Il comparto delle carni bovine non può aspettare maggio per l’avvio della campagna di vaccinazione. E’ questo il monito lanciato da Aldo Mattia e Luca Saba, Delegato Confederale e Direttore di Coldiretti Oristano, alla luce delle notizie che, considerati gli accordi commerciali in essere, vedrebbero l’arrivo delle scorte di vaccino nel periodo aprile-maggio.
Il rischio deprezzamento – “L’inizio della campagna vaccinale a maggio – spiega Aldo Mattia– considerati i 51 giorni necessari dopo il richiamo, comporterebbe l’impossibilità di esitare sul mercato i bovini prima di giugno, esponendo gli allevatori sardi al rischio di dinamiche speculative”.
“Il periodo ottimale per la commercializzazione – aggiunge Luca Saba – è il mese di maggio, il che implica la necessità che le prime dosi di vaccino siano disponibili già dal mese di marzo. Il ritardo nell’avvio delle vaccinazioni comporterà il sicuro deprezzamento delle carni, sottraendo alle imprese allevatoriali quel poco di ossigeno riguadagnato negli ultimi anni con la vendita dei vitelli in continente”.
Le richieste – “E’ necessario – affermano Mattia e Saba – che la Regione intervenga immediatamente per salvaguardare le prospettive di reddito di un settore che rappresenta l’economia portante di diversi territori isolani. Il ritardo nella somministrazione dei vaccini, in un contesto in cui la blue tongue riprende peraltro vigore, rischia di far precipitare il comparto delle carni bovine sarde nel “medioevo” già vissuto qualche anno fa con il blocco della movimentazione. Questa la paura degli allevatoti dell’Oristanese, che sollecitano iniziative per scongiurare il pericolo”.
“Le strade da percorre sono due – concludono i vertici di Coldiretti – o si anticipa a marzo l’arrivo di una parte delle dosi vaccinali, o si autorizza la movimentazione con gli strumenti degli accordi interregionali supportati da Fogli Rosa, PCR e butox. La Regione decida con rapidità: il tempo è davvero poco”.
Giovedì, 14 febbraio 2013
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