"L'anno della confusione", i personaggi di Salvatore Satta tra le rovine di Tharros - LinkOristano
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“L’anno della confusione”, i personaggi di Salvatore Satta tra le rovine di Tharros

Anche il teatro in lingua sarda nella rassegna di eventi estivi della Fondazione Mont'e Prama

Rovine di Tharros
Il sito archeologico di Tharros

Cabras

Anche il teatro in lingua sarda nella rassegna di eventi estivi della Fondazione Mont’e Prama

Dopo la musica, con il doppio evento di Fiorella Mannoia, e la danza, con il tutto esaurito di “Roberto Bolle and Friends”, l’area archeologica di Tharros accoglierà in estate anche il teatro in lingua sarda: in scena il 17 luglio “L’anno della confusione”, una produzione di Sardegna Teatro con la regia di Marco Spiga, adattamento tratto da “Il giorno del giudizio” di Salvatore Satta.

L’evento è in cartellone tra le manifestazioni organizzate dalla Fondazione Mont’e Prama per celebrare i cinquant’anni dal ritrovamento del complesso statuario dei Giganti.

“Si tratta di un appuntamento a cui teniamo molto”, spiega il presidente della Fondazione, Anthony Muroni, “proseguiamo con la contaminazione tra le diverse forme d’arte e l’archeologia, offrendo come palcoscenico per la rappresentazione in lingua sarda lo straordinario scenario dell’antica città di Tharros. Musica, danza e teatro possono dialogare con i nostri beni culturali, in un connubio che speriamo possa essere apprezzato dal pubblico, come lo è stato negli anni precedenti”.

Il giorno del giudizio“, dice il regista e autore Marco Spiga, “offre una così lunga galleria di personaggi indimenticabili e struggenti, una tale ricchezza di trame narrative che, per raccontarlo in teatro, sarebbe necessario un evento simile ad alcune performance teatrali di Bob Wilson o Jan Fabre: quelle che durano un giorno intero. Quindi ho preferito restringere il raggio della mia esplorazione a quello che Satta chiama l’anno della confusione, il 1913, dedicato agli eventi legati al personaggio di Ricciotti Bellisai”.

La produzione di Sardegna Teatro ha ricevuto il sostegno e il contributo dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico. La traduzione in lingua sarda è di Gianni Cossu. “Abbiamo provato a disegnare i ritratti o le fotografie dei personaggi del libro, per offrirne una lettura personale, senz’altro parziale, ma appassionata e sincera”, conclude Marco Spiga.

Venerdì, 5 aprile 2024

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