Per superare l'emergenza incendi nell'Oristanese servono soldi subito e poca burocrazia - LinkOristano
Cronaca

Per superare l’emergenza incendi nell’Oristanese servono soldi subito e poca burocrazia

Stamane gli incontri in Regione con le Commissioni del Consiglio e della Camera dei deputati

L'incendio nelle campagne di Villa Verde - Foto Roberto Scema

Cagliari

Stamane gli incontri in Regione con le Commissioni del Consiglio e della Camera dei deputati

“Dobbiamo fare qualcosa e farlo subito, perché contro gli incendi è fondamentale la prevenzione ma nello stesso tempo abbiamo il dovere di guardare avanti, mettere in sicurezza i territori sostenendone la ripresa e la ricostruzione”.

Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, aprendo l’incontro con la commissione Agricoltura della Camera, la Commissione Attività produttive del Consiglio regionale, le categorie e le amministrazioni locali, sul tema degli incendi e della ricostruzione, svoltosi nell’aula consiliare.

A nome dell’esecutivo l’assessore Gabriella Murgia ha ricordato i primi interventi finanziari messi in campo: 20 milioni inseriti nella “legge omnibus”, 7.5 milioni provenienti della rimodulazione del Psr e 7 milioni della Protezione civile nazionale (da suddividere con Sicilia e Calabria). “Prenderemo tutte le misure necessarie”, ha assicurato Murgia, “ma occorre un grande progetto di ricostruzione del territorio per il quale contiamo sulla vicinanza delle istituzioni nazionali”.

L’assessora regionale ha inoltre sottolineato che sono 238 le aziende dell’Oristanese colpite dai roghi dello scorso luglio.

Appello raccolto dal presidente della commissione Agricoltura della Camera Filippo Gallinella, che ha garantito il massimo impegno della commissione, a partire dalle prossime scadenze parlamentari riguardanti alcuni decreti e più in generale la sessione di bilancio.

Successivamente hanno preso la parola i rappresentati delle categoria produttive, formulando idee e proposte operative nel quadro di una visione nuova del territorio e dell’agricoltura, fondata sulla figura dell’imprenditore rurale come “custode” dell’ambiente. Da Battista Cualbu Coldiretti è arrivata una sottolineatura sul rilancio delle attività locali tradizionali e sulla necessità di modificare in aumento il “carico” animale dei terreni, per favorirne il ripopolamento.

Il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana si è soffermato invece sull’urgenza di spendere le risorse fin qui disponibili entro la fine dell’anno, perché così “entrerebbero” nei bilanci comunali, Inoltre, ha suggerito un piano straordinario per i 316 Comuni sardi delle aree interne, sul modello di quello predisposto dall’Anci nazionale sulle “terre incolte” che attraverso il Pnrr potrebbero beneficiare di importanti misure strutturali: banda larga, viabilità, invasi idrici, elettrificazione.

La definizione di un quadro normativo chiaro anche col contributo della scienza e della tecnologia è stata poi auspicata dal presidente del Banco di Sardegna Antonello Arru che ha ricordato lo stanziamento di 100 milioni di euro a tasso zero che, finora, non ha fatto registrare un numero significativo di richieste, forse proprio per l’attesa di un riferimento tecnico giuridico complessivo delle istituzioni.

L'incontro in Consiglio regionale - Foto Emanuele Cera
L'incontro in Consiglio regionale - Foto Emanuele Cera

Il consigliere regionale Diego Loi, anche nella sua veste di sindaco di Santu Lussurgiu (uno dei comuni più colpiti dagli incendi di luglio), ha rilanciato un modello di pianificazione del territorio semplice e snello nella tempistica che veda gli enti locali in prima fila nella ricostruzione della “filiera montagna-bosco”, contando possibilmente sull’aumento del volume degli aiuti “de minimis”.

Dalla Copagri è arrivata, con il presidente Pietro Tandeddu, la raccomandazione di azioni più incisive in materia di prevenzione, basate sulla revisione delle attuali norme forestali e soprattutto sul concetto di “multifunzionalità agricola” già previsto dalla normativa vigente. Nella stessa direzione anche l’intervento di Luca  Sanna di Confagricoltura, secondo il quale le misure della fase “posti-incendi” dovrebbero confluire in un testo unico nazionale (recepito dalle Regioni) su multifunzionalità agricola, contrasto agli incendi ed al rischio idrogeologico col supporto di Università ed enti di ricerca, sostegno alle aziende anche per lo smaltimento delle macerie.

A seguire, gli interventi dei deputati della commissione Agricoltura. Hanno parlato Andrea Frailis (“sinergia Stato-Regione, prevenzione, inasprimento delle pene per gli incendiari”), Nevi (“censimento dei danni alla zootecnia, analisi del funzionamento del sistema di pronto intervento”), Maria Chiara Gadda (“utilizzare il Pnrr come strumento di programmazione condivisa con i territori, revisione del sistema di emergenza a terra”), Lorenzo Viviani (“rilancio del dialogo fra istituzioni e della centralità della figura dell’agricoltore”), Maria Cristina Caretta (“superamento della fase emergenziale con misure strutturali, istituzione di un osservatorio internazionale”), il deputato del M5S Luciano Cadeddu (“nuova visione del territorio con particolare attenzione alle aree difficili da vivere dove vanno potenziati i servizi”), Alberto Manca (“no al centralismo delle Regioni, deleghe ampie ai Comuni, difesa passiva del territorio anche nelle aree private”).

