Sì alla Fondazione che riporterà a Cabras tutti i giganti di Mont'e Prama - LinkOristano
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Sì alla Fondazione che riporterà a Cabras tutti i giganti di Mont’e Prama

Via libera del consiglio comunale con qualche critica e qualche polemica. Ora si attende il ministro

Gigante coricato

Sì alla Fondazione che riporterà a Cabras tutti i giganti di Mont’e Prama
Via libera del consiglio comunale con qualche critica e qualche polemica. Ora si attende il ministro

Il consiglio comunale di Cabras ha dato il via libera alla nascita della nuova Fondazione Mont’e Prama che dovrà gestire il patrimonio storico e archeologico di Cabras, arricchito dalle statue dei giganti di epoca nuragica, considerate tra le più antiche testimonianze scultore nel bacino del Mediterraneo. L’assemblea ha approvato atto costitutivo e schema di statuto del nuovo organismo, alla vigilia della firma tra i soci fondatori, annunciata per il prossimo primo luglio a Cabras, con l’arrivo del ministro della cultura Dario Franceschini e del presidente della giunta regionale Christian Solinas.

In aula hanno votato a favore dieci consiglieri, astenuti tre rappresentanti della minoranza, Gianni Meli, Sara Meli e Maria Carla Sanna, e un quarto, Antonello Manca, ha abbandonato l’aula, giudicando penalizzante il ruolo attribuito al Comune di Cabras nella nuova Fondazione.

Negli atti approvati trovano soluzione diversi problemi che sinora avevano alimentato forti polemiche. Intanto si sancisce che tutte le statue dei Giganti di Mont’e Prama troveranno casa nell’esposizione allestita nel museo di Cabras. Gli assetti di vertice della Fondazione, invece prevedono una doppia rappresentanza per Ministero e Regione e una singola rappresentanza per il Comune di Cabras. Ministero e Regione indicheranno anche il presidente, mentre Cabras avrà di diritto la vicepresidenza.

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Andrea Abis

“Questo è il punto di arrivo di un percorso iniziato diversi anni fa a seguito del primo grande restauro del 2008 e poi proseguito fino alla firma dell’accordo di valorizzazione del 2017”, ha commentato il sindaco di Cabras Andrea Abis. “Oggi però è anche un nuovo punto di partenza che porterà a un forte salto di livello nella programmazione e gestione del patrimonio dei beni culturali di questo territorio: Mont’e Prama, Tharros, l’ipogeo di San Salvatore, la Torre di San Giovanni di Sinis”.

“In questi ultimi due anni”, ha proseguito il sindaco Abis, “le trattative sono state complesse, ci sono stati anche momenti di forte tensione ma è stata sempre posta al centro la comunità locale, il ruolo, la sua dignità e l’identità del patrimonio immateriale. Alla fine ha prevalso il rispetto delle parti e la condivisione convinta del grande progetto da parte del ministro della Cultura e del presidente della Regione Autonoma della Sardegna. Ora, in questo documento, c’è scritto nero su bianco che tutto il patrimonio sarà conservato ed esposto nel Museo Civico di Cabras e quando si parla di Museo non si intende solo l’immobile ma l’intero territorio, un museo a cielo aperto”.

“Grazie agli stanziamenti che saranno garantiti e ai contributi dei sostenitori”, ha concluso Abis, “saranno resi possibili investimenti fondamentali per la tutela, il restauro e la valorizzazione dei beni. Voglio ringraziare tutte le amministrazioni comunali e regionali che ci hanno preceduto e tutte le persone che hanno collaborato in silenzio. Cito, per tutti, la dott.ssa Boninu e il prof. Clemente, che in questi due anni hanno lavorato tanto e purtroppo non potranno conoscere questo grande risultato raggiunto anche grazie al loro fondamentale apporto”.

Tra i consiglieri comunali, però, c’è chi ha contestato duramente la maggioranza. Antonello Manca ha lasciato l’aula prima del voto. “Il Comune di Cabras ha un ruolo fortemente minoritario all’interno del consiglio di amministrazione della Fondazione”, ha dichiarato Manca ieri in Consiglio comunale, “questo non è pensabile, tantomeno non è tollerabile che vengono messi in secondo piano i Giganti e i giacimenti posizionati nel territorio del Comune di Cabras”.

