S’Ena Arrubia, su un cartello scritte omofobe contro un volontario Lipu
La solidarietà dell’associazione e della sindaca di Arborea
Scritte omofobe rivolte a un socio della Lipu di Oristano sono state trovate stamattina su uno dei cartelli affissi dall’associazione per la tutela del fratino, nei pressi dello Stagno di S’Ena Arrubia ad Arborea.
Ne ha dato notizia lo stesso volontario preso di mira, Paolo Pinos, di Arborea: “Non riesco nemmeno ad immaginare il disagio di chi – con tutti i problemi che ci sono in giro – trova la voglia di uscire di casa armato di pennarelli per pasticciare cartelloni”, commenta Pinos, augurandosi che la scritta non venga cancellata, “per rappresentare la vergogna di chi l’ha fatta”.
Immediata la solidarietà da parte dei vertici dell’associazione provinciale: “A lui, un amico e uno dei nostri soci più attivi, va il nostro appoggio più totale”, scrivono. “Sappiamo che non ne ha alcun bisogno: ha le spalle larghe e una scritta così lo scalfisce quanto un moscerino può scalfire una montagna”.
“Ringraziamo però l’autore del gesto per darci l’occasione di ricordare ancora una volta l’importanza del fratino”, scrivono ancora dalla Lipu di Oristano: “la sua presenza è sempre un ottimo segnale dello stato di salute di un ambiente. Se lo vedete, in spiaggia e sotto la luce del sole, significa che siete in un ambiente sano e pulito”.
“E quindi in una società sana e pulita, dove gli omofobi sono una specie in via di estinzione”, concludono dalla Lipu provinciale di Oristano.
“Si potrebbero fare numerose riflessioni su questo vile atto che qualcuno ha deciso di dedicare a un mio carissimo amico, a un nostro concittadino, a chi si impegna da tempo per la tutela della nostra comunità così come della biodiversità che caratterizza le nostre zone umide”, commenta la sindaca di Arborea Manuela Pintus.
“Fa male sapere che esistono ‘persone’ che ignorano cosa sia il rispetto ma sanno molto bene come mostrare vigliaccamente il disprezzo. Il rispetto, quello dovuto a ogni persona, a ogni specie sotto tutela perché minacciata. Il rispetto di quello che può apparire un banale cartello informativo ma che fornisce una sintesi di quel minimo che ognuno di noi è chiamato a fare per consentire a chi abita i nostri luoghi di poterci vivere. Il disprezzo delle altre persone, il disprezzo delle altre forme viventi è quello a cui io auguro con tutto il cuore di essere destinato presto all’estinzione”.
Lunedì, 23 novembre 2020
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