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Un’isola sulle due ruote: il cicloturismo per scoprire la vera Sardegna

Da Cagliari fino all'Asinara, passando per la Costa Verde e il Sinis. Ecco qualche consiglio utile

Nuraghe Santa Barbara, a Villanova Truschedu
Nuraghe Santa Barbara, a Villanova Truschedu

Oristano

Da Cagliari fino all’Asinara, passando per la Costa Verde e il Sinis. Ecco qualche consiglio utile

Pedalando da nord a sud, tra mare e montagna, nuraghi e panorami mozzafiato. Attraversandola in bicicletta, la Sardegna si mostra selvaggia in tutta la sua bellezza. Sono tanti i cicloturisti che scelgono di visitare l’isola muovendosi sulle due ruote. Molti di loro arrivano dall’estero, specialmente dai paesi dell’Europa settentrionale, e nell’isola trascorrono qualche giorno di ferie. I periodi migliori sono la primavera e l’autunno, quando le temperature non sono né troppo calde né fredde.

In tema di cicloturismo particolarmente interessante è il portale regionale cicloviadellasardegna.it, che propone 19 itinerari, di cui 18 interamente ciclabili e uno da percorrere in modalità bici più treno. Sul sito sono disponibili scheda e mappa per ogni tracciato. C’è poi sardegnaciclabile.it, altro portale regionale nato da un progetto dedicato alla conoscenza, alla pubblicazione e alla consultazione dei documenti e dei dati relativi alla pianificazione della Rete degli itinerari ciclabili della Sardegna.

Un’ulteriore piattaforma da segnalare è bestcycling.tours, una rete cicloturistica che abbraccia strutture ricettive bike friendly e propone tour e un servizio di assistenza.

La Sardegna meridionale tra città e natura

In Sardegna ci sono percorsi per tutti i gusti, per gli appassionati delle bici da cicloturismo, quelle da strada, le gravel, le mountain bike, fino ad arrivare al mondo e-bike. Si va dai percorsi semplici, come il lungomare del Poetto, a Cagliari, fino ai sentieri fuoristrada più impervi, adatti soltanto ai ciclisti esperti. Restando nel capoluogo di regione non si può tralasciare il parco di Molentargius-Saline, casa dei fenicotteri rosa.

A sud-ovest dell’isola merita una menzione Sant’Antioco. È facilmente raggiungibile in bici da Carbonia, passando da San Giovanni Suergiu. Il percorso, tutto ciclabile, è stato realizzato al posto del vecchio tracciato ferroviario, al lato della Statale 126. Per chi si trova a pedalare da quelle parti e non vuole rinunciare a una strada panoramica che corre lungo la costa c’è, inoltre, la ciclabile che collega Portoscuso e Capo Altano.

Salendo lungo la costa occidentale non lasciano certo indifferenti le dune di Piscinas, nel cuore della Costa Verde. “Si può partire da Torre dei Corsari e scendere a sud”, spiega la guida cicloturistica Roberto Pigato, che organizza nell’Oristanese tour in bicicletta con la sua attività, Bike Or, “il percorso è misto asfalto-sterrato. Si arriva a Portu Maga, per poi proseguire fino a Piscinas. È una zona bellissima e incontaminata. È un po’ isolata, per questa ragione la consiglio ai ciclisti che hanno un’alta capacità di controllo e gestione della propria bici”.

Alla scoperta della penisola del Sinis

È una vera e propria perla la penisola del Sinis. “La si può visitare tranquillamente in bici, percorrendo le stradine sterrate costiere da Capo San Marco a Capo Mannu. C’è tanto fuoristrada”, precisa Pigato, “non è necessario passare dall’asfalto. Il livello di difficoltà di questi percorsi è facile-intermedio”.

Qui i cicloturisti hanno l’opportunità di scoprire le bellissime spiagge di San Giovanni di Sinis, Maimoni, Is Arutas, Mari Ermi, S’Anea Scoada e Putzu Idu, senza dimenticare il suggestivo villaggio di San Salvatore, che tra gli anni nella seconda metà del secolo scorso conquistò la ribalta nazionale grazie ai film western all’italiana.

Oggi il borgo si ripopola una volta l’anno, il primo fine settimana di settembre, per la festa in onore di San Salvatore. In quell’occasione circa 900 curridoris, scalzi e vestiti di bianco, portano il simulacro del santo da Cabras alla borgata e poi fanno marcia indietro. I cicloturisti possono anche ripercorre su Caminu ‘e su Santu, il tratto sterrato attraversato dai curridoris: il percorso fuoristrada parte poco dopo il canale scolmatore e giunge alle porte di San Salvatore.

corsa degli scalzi settembre 2023
Is curridoris percorrono scalzi la strada de su Caminu 'e su Santu

Da non perdere in provincia di Oristano

L’Oristanese, però, è anche montagna. Monte Arci, Montiferru e Grighine rispondono alle esigenze dei ciclisti più “sportivi”, amanti della mountain bike. Chi, invece, non è attratto dall’asfalto ma non ha la preparazione per affrontare salite e discese impegnative può optare per la pineta. “Tra le più belle c’è Is Arenas“, sottolinea la guida cicloturistica, “è l’ideale per chi desidera immergersi nella natura”.