Antonello Manca
Antonello Manca

A lasciare perplesso l’esponente dell’opposizione è in particolare la composizione del cda. “Il Ministero anziché essere sopra le parti non ha garantito uno stato particolare per il nostro Comune”, ha proseguito, “e si comprende ancora meno perché il presidente della fondazione deve essere un funzionario venuto da chissà dove”.

Infine, Manca non ha risparmiato una frecciata alla Regione. “Non capisco neanche il lavoro della Regione Sardegna”, ha dichiarato il consigliere di minoranza, “che anziché difendere la proprio autonomia statutaria non difende neanche la specialità culturale e istituzionale della stessa. Regione Sardegna che dovrebbe porre un argine allo strapotere dello Stato, in difesa degli interessi di tutta l’isola e di tutti i sardi e anche del Comune di Cabras, a cui dovrebbe essere assegnata la presidenza della Fondazione Mont’e Prama per garantire gli indirizzi, la progettualità e l’operatività della Fondazione stessa, per quello che oggi sono i Giganti e domani saranno le scoperte a Mont’e Prama”.

Si è invece astenuto un altro consigliere di minoranza, Gianni Meli. “Signor sindaco”, ha dichiarato in aula, “anche questa volta ci lamentiamo di aver ricevuto gli atti in ritardo, un argomento così delicato e importante merita di essere analizzato e studiato con accuratezza e attenzione. La firma che segna la nascita della Fondazione tra il Ministero dei beni culturali, la Regione Sardegna e il Comune di Cabras è vicina, un lungo e difficile percorso iniziato il 20 luglio 2017, con la presenza dell’allora ministro della Cultura Franceschini”.

Gianni Meli
Gianni Meli

“L’obbiettivo che si era fissato quel giorno”, ha continuato il consigliere comunale, “era la valorizzazione e promozione del sistema culturale del nostro territorio. La nascita della Fondazione potrebbe essere una svolta storica per tutto il territorio, una Fondazione che ha la finalità di potenziare la promozione e la fruizione del ‘sistema di valorizzazione integrata territoriale del Sinis – Terra di Mont’e Prama’ che con un piano strategico turistico-culturale promuoverebbe il patrimonio archeologico e paesaggistico del nostro territorio. È un’opportunità importante, dovrebbe dare lustro al nostro territorio”.

Meli ha ribadito che la nascita della Fondazione non dovrà mettere a rischio i posti di lavoro degli operatori museali di Tharros e del Museo “Giovanni Marongiu”: “Vogliamo che questa Fondazione garantisca la continuità lavorativa alle attuali forze lavorative presenti nell’area archeologica di Tharros e nel museo civico ‘Giovanni Marongiu’, che in questi anni con professionalità e dedizione hanno svolto un eccellente lavoro. Chiediamo pertanto che vengano salvaguardati e tutelati. Questo deve essere un punto d’obbligo di questa Fondazione”.

Infine il consigliere di minoranza ha analizzato lo statuto, criticando il ruolo centrale del Ministero della Cultura. “All’articolo 13”, ha dichiarato, “rileva che il consiglio di amministrazione è composto da sei membri: un presidente, designato dal Ministero della cultura, d’intesa con il presidente della giunta Regione Sardegna, due componenti designati dal Ministero della Cultura, due componenti designati dalla Regione Sardegna, un componente designato dal Comune di Cabras, avente la vice-presidenza di diritto. Questo per 3 anni”.

“Al paragrafo 8 dello stesso articolo”, ha detto ancora Meli, “riporta: il consiglio è validamente costituito con la presenza della maggioranza dei componenti. Il consiglio delibera a maggioranza dei componenti presenti. In caso di parità dei voti, prevale quello del presidente o di chi ne fa le veci. Questa forma di consiglio di amministrazione totalmente a maggioranza ministeriale, questa situazione esclude completamente dalla gestione la Regione Sardegna e il Comune di Cabras. Oggi i membri della Fondazione sono interessati al progetto, fra tre anni tutto può cambiare, questo ci lascia molto perplessi”.

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