I ricciai ci riprovano: "Lasciateci pescare nell'Area marina protetta del Sinis" - LinkOristano
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I ricciai ci riprovano: “Lasciateci pescare nell’Area marina protetta del Sinis”

L'appello di David Bichi, presidente dell'Unione dei pescatori subacquei professionisti di Oristano

Manifestazione riccia Cabras
Una manifestazione dei ricciai a Cabras, nel gennaio 2021

Oristano

L’appello di David Bichi, presidente dell’Unione dei pescatori subacquei professionisti di Oristano

Almeno 50 giornate, con un quantitativo consentito di 500 ricci a testa al giorno. L’Unione dei pescatori subacquei professionisti di Oristano chiede la riapertura della pesca del riccio anche all’interno dell’Area marina protetta “Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre”. L’associazione vuole lanciare un appello al sindaco di Cabras, Andrea Abis, e al direttore dell’Amp, Massimo Marras. La presa di posizione arriva in seguito alla decisione della Regione di riaprire la pesca del riccio in Sardegna.

“Sono contento per chi aveva chiesto la riapertura della pesca nell’isola”, ha dichiarato il presidente dell’Unione dei pescatori subacquei professionisti di Oristano, David Bichi. “L’errore non lo hanno fatto i pescatori, ma la politica sarda. Se avessero garantito sussidi dignitosi tutto si sarebbe risolto. La Regione ha dimostrato per il secondo anno consecutivo che la tutela dello stock non è una priorità”.

In Sardegna i ricciai autorizzati sono 189. Oltre una cinquantina sono quelli che risiedono nell’Oristanese. A spingere per la riapertura della pesca nell’isola sono stati gli operatori che lavorano dalle barche. “Per chi come tanti di noi pesca da terra, invece”, ha proseguito Bichi, “non c’è futuro. Già l’anno scorso nella prima fascia di costa il riccio di misura non c’era e non ci sarà neppure oggi. Questo perché si tratta dell’area più facilmente raggiungibile e maggiormente soggetta all’abusivismo. Abbiamo anche già presentato le domande per i sussidi. Chi ci rimborserà i soldi spesi? Chiederò alla Regione che cosa dovremmo fare quest’anno”.

L’unica prospettiva per tanti ricciai, dunque, sembra essere la pesca all’interno dell’Amp. “Siamo penalizzati ancora una volta”, ha detto Bichi, “per questo ci rivolgiamo al sindaco di Cabras e all’Area marina protetta. Qui da tre anni non si può pescare: se davvero dopo un fermo così lungo lo stock non si è ripristinato, significa che non sono riusciti a contrastare l’abusivismo”.

E se non dovesse arrivare una risposta positiva, i pescatori sarebbero pronti addirittura a forzare la mano. “O ci permettono di prendere i ricci in Area marina protetta”, ha concluso Bichi, “oppure ci andremo comunque. Faremo anche noi gli abusivi. Quello alle porte è il quarto Natale che facciamo la fame. Non possiamo permettercelo, dobbiamo mantenere le nostre famiglie”.

David Bichi Upspor
David Bichi

Giovedì, 1 dicembre 2022

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