Centro tamponi: a Oristano una situazione drammatica, ma nessuno interviene. Solo la polizia - LinkOristano
Emergenza coronavirus

Centro tamponi: a Oristano una situazione drammatica, ma nessuno interviene. Solo la polizia

File di ore al freddo, al fango e sotto la pioggia per persone sofferenti

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Utenti sotto la pioggia l'altra mattina al Centro tamponi dell'ospedale di Oristano

Oristano

File di ore al freddo, al fango e sotto la pioggia per persone sofferenti

Anche oggi dalle 7 del mattino centinaia di persone in fila, al freddo e in mezzo al fango, sperando che non piova come accaduto l’altro giorno, quando ci si è dovuti proteggere da grandine e vento: la situazione di emergenza al centro tamponi dell’ospedale San Martino di Oristano continua.

Stamane sono dovute intervenire ancora una volta le pattuglie della sezione volanti della polizia. Utenti esasperati hanno chiamato il 113. C’è chi tra loro si trova in situazione di disagio perché sofferente e deve stare in piedi, anche per ore, e chi accede attraverso il cosiddetto drive in, rimanendo all’interno delle auto perché ugualmente in stato di necessità, magari con la febbre o con l’infiammazione in atto.

Gli operatori sanitari dell’Assl e quelli della vigilanza cercano di trovare soluzioni per evitare i problemi, regolando gli accessi, ma è praticamente impossibile con questo carico di utenti straordinario e concentrato solo nelle ore del mattino (perchè inspiegabilmente il centro tamponi non funziona nel pomeriggio) che richiederebbe sicuramente un altro tipo di organizzazione. Ciò che ancora oggi non c’è.

Nessuna delle autorità preposte, a cominciare dai vertici sanitari, si è fatto carico di trovare una soluzione a un problema che già si è manifestato nei giorni scorsi. In quella circostanza era intervenuto il prefetto di Oristano che aveva ottenuto l’impiego di un addetto in più nella postazione dei tamponi. Poi più nulla e questa  situazione vergognosa che continua, anzi  si aggrava sempre di più, come fosse la normalità.

Gli utenti vengono convocati dal primo mattino e devono sostenere una lunga fila che si snoda nelle stradine adiacenti il parcheggio retrostante l’ospedale, fino all’ingresso del cimitero. C’è il fango in diversi punti e non c’è alcun riparo.  Ore in piedi al freddo, con persone, anziani e bambini compresi,  costrette ad aggiustarsi come possono anche per urgenti bisogni fisiologici.

Chi arriva in auto, invece,  deve entrare nel parcheggio e mettersi in fila, creando problemi di accesso per gli stessi operatori e gli altri utenti dell’ospedale, tra i quali anche i malati oncologici convocati per le terapie: debilitati dalla malattia e dalle terapie, si trovano costretti a cercare parcheggio lontano dall’ingresso del nosocomio, quando non restano imbottigliati nel traffico.

Per tutti ore di attesa, prima di sottoporsi al test del tampone sotto pochi gazebo e box, dove, quando piove e soffia vento forte, entra anche l’acqua, e dove solo l’abnegazione degli operatori consente di andare avanti.

Non è l’immagine di un paese civile.  E’ l’immagine che rappresenta l’operato di chi dirige la sanità oristanese ai vari livelli. Ognuno  può facilmente  giudicare.

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Stamane lunghe attese nel parcheggio del San Martino

-segue-

Venerdì, 7 gennaio 2022

 

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