Costi folli e zero risposte dalla politica: i pastori preparano una nuova mobilitazione - LinkOristano
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Costi folli e zero risposte dalla politica: i pastori preparano una nuova mobilitazione

In un'assemblea a Tramatza si parlerà di prezzo del latte e di auti-beffa

Protesta prezzo del latte
La protesta per il prezzo del latte in piazza Roma a Oristano, nel 2019

Tramatza

In un’assemblea a Tramatza si parlerà di prezzo del latte e di auti-beffa

Tre anni dopo le ultime clamorose proteste, i pastori riprendono la mobilitazione per il prezzo del latte. Le nuove iniziative di lotta saranno decise il 12 ottobre in un’assemblea a Tramatza. I pastori autonomi si sono autoconvocati in assemblea nella sala convegni dell’hotel l’Anfora. Lo hanno annunciato attraverso una nota i portavoce Gianuario Falchi e Nenneddu Sanna – fra i protagonisti delle proteste del 2019 e delle successive trattative sul prezzo del latte – insieme a Mario Carai, Fabio Pisu, Antonio Doa e Gianluigi Argiolas.

“Considerati i costi, ormai insopportabili, che le aziende agropastorali sarde sono costrette ad affrontare nel quotidiano e che gli aiuti sperati risultano essenziali per portare avanti i comparti”, spiegano i promotori dell’incontro, “vista la totale assenza delle associazioni di categoria e della politica, convochiamo un’assemblea straordinaria per discutere tutti insieme le azioni da intraprendere per tutelare i nostri comparti”.

Al tavolo di partenariato ieri i pastori hanno avuto conferma della “devastante e ingiusta ripartizione dei fondi Pac”, da cui è escluso proprio il comparto ovicaprino.

Per non parlare della “beffa sulle risorse del Psr”: “La Sardegna riceverà 115 milioni di euro in meno rispetto alla precedente programmazione”, denunciano i pastori, delusi anche dall’entità delle risorse destinate al comparto ovicaprino per i danni indiretti subiti a causa della guerra in Ucraina. “Appena 11 milioni di euro per l’intero comparto”, protestano, “poco più di un euro a capo”.

“Questo è il momento di decidere se arrenderci ed abbandonare tutto”, dicono i promotori della mobilitazione, chiamando i pastori all’unità, “oppure se è il momento di farci valere e continuare a portare avanti i nostri comparti come hanno fatto i nostri antenati, conservando così la nostra storia millenaria per far sì che anche i nostri figli possano continuare a seguire queste attività con dignità”.

Venerdì, 30 settembre 2022

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