Ballottaggio: Pierluigi Bersani 73,12%, Matteo Renzi 26,88% - LinkOristano

Ballottaggio: Pierluigi Bersani 73,12%, Matteo Renzi 26,88%

Leggi i risultati finali seggio per seggio. Inchiesta del giornale Vanity Fair: a Oristano voto più facile

Priamarie Ballottaggio

Ha stravinto anche in provincia di Oristano, Pierluigi Bersani, il segretario nazionale del Pd che da ieri sera è il candidato premier del Centrosinistra. Al ballottaggio ha nettamente superato il concorrente Matteo Renzi. In provincia di Oristano Bersani ha ricevuto il 73,12% dei voti e Renzi il 26,88%. In calo l’affluenza dei votanti rispetto al primo turno. Una settimana fa erano stati 6.337 gli elettori che avevano votato per le Primarie, ieri ci si è fermati a 5.505.

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L’inchiesta di Vanity Fair
Oristano è stata indicata ad esempio in un sondaggio-inchiesta realizzato dal sito internet della rivista Vanity Fair sul ballottaggio alle Primarie del Centrosinistra, che si è appena concluso e che, come indicano tutte le prime anticipazioni ha visto la vittoria di Pierluigi Bersani. Gli autori dell’inchiesta, Francesco Oggiano e Marta Rigoni, hanno inviato 116 richieste per poter votare al secondo turno delle primarie in tutta Italia (senza averlo fatto al primo). Solo tre di queste richieste sono state accolte, una dal seggio di Oristano.

“Il risultato è stato scoraggiante, scrivono i giornalisti di Vanity Fair. Su 116 richieste, soltanto 3 sono state accolte. Due nelle sarde Cagliari e Oristano, dove avevamo addotto normali motivi di lavoro, e una nella campana Benevento, dove hanno accolto i nostri problemi di salute. Valeva il silenzio-diniego, ma alcuni comitati hanno voluto comunque risponderci per dirci che no, non potevamo. Da alcuni comitati (Taranti, Pescara, Roma, Perugia, Verona, Venezia, Padova, Brescia, Arezzo, Rovigo, Venezia) abbiamo ricevuto una risposta dopo pochi minuti. Era quella automatica e istantanea, che ci ripeteva come le iscrizioni fossero chiuse e riportava la delibera che ci invitava a fornire dati anagrafici, sezione elettorale e di dichiarare «espressamente le ragioni» della mancata registrazione”.

“I malanni che a Benevento ci hanno spalancato le porte del seggio, scrivono ancora gli autori dell’inchiesta di Vanity Fair, non sono bastati a convincere gli inflessibili componenti del comitato di Bat (Puglia), certi che comprenderemo le loro motivazioni, e di Campobasso, che hanno ammesso solo le iscrizioni di persone con «documentazione probante», e non certo le nostre motivazioni generiche”.

“A Reggio Emilia, Sondrio e Genova, raccontano i giornalisti di vanity Fair, le nostre richieste vengono rigettate senza troppe spiegazioni: a nulla valgono le nostre giustificazioni, rispettivamente per impegni di lavoro, per problemi di salute e per gravi problemi familiari. Il comitato di Pavia, invece, in barba al regolamento reputa non sufficiente la nostra mail e sceglie di introdurre un passaggio ulteriore: ci rimanda al sito del Pd e ci consiglia di compilare un modulo e di restituirlo via fax o a mano all’Ufficio provinciale per le primarie. Le stesse primarie che erano state definite dai loro promotori semplici e accessibili per tutti: sarà che al Pd sono nostalgici e nell’era del web alcuni mostrano di preferire ancora la carta”.

Domenica, 2 dicembre 2012

 

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