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Cronaca

Fondi per lo spettacolo, bocciato dal TAR il click day della Regione

L'assessore Chessa difende ancora la scelta ma i gruppi di opposizione chiedono le sue dimissioni

Generico agosto 2021
Paolo Fresu ha vinto la causa davanti al TAR per i fondi regionali. Foto di Roberto Sanna per Time in Jazz

Cagliari

L’assessore Chessa difende ancora la scelta ma i gruppi di opposizione chiedono le sue dimissioni

Il TAR Sardegna ha bocciato la decisione della Regione di distribuire con il contestatissimo click day i fondi della legge 7, per il finanziamento di spettacoli ed eventi culturali di grande interesse per la promozione turistica. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso presentato da Time in Jazz di Paolo Fresu e da altre otto associazioni escluse dalla ripartizione dei fondi: tutto da rifare.

Il bando a sportello – scelto e difeso tenacemente dall’assessore al Turismo, Gianni Chessa – aveva premiato appena 22 partecipanti sui 164 che speravano di ottenere una fetta dei 750mila euro di finanziamenti da distribuire.

“Il sistema del bando a sportello assicura assoluta trasparenza e non è funzionale ad alcun tipo di favoritismo”, aveva detto l’assessore lo scorso autunno. “Anzi, è l’unico strumento valido nell’attuale situazione, per non perdere finanziamenti destinati a iniziative di sicura ricaduta per la Sardegna”.

Il TAR ha valutato diversamente la scelta. Ma ora che cosa succederà? “Come immaginavamo, è già partito lo scarico di responsabilità. Attendiamo gli sviluppi”, commentano da Seneghe gli organizzatori del Cabudanne de sos poetas, che definiscono “scellerato” il sistema scelto dalla Regione per assegnare i finanziamenti. “Se non ci sarà una redistribuzione meritoria dei fondi, speriamo almeno che il futuro non preveda più queste modalità aberranti dei fondi a pioggia”.

“Sul click day c’era il parere di legittimità del direttore generale”, ha detto l’assessore Chessa a La Nuova Sardegna, dopo la sentenza. “È stato fatto perché non avevamo altri strumenti, era una procedura d’urgenza. Ce l’hanno chiesto gli uffici. Cosa potevamo fare se i funzionari vengono e ti dicono che senza click day si rischia di perdere i finanziamenti e la ragioneria che non può impegnare soldi se entro il 14 dicembre non abbiamo aventi diritto?”.

“A me dispiace quando si penalizza qualcuno. Alla fine, non hanno dato una batosta alla Regione, ma alle associazioni che hanno vinto il click day. Saranno loro a essere penalizzate”, ha detto ancora l’assessore. “Ora valuteranno gli avvocati della Regione, ma secondo me la cosa andrà al Consiglio di Stato. Il messaggio che vorrei far passare è che vanno cambiate le regole perché non possono nemmeno vincere sempre le solite associazioni. Bisogna anche tutelare i nuovi”.

Da dimostrare che la soluzione scelta potesse dare spazio a progetti e organizzatori nuovi: hanno qualche dubbio anche i gruppi di minoranza in Consiglio regionale. “Era tutto già scritto, quel sistema avrebbe premiato i più veloci e non i progetti migliori”, scrivono i Progressisti: “avrebbe esposto la Regione a ricorsi amministrativi dall’esito scontato. Avrebbe creato una situazione di instabilità e gravissimi problemi a tutti gli operatori”. Per queste ragioni, “dopo l’ennesimo fallimento, l’assessore al turismo dovrebbe fare finalmente una cosa giusta: rassegnare le sue dimissioni”, secondo i Progressisti.

Identica richiesta dal consigliere Eugenio Lai, di Liberi e Uguali Sardigna: dimissioni subito, perché “la bocciatura del click day sui grandi eventi rischia di far fallire decine di associazioni che hanno già svolto le manifestazioni e, cosa ugualmente grave, mette a rischio anche il bando sulle associazioni sportive dilettantistiche che si basa sempre sugli stessi criteri dell’invio più veloce”.

“Riteniamo imbarazzante che l’assessore al Turismo provi ogni volta a scaricare i propri fallimenti sui dipendenti pubblici”, scrive ancora Lai. “È chiaro a tutti che in questi due anni e mezzo, oltre che proposte imbarazzanti come il costume sardo per i camerieri, non si è riusciti a porre in essere una vera e propria politica del turismo nella nostra Isola”.

Il documento del gruppo Progressisti contesta a Gianni Chessa “una valanga di menzogne” nelle dichiarazioni in risposta alla bocciatura del TAR. “Tra queste menzogne, però, ha sottolineato due cose vere. La prima è che l’assestamento di bilancio presentato la settimana scorsa era stato promesso dal presidente nel mese di marzo, e lui ci faceva affidamento per il nuovo bando. La responsabilità maggiore è quindi proprio di Solinas, che oltre a prendere in giro i sardi prende in giro i suoi assessori”, scrivono i Progressisti.

“La seconda è che il click day non fosse la sua prima scelta. Quello che l’assessore si dimentica di dire è che la sua prima scelta fosse in realtà l’erogazione di quelle risorse ad associazioni selezionate con il solo criterio dell’amicizia personale. Come la delibera, peraltro illegittima perché senza copertura, con cui aveva disposto l’erogazione di 381mila euro per finanziare senza bando 33 iniziative selezionate non si sa come. Come la famosa Tursport, che nelle sue intenzione doveva essere destinataria di oltre 6 milioni di euro di risorse pubbliche e la cui oscura vicenda non è stata mai del tutto chiarita”.

L’assessore, scrivono i consiglieri di opposizione, “come sua abitudine accusa i funzionari e i dipendenti del suo assessorato, ma dimentica di dire che ha portato avanti la stessa scelta del click day anche quest’anno, con i 5,5 milioni di euro da assegnare agli eventi sportivi. Il dramma è che anche questa volta a pagare i danni degli errori saranno gli operatori del settore. Quelli che hanno realizzato gli eventi e che aspettano i finanziamenti oltre al nuovo bando, di cui non c’è ancora traccia. Quelli che, anche quest’anno, hanno scommesso su cultura e accoglienza e per responsabilità di questa pessima Giunta regionale rischiano di finire nel baratro”.

Martedì, 17 agosto 2021

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