Hanno preso parte all’incontro anche Emanuele Cera, come componente della Commissione Attività produttive, e il consigliere regionale Francesco Mura, in qualità di auditore della Commissione. Erano presenti anche il prefetto di Oristano, Fabrizio Stelo, il presidente del Banco di Sardegna, Antonello Arru.

Il trasferimento a Villa Devoto. Al termine della riunione in via Roma la delegazione giunta da Roma ha preso parte a un vertice con il presidente della Regione Christian Solinas a Villa Detoto.

Il prefetto di Oristano Fabrizio Stelo ha ringraziato il presidente della Regione per la sinergia e il clima costruttivo creato durante le attività antincendio. Nel pomeriggio è previsto un sopralluogo sulle zone più colpite dai gravi incendi dello scorso luglio.

Nel corso dell’incontro a Villa Devoto, Solinas ha sottolineato la necessità di un rapido intervento per l’erogazione dei ristori a cittadini e aziende. Il presidente della Regione ha anche ricordato come la stima dei danni subiti sia in fase di ultimazione con una stretta collaborazione tra la Protezione civile regionale e quella nazionale.

“Ora”, ha detto ancora Solinas, “occorre subito avviare l’opera di ricostruzione a sostegno delle realtà produttive”. Il governatore sardo ha inoltre sollecitato, in sede parlamentare, un nuovo esame della normativa che regola gli interventi statali in questo settore.

“È necessario”, ha detto, “che oltre all’inasprimento delle pene per gli incendiari sia prevista una normativa che non penalizzi le aziende danneggiate dai roghi, e che si trovano nella impossibilità di realizzare opere o attività, pagando un doppio prezzo a causa dei reati commessi sul territorio”.

“È inoltre necessario”, ha aggiunto il presidente della Regione, “che le leggi non escludano dai ristori quelle piccole realtà produttive a conduzione familiare, non operanti con partita Iva, che tramite il loro lavoro contribuiscono a tenere vive le colture dell’ulivo e della vite, caratteristiche del Montiferru e della sua cultura e identità”. Una normativa insomma più elastica e più rispondente a criteri di equità.

Il presidente della Commissione Filippo Gallinella ha ringraziato il Solinas per un momento di confronto costruttivo e cordiale, caratterizzato dalla comune volontà di agire, in tutte le sedi istituzionali, per combattere la piaga degli incendi e provvedere ad un rapido ristoro dei danni subiti da cittadini e aziende del territorio.

Interventi di prevenzione e difesa del sottosuolo: un programma in dieci punti dell’Unione dei Comuni del Montiferru e dell’Alto Oristanese

“Garantire un immediato intervento per i territori colpiti dai roghi che dal 23 al 30 luglio hanno devastato l’Oristanese e in particolare il Montiferru”. Lo ha chiesto il sindaco di Santu Lussurgiu e consigliere regionale Diego Loi durante il suo intervento in occasione della visita in Sardegna della Commissione Agricoltura della Camera.

Loi, che è anche presidente dalla Unione dei Comuni del Montiferru e Alto Oristanese, dopo aver sollecitato aiuti immediati da parte dello Stato e della Regione Sardegna, ha chiesto che le comunità locali siano protagoniste nel percorso di ricostruzione nel breve, nel medio e nel lungo periodo.

“I Comuni e l’Unione dei Comuni”, ha detto il consigliere regionale e sindaco, “devono essere individuati come interlocutori privilegiati, non solo per il trasferimento delle risorse finanziarie, ma anche per tutto ciò che attiene alla pianificazione di interventi di area vasta sulla rinascita del territorio”.

“L’Unione dei Comuni che presiedo”, ha spiegato Loi, “ha già istituito un sub ambito denominato Pro Su Montiferru per fare fronte in maniera coordinata agli interventi in materia di prevenzione, difesa del suolo contrasto del rischio idrogeologico, ripristino dell’ambiente nelle zone colpite”.

Loi ha poi indicato le attività prioritarie individuate dal tavolo comune dei territori coinvolti e che sono state anche inserite all’interno di un documento che l’Unione dei Comuni ha inviato agli organi istituzionali maggiormente interessati.

“Si tratta di dieci punti”, spiega ancora l’esponente progressista, “tra questi per esempio gli interventi urgenti per il risanamento di strutture civili, industriali e agro-zootecniche, gli interventi urgenti di bonifica, lo studio e definizione in via d’urgenza di un piano operativo immediato per interventi di difesa del suolo e sulla vegetazione colpita dal fuoco, l’attivazione di una struttura operativa intercomunale per la direzione e coordinamento di attività di prevenzione e di gestione dell’emergenza durante i fenomeni”.

La Commissione parlamentare, accompagnata dai sindaci, ha visitato alcune zