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Il golfo di Oristano fa notizia: giornalisti internazionali in visita

A S'Ena Arrubia, Orri, Arborea, Cabras e San Vero Milis, nell'ambito del progetto Maristanis

Arborea - Stagno s'ena arrubiua

Il golfo di Oristano fa notizia: giornalisti internazionali in visita
A S’Ena Arrubia, Orri, Arborea, Cabras e San Vero Milis, nell’ambito del progetto Maristanis

Da domani alcuni giornalisti internazionali saranno ospitati dalla Fondazione MEDSEA, che mostrerà loro i luoghi che cingono il golfo di Oristano, uno dei tratti di costa nel Mediterraneo più minacciati dai cambiamenti climatici, dove la Fondazione dal 2017 porta avanti il Progetto Maristanis, laboratorio di risposte all’emergenza ambientale.

L’itinerario dei giornalisti comincerà domani alle 15, nel Museo del Mare di Marceddì, dove troveranno riuniti per un seminario alcuni fra i più autorevoli esperti regionali in materia di cambiamenti climatici.

Nelle giornate di sabato e domenica avranno la possibilità di incontrare paesaggi, volti e storie di S’Ena Arrubia, Orri, Arborea, Cabras e San Vero Milis, rappresentativi delle azioni di tutela e promozione, che il progetto Maristanis porta avanti in 11 municipalità del golfo di Oristano.

L’iniziativa è da collocare all’interno della campagna “Off your map”, voluta dalla Fondazione MAVA e coordinata da MedWet, centro gravitazionale delle principali associazioni che si occupano a livello mondiale della tutela delle zone umide.

Le zone umide svolgono un ruolo fondamentale nei processi di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico. Ripristinarle, proteggerle e promuoverne lo sviluppo sostenibile significa offrire soluzioni naturali concrete a un fenomeno, quello del surriscaldamento globale, che già determina cambiamenti drammatici nella vita di milioni di persone. “Off your map” vuole riportare al centro del dibattito politico e collettivo la condizione di precarietà e l’importanza delle zone umide.

Il progetto Maristanis fa parte di una strategia della fondazione MAVA che coinvolge altri tre siti pilota in Montenegro, Albania e Tunisia, ed è stato scelto come luogo di sintesi di criticità e buone pratiche messe in atto. I risultati di svariate ricerche convergono nell’affermare che nel 2100 molte aree del golfo, oggi popolate dal 35.000 abitanti, verranno sommerse. A sparire non saranno solo aree antropizzate e siti archeologici di imprescindibile rilevanza, ma attività economiche, tradizioni e culture millenarie. Per queste ragioni il progetto Maristanis coinvolge nelle sue attività tutti gli attori del territorio. Rappresentanti istituzionali, istituti di ricerca, scuole, albergatori, pescatori, agricoltori e artigiani, coinvolti in una strategia sempre attenta alle esigenze del territorio.

Giovedì, 24 ottobre 2019

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