri

“Partecipano in media 50 persone, con punte di 80”, racconta don Ignazio Serra. “Provengono da diverse parrocchie che gravitano nel Sinis, ma abbiamo avuto anche partecipanti che arrivavano da Fonni e diversi turisti che prendono casa nel Sinis per le vacanza. Ci sono sempre new entry, anche se ne abbiamo fidelizzato tanti”.

Tre i verbi che scandiscono l’esperienza in mezzo alla natura dei cammini lenti: cammina, ammira e loda.

“I cammini hanno la particolarità di creare alleanza tra le persone e l’ambiente”, spiega il responsabile dell’Ufficio per la Pastorale del turismo, tempo libero e sport dell’Arcidiocesi di Oristano.

L’invito è alla riflessione sulla Laudato sii, enciclica di Papa Francesco, che che invita tutti – credenti e no – ad aver cura della Casa comune e di ogni essere vivente.

Dove dormire e mangiare nel Sinis

(Questa pagina è realizzata in collaborazione con l’Assessorato al turismo della Regione Sardegna)

 

 

 

 

 

Sabato, 22 agosto 2020

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