Oltre 75 mila cittadini contro l'abbattimento dei cervi a Laconi e Arbus. Il GriG suona la sveglia alla Regione - LinkOristano
Ambiente

Oltre 75 mila cittadini contro l’abbattimento dei cervi a Laconi e Arbus. Il GriG suona la sveglia alla Regione

Deliperi attacca l'assessore Lampis: "Darà una risposta?"

Fauna protetta
Un cervo sardo. Foto Gruppo di Intervento Giuridico

Cagliari

Deliperi attacca l’assessore Lampis: “Darà una risposta?”

Forte delle oltre 75mila firme raccolte con la petizione popolare per la salvaguardia del cervo sardo, il Gruppo di Intervento Giuridico torna all’attacco contro l’abbattimento degli animali, proposto anche nella provincia di Oristano, a Laconi, dove il sindaco Salvatore Argiolas aveva lanciato l’allarme e chiesto l’intervento della Regione.

Il GriG ha annunciato che nei prossimi giorni invierà la petizione, corredata dalle adesioni finora pervenute, al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, all’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, e al presidente dell’Ispra, Stefano Laporta: “Chiederemo se vi siano eventuali autorizzazioni per piani di abbattimento dell’ungulato, a qualsiasi titolo, e con quali motivazioni scientifiche”, chiarisce Stefano Deliperi.

“La scusa è che in alcune zone (Arbus, Laconi) ve ne sarebbero troppi e causerebbero danni all’agricoltura, sebbene non vi siano censimenti aggiornati né una stima degli eventuali danni”, scrive Deliperi in una nota, nella quale attacca l’assessore Lampis: “Se davvero così fosse, gli esemplari riconosciuti in eccesso potrebbero esser trasferiti in altre aree dell’Isola (o della Corsica) già verificate quali idonee, così com’è stato fatto in questi decenni per far riprendere salute alla sottospecie”.

“La Carta delle vocazioni faunistiche della Sardegna, atto programmatorio ufficiale della Regione, stima la presenza del cervo sardo complessivamente in un’area di circa 60 mila ettari del territorio regionale e individua un’area potenziale di circa 400 mila ettari, con ambiti ottimali di reintroduzione nell’area del Gennargentu fino al Supramonte, alle codule ogliastrine, fino a Quirra, così da ricongiungersi con l’areale dei Sette Fratelli – Sàrrabus”, continua il portavoce del GriG. “Così il complesso Monti di Alà – Monte Albo, parte della Nurra, il Montiferru, il Monte Arci, il Sinis, il Limbara, dove potrebbero esser reintrodotti oltre 16 mila esemplari, con il sostegno di specifici fondi comunitari, come già avvenuto”.

Deliperi contesta ancora la dichiarazione dell’esponente della giunta Solinas che “ha pubblicamente dichiarato di voler riaprire la caccia al cervo, sotto forma di piani di abbattimento. Lo ha dichiarato anche nell’aula del Consiglio regionale (29 marzo 2022, seduta pomeridiana n. 206)”, contesta Deliperi. “Lampis aveva annunciato trionfalmente il prossimo avvio di piani di abbattimento del cervo in Sardegna”, dove – a suo dire – vi sarebbero esemplari in eccesso che provocherebbero “problemi di tipo sociale, economico e anche di ordine pubblico”.

“L’assurda intenzione assessoriale ha causato una fortissima reazione popolare, di buon senso in primo luogo”, continua Deliperi, che annuncia il successo della petizione popolare da lui lanciata. “Una marea di firme, decine di migliaia di cittadini che rifiutano il piombo risanatore tanto caro a chi dovrebbe difendere l’ambiente ma lo ignora. Decine di migliaia di cittadini che vogliono difendere uno degli animali simbolo della Sardegna e del Mediterraneo da un’ottusa politica ambientale intrisa di penosi interessi elettorali e venatori. Una richiesta chiara, palese, forte, in netto contrasto con le pretese di parte del mondo venatorio isolano che se ne frega altamente di tutto quello che non riguarda la possibilità di sparare a questo o a quest’altro animale”.

Con un primo invio della petizione – firmata allora dal 30mila persone – il GriG aveva ricevuto la risposta dell’Ispra: “L’Istituto tecnico-scientifico ha affermato chiaramente di non avere espresso pareri circa piani di controllo del cervo sardo”, dice Deliperi. “Nessun parere – necessario per legge – quindi nessuna autorizzazione. L’Ispra ha confermato, poi, l’assenza di censimenti aggiornati”.

“Recentemente ha risposto anche la Direzione generale Patrimonio naturalistico e mare del Ministero della Transizione ecologica, su incarico del Ministro Roberto Cingolani, comunicando l’inesistenza di piani di abbattimento e relative autorizzazioni”, incalza il GriG, che contesta la mancanza di risposte da parte dell’assessore Lampis. “Unico amministratore pubblico silenzioso è l’assessore della Difesa dell’ambiente della Regione, Gianni Lampis, tanto vicino alle istanze venatorie quanto incapace di assumersi le proprie responsabilità davanti alle richieste di decine e decine di migliaia di cittadini”.

“L’inerzia dell’assessore Lampis – al pari dei colleghi dell’Esecutivo regionale – per esempio, nel contrasto alla ricorrente invasione-disastro delle cavallette, con ormai decine di migliaia di ettari devastati, fa il degno paio con le proposte di taglio del territorio protetto dai parchi naturali e dei piani di abbattimento del cervo sardo”, si legge ancora nella nota firmata da Deliperi, che contesta “una politica ambientale di infimo livello, viziata da incapacità e ancorata a interessi clientelari ed elettoralistici”.

“Quali sono le reali condizioni del cervo sardo nell’Isola?”, chiede il referente dell’associazione ecologista. “Come ricorda anche l’Ispra, gli unici dati disponibili risalgono alla stima effettuata nel corso del  Progetto LIFE “One deer, two Islands: conservation of Red Deer Cervus elaphus corsicanus in Sardinia and Corse”: circa 10.600 esemplari in tutta la Sardegna”.

“Il cervo sardo è una sottospecie endemica della Sardegna e della Corsica del cervo europeo e, solo dopo gli ultimi decenni di protezione, sta riuscendo con fatica a sfuggire al destino dell’estinzione a causa del bracconaggio, della distruzione degli habitat, degli incendi”, ricorda Stefano Deliperi.

“Si degnerà l’assessore Lampis a rispondere a più di 75 mila cittadini?”, conclude l’esponente del GriG, con un appello: “Firmate la petizione per la salvaguardia del cervo sardo, perché più siamo e maggiore forza avranno le nostre richieste di civiltà”.

La petizione si firma qui https://chng.it/hptV6GJp.

Lunedì, 20 giugno 2022

Più informazioni
commenta