E poi i nuraghi, vero simbolo dell’isola nel mondo. Da Oristano, per esempio, si può arrivare senza troppa fatica al nuraghe Santa Barbara, a Villanova Truschedu. Si tratta di uno dei monumenti più grandi e meglio conservati dell’età del Bronzo nel centro Sardegna. Il percorso può essere misto asfalto-sterrato.

Il fascino dell’Alghero-Bosa

La AlgheroBosa è una tappa fissa per i motociclisti che scelgono l’isola per le vacanze. Anche i cicloturisti, però, la apprezzano tanto.

“La litoranea è fantastica”, commenta Roberto Pigato,  guida cicloturistica, “la si può fare con una gravel, una bici versatile adatta sia all’asfalto che allo sterrato, con una bici da cicloturismo o anche con una e-bike, un mezzo che permette di affrontare le altimetrie senza uno sforzo fisico importante. Se si parte da Alghero si può arrivare a Bosa Marina e da lì c’è chi continua fino alla marina di Tresnuraghes. La difficoltà del percorso è intermedia”.

Ad Alghero è fruibile in sicurezza una ciclabile sul lungomare, gettonatissima nei mesi estivi. Per le bici la Riviera del Corallo propone percorsi che permettono di raggiungere alcune tra le spiagge più note del territorio, come le Bombarde e il Lazzaretto, non tralasciando la Baia di Porto Conte e i compendi boschivi dove si possono ammirare i daini.

L’isola-carcere e i suoi asinelli

Nel nord Sardegna è imperdibile l’Asinara, che da poco più di vent’anni è un parco nazionale. Giunti sul posto è possibile noleggiare in loco mountain bike o e-bike. Percorrendo i sentieri ciclabili si può arrivare alle cale più belle dell’isoletta, incontrando nel tragitto i caratteristici asinelli, alcuni bianchissimi, altri grigi.

“L’Asinara“, fa presente la guida cicloturistica Roberto Pigato, “ha tanto da offrire. L’isola è grande e i percorsi sono molto tecnici. Il livello è intermedio-difficile”.

Gli asinelli dell'Asinara
Due asinelli dell'Asinara

In aggiunta, si segnalano la diramazione del carcere e la casa di Cala d’Oliva che nell’estate del 1985 accolse i magistrati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, all’epoca impegnati nella lunga fase istruttoria del maxiprocesso alla mafia. Entrambi vennero poi assassinati sette anni più tardi. Oggi quell’edificio è diventato la sede della caserma del Corpo forestale.

L’istituto penitenziario, invece, è stato istituito nel 1885 e poi dismesso nel 1998. Quello dell’Asinara fu un carcere di massima sicurezza che ospitò pure mafiosi e brigatisti. Tra i reclusi vi furono anche Salvatore Riina, Raffaele Cutolo e Matteo Boe. Quest’ultimo riuscì a evadere e a fuggire dall’isola a bordo di un gommone, nel 1986. Oggi la diramazione centrale del carcere è diventata un museo.

In bici sulle strade dell’arcipelago

Da un’isola all’altra, si passa alla Maddalena e a Caprera, due sorelle unite da un ponte. L’arcipelago è un piccolo paradiso a misura di cicloturista, con percorsi adatti a tutti i palati, tra sterrato e strada. Non è difficile raggiungere le più belle calette delle due isole, anche se talvolta è indispensabile fare un tratto in escursione a piedi. È il caso, per esempio, della famosissima Cala Coticcio: per accedervi è necessario essere accompagnati da una guida del Parco La Maddalena.

A Caprera sono visitabili il Compendio garibaldino, dove visse ed è sepolto Giuseppe Garibaldi, e il Memoriale dedicato all’Eroe dei due mondi.

Presto, inoltre, per la felicità di chi si sposta sulle due ruote, la Maddalena e Caprera saranno più vicine grazie a una pista ciclabile di 4,5 chilometri. Il primo lotto dell’intervento – la parte nel centro storico della Maddalena – è stato già inaugurato.

Un salto a est con visita alle tombe dei giganti

Il tour della Sardegna si chiude con una tappa nell’entroterra, tra Monteacuto e Gallura, da Monti a Calangianus. La tratta ferroviaria dismessa è oggi un percorso sterrato percorribile in bicicletta. Qui la natura accoglie in tutto il suo splendore i cicloturisti, che ammireranno un paesaggio dominato da querce da sughero e granito.

Proprio la produzione del sughero ha reso celebre Calangianus, tanto che qui è visitabile un interessante museo a tema. Infine un sito archeologico a pochi chilometri dal paese. Si tratta della tomba dei giganti di Pascaredda, risalente all’età del Bronzo.

Venerdì, 15 settembre 2023

[In collaborazione con l’Assessorato al Turismo della Regione Sardegna]

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