Siapiccia
Un progetto del Comune per non lasciare sole le persone anziane e disabili in paese
Il periodo natalizio, per tradizione fatto da feste e pranzi in famiglia, per molti spesso acuisce il sentimento di solitudine, unito alla sensazione di mancanza delle persone care. Un sentimento che si fa sentire ancora di più in questo periodo di pandemia, perché spesso le persone anziane o disabili si trovano in isolamento a casa o comunque a distanza.
Ed è per questo che l’amministrazione comunale di Siapiccia, su proposta dell’assessorato ai Servizi Sociali, ha deciso di occuparsi in maniera concreta di queste persone più fragili, per farle sentire meno sole.
L’idea riprende il progetto “Adotta un nonno” già diffuso in molte città italiane e che mette in relazione gli anziani soli con dei bambini e con le loro famiglie, con l’obiettivo di alleviare la loro solitudine attraverso un contatto telefonico e anche personale. Ma qui l’adozione non si limita al Natale.
Predisposto dall’assistente sociale e approvato dalla Giunta comunale, il progetto “Adotta un nonno per Natale e oltre…” si rivolge alle persone anziane e ai portatori di handicap, che vivono soli a Siapiccia, e agli ospiti della comunità integrata del paese. L’obiettivo è creare delle relazioni e dei contatti umani che possano essere ancor più significativi nel periodo natalizio, con l’auspicio poi che sia l’inizio di un rapporto personale duraturo.
I Servizi sociali hanno preparato un avviso per raccogliere la disponibilità di famiglie o persone adulte che desiderassero partecipare al progetto. Sono stati coinvolti anche i bambini della scuola primaria e della scuola dell’infanzia “Santa Lucia”. Con il prezioso contributo delle insegnanti, i bambini sono riusciti ad esprimere grande affetto e solidarietà, realizzando tanti piccoli lavori per queste persone da adottare.
Il lavoro si concretizzerà con la consegna dei pacchi dono natalizi agli anziani ospiti della comunità gestita dalla cooperativa Iris, nel fabbricato dietro al municipio.
La realtà di Siapiccia, indubbiamente ben diversa da quella delle grandi città, offre ancora degli spazi di relazione fra e con le persone anziane o disabili, ma il periodo di pandemia ha comunque isolato particolarmente questa fascia di popolazione, spesso più colpita dal contagio, fra l’altro.
La comunità integrata e di alloggio opera in paese dal 2019 e attualmente ospita circa 30 persone, in particolare anziani, che per due volta hanno dovuto affrontare la diffusione del virus all’interno della comunità stessa.
Giovedì, 23 dicembre 2021
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