Rete scolastica della provincia di Oristano di nuovo in pericolo: il Pd lancia l'allarme - LinkOristano
Polemica

Rete scolastica della provincia di Oristano di nuovo in pericolo: il Pd lancia l’allarme

Contestati i provvedimenti del Governo Meloni e della Regione Sardegna

Scuola Tresnuraghes

Oristano

Contestati i provvedimenti del Governo Meloni e della Regione Sardegna

La rete scolastica della provincia di Oristano è nuovamente messa in pericolo dalla politica del Governo Meloni e della Regione. A lanciare l’allarme è la segretaria provinciale del Pd Maria Obinu, che teme siano smantellate le autonomie scolastiche causando non pochi problemi nei plessi scolastici della provincia.

“La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”, ricorda Maria Obinu, citando testualmente l’articolo 34 della Costituzione. “Eppure, oggi, questo diritto sembra minato dalla decisione assunta dal Governo Meloni di stabilire i nuovi parametri del dimensionamento scolastico. Una norma vergognosa che come una scure ricadrà su ben 40 paesi delle aree interne della Sardegna”.

“L’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu, ha approvato il Piano che, tra le altre cose, prevede la soppressione della scuola secondaria di primo grado di Scano Montiferru”, prosegue Maria Obinu. “Lo stesso assessore ha spiegato di aver agito nel rispetto delle volontà dei territori, in linea con i vincoli numerici previsti dal legislatore statale. Così, se per il 2023/24, si andrà in deroga, a partire dall’anno scolastico 2024/25, alle istituzioni scolastiche, costituite con un numero di alunni inferiore alle 600 unità, ridotto a 400 per le istituzioni nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, non potranno essere assegnati dirigenti scolastici, direttori di servizi generali e amministrativi con incarico a tempo indeterminato”.

Secondo la segretaria provinciale del Pd oristanese Maria Obinu, “a pagare il prezzo più alto sarà la provincia di Oristano con i suoi 87 comuni”.

“Dunque l’assessore e la Giunta dichiarano di aver fatto il proprio compitino, di aver sentito i territori e la questione sembra essersi chiusa con un vissero tutti felici e contenti”, prosegue la segretaria Obinu. “E’ un piano di dimensionamento che avrà degli effetti devastanti in brevissimo tempo. In realtà la situazione è molto più complessa e ancora una volta la Regione Sardegna sembra accettare tutto ciò che viene imposto senza sollevare il minimo problema”.

“Smantellare le autonomie scolastiche e la scuola, in una regione come la nostra, in una provincia come quella di Oristano, dove i dati sulla dispersione scolastica parlano di situazione drammatica, con uno dei più alti tassi di abbandono della scuola per i giovani sotto i 16 anni di età”, afferma Maria Obinu, “rischia di mettere la pietra tombale sull’effettivo diritto allo studio dei ragazzi che vivono in zone svantaggiate e che hanno poche possibilità di contrastare la povertà educativa ormai dilagante. Smantellare la scuola significa eliminare il primo baluardo di conoscenza e di formazione per le future generazioni”.

“Ci chiediamo”, conclude la segretaria del Pd oristanese Maria Obinu, “quando in Sardegna si farà valere la propria autonomia, quando si smetterà di accettare le norme imposte dal Governo centrale, che nulla hanno a che fare con le condizioni specifiche del territorio. Quando si comincerà a far sentire la propria voce senza accettare supinamente e come un dato di fatto leggi e norme che non tengono in debito conto della realtà isolana?”.

Maria Obinu

Venerdì, 12 maggio 2023

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