Cinema e ambiente: proiezioni in piazza e incontri con i registi ad Ales e Zeppara - LinkOristano
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Cinema e ambiente: proiezioni in piazza e incontri con i registi ad Ales e Zeppara

Parte venerdì la quarta edizione di CineMarmilla

Cinemarmilla 2023
La locandina della rassegna

Ales

Parte venerdì la quarta edizione di CineMarmilla

Paesaggi, gestione del territorio e cura dell’ambiente: su questi temi sta per prender il via la quarta edizione della rassegna “CineMarmilla”, tra Ales e Zeppara. Proiezioni all’aperto nelle serate del 21 e 27 luglio e del 3 agosto.

Nel segno del dialogo tra territorio e comunità, torna così una nuova edizione della rassegna che quest’anno, attraverso il linguaggio audiovisivo e i film selezionati, affronterà il tema del paesaggio alla scoperta degli elementi che ne definiscono il profilo culturale, geografico, storico e umano.

Nella serata inaugurale, venerdì 21 luglio in piazza Santa Maria ad Ales sarà proiettato il lungometraggio “Bentu” di Salvatore Mereu (2022), premiato alle Giornate degli autori della 79ª edizione della Mostra del cinema di Venezia.

Si prosegue poi giovedì 27 luglio, sempre in piazza Santa Maria ad Ales, con due documentari sardi incentrati sul rapporto uomo-natura: “L’ombra del fuoco” di Enrico Pau (2023) e “Padenti (Foresta)” di Marco Antonio Pani (2020).

La rassegna si concluderà giovedì 3 agosto a Zeppara con la proiezione del lungometraggio “La guerra dei cafoni”, di Davide Barletti e Lorenzo Conte (2017).

I registi saranno ospiti delle tre serate e dialogheranno col pubblico dopo le proiezioni, che inizieranno tutte alle 21.30. Ingresso gratuito fino all’esaurimento dei posti. Per informazioni e prenotazioni si può inviare una mail alla casella casanatalegramsci@tiscali.it.

La rassegna di cinema all’aperto “CineMarmilla” è organizzata dall’associazione culturale Casa Natale Antonio Gramsci, in collaborazione con il Comune di Ales. La curatrice della rassegna è Myriam Mereu, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali e docente di Linguaggi televisivi e nuovi media presso l’Università di Cagliari.

La rassegna. Nel suo saggio, il geografo Eugenio Turri utilizza la metafora del teatro per parlare del paesaggio, il che «significa riconoscere l’importanza della rappresentazione di sé che l’uomo sa dare attraverso il paesaggio» (Turri 1998: 13). Negli ultimi anni, nell’ambito degli studi umanistici si è sviluppata una modalità di narrazione e dei luoghi che prende il nome di placetelling, ossia la connessione tra storie e spazio (Diaz-Moore 2006: 33), giacché conoscere il paesaggio non significa solo descriverlo ma anche interpretarlo, viverlo (Pollice 2017).

Il cinema è un medium dotato di grande forza espressiva, narrativa e promozionale dei luoghi, del paesaggio: basti pensare all’importante lavoro svolto dalle film commission locali e regionali per dare visibilità ai luoghi, talvolta sconosciuti o meno noti, nei quali è possibile girare un film, uno spot, un videoclip. Le film commission lavorano inoltre per attrarre sul proprio territorio le case di produzione e i professionisti del settore audiovisivo, in un proficuo investimento di risorse – economiche, artistiche, umane e non ultimo paesaggistiche – nell’industria audiovisiva.

Territorio: ecco un altro termine pregno di significato, non solo in senso geografico ma anche culturale, storico, linguistico e cinematografico. Il concetto di territorio si riallaccia all’idea dello spazio esperito e vissuto dall’interno (Lefebvre, 2006), continuamente ridefinito e rinegoziato nella relazione con il soggetto; implica il senso di appartenenza ai luoghi e di totale immersione nell’ambiente.

Quest’anno il cinema all’aperto “CineMarmilla” si pone il duplice obiettivo di coinvolgere i registi e il pubblico nella riflessione sul senso del paesaggio e del territorio nel cinema contemporaneo, e di ridare visibilità a luoghi, ambienti di lavoro, spazi sociali e familiari che i ritmi frenetici della società contemporanea – digitalizzata e iperconnessa – hanno progressivamente sottratto al nostro sguardo e al nostro sentire.

I film. “Bentu” di Salvatore Mereu (2022) è tratto dal racconto Il vento di Antonio Cossu (1953); nasce in un contesto formativo, con il coinvolgimento degli studenti e delle studentesse del corso di laurea magistrale in Scienze della produzione multimediale dell’Università di Cagliari. Bentu ha vinto il Premio Bisato d’Oro alle Giornate degli Autori della 79ª edizione della Mostra del cinema di Venezia 2022. Ha ricevuto anche due candidature: una ai David di Donatello 2023, per la migliore sceneggiatura non originale, e una ai Nastri d’argento 2023, per il miglior sonoro in presa diretta.

“L’ombra del fuoco (S’umbra ‘e su fogu)” di Enrico Pau (2023) racconta l’incendio che ha devastato il Montiferru nel luglio del 2021, distruggendo più di 13.000 ettari di bosco, uliveti, terreni e ammazzando migliaia di animali. Tante sono le famiglie dei paesi di Cuglieri, Santu Lussurgiu, Sennariolo, Scano Montiferro che hanno perso le loro aziende e le loro proprietà in uno dei peggiori roghi nella storia recente della Sardegna.

“Padenti (Foresta)” di Marco Antonio Pani (2020) ci porta nella foresta de Is Pranus, nel territorio di Escalaplano, per raccontarci una storia legata all’estrazione del sughero. Protagonista del documentario è un gruppo di uomini che, con impegno e passione, porta avanti l’attività estrattiva nel pieno rispetto dell’ambiente e delle sue leggi.

“La guerra dei cafoni”, di Davide Barletti e Lorenzo Conte (2017) darà modo di riflettere sull’uso delle lingue minoritarie nel cinema e di esplorare diverse tematiche legate al territorio e a un momento di passaggio cruciale nella vita di tutti noi, l’adolescenza.

Mercoledì, 19 luglio 2023

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