Un coro di Bauladu e Tramatza ha portato a Roma "Is Cozus" per San Lorenzo - LinkOristano
Fede e tradizioni

Un coro di Bauladu e Tramatza ha portato a Roma “Is Cozus” per San Lorenzo

Canti tradizionali in occasione della Giornata laurenziana internazionale

Il coro di Bauladu e Tramatza a Roma
Il coro diretto da don Giacomo Zichi canta nella basilica di San Lorenzo fuori le mura

Bauladu

Canti tradizionali in occasione della Giornata laurenziana internazionale

Is Cozus di San Lorenzo di Bauladu nella basilica di San Lorenzo fuori le mura, a Roma, in occasione della Giornata laurenziana internazionale dello scorso 25 aprile. L’esecuzione era affidata a un coro formato da fedeli di Bauladu e di Tramatza.

Le due comunità dell’Oristanese sono state guidate a Roma dal parroco don Giacomo Zichi, dopo l’invito ricevuto dal vecchio comitato bauladese (Su Sòtziu Bauladu 2023) per i festeggiamenti in onore di San Lorenzo, che aveva fatto conoscere Is Cozus registrati durante la festa del 10 agosto a Bauladu, da parte di Fabio D’Ortona, il collaboratore addetto all’organizzazione di eventi nella basilica romana che custodisce le spoglie del santo.

Alla sesta Giornata laurenziana hanno preso parte tantissime comunità provenienti da diversi paesi della Sardegna, d’Italia e del Mondo: tutte accomunate dalla devozione per San Lorenzo.

La manifestazione ha avuto inizio con l’esecuzione in lingua sarda de Is Cozus in onore al martire Lorenzo e del Deus ti salvet Maria. Il coro diretto da don Giacomo Zichi era accompagnato dalle note della fisarmonica di Elia Zucca e dell’organetto di Tommaso Erdas.

A seguire, ogni parroco o responsabile dei gruppi presenti ha brevemente presentato la propria chiesa o la propria confraternita dedicata a San Lorenzo. Per Bauladu e Tramatza hanno parlato don Giacomo, in qualità di parroco delle due comunità, ed Elia Zucca, ex presidente de Su Sòtziu Bauladu 2023 per i festeggiamenti di San Lorenzo. Poi una solenne concelebrazionecon tutti i sacerdoti presenti.

Solitamente Is Cozus di San Lorenzo vengono cantati a Bauladu – nel cui territorio si trova la chiesa omonima, risalente al XII secolo d.C. – in occasione delle novene e della festa in onore del santo, dal 31 luglio all’11 agosto. Ma questa è stata un’occasione per far conoscere un canto così emozionante e invocativo anche fuori dalla Sardegna, in una circostanza particolare.

Per la comunità Bauladu, questa giornata a Roma è un momento da ricordare, poiché ha potuto esprimere la propria fede verso il santo cantando proprio davanti alla sua sepoltura, in una delle prime basiliche cimiteriali volute dall’imperatore Costantino nel IV secolo, simbolo della diffusione del Cristianesimo a Roma.

“Una giornata carica di emozioni”, racconta Elia Zucca, ex presidente Su Sòtziu Bauladu 2023, “perché per la prima volta dei canti sardi hanno risuonato nella basilica romana che, oltre alle spoglie dei martiri Lorenzo e Stefano, custodisce anche quelle di Papa Ilario, il primo Papa sardo della storia. La festa di San Lorenzo coincide con il periodo in cui tanti emigrati ritornano a Bauladu, e aver portato un pezzo di Sardegna oltremare ha permesso a tanti emigrati che lavorano a Roma e dintorni di ascoltare e salutare i propri compaesani”.

I parrocchiani di Bauladu e Tramatza hanno approfittato del viaggio per un breve pellegrinaggio nella Città eterna, che ha consentito di visitare i luoghi simbolo della cultura e della fede, e soprattutto di partecipare all’udienza del mercoledì con Papa Francesco e di intrattenersi qualche minuto con lui, portandogli in dono dei prodotti della nostra terra.

Nel video qui sotto un estratto del canto de Is Cozus di San Lorenzo di Bauladu.

Sabato, 4 maggio 2024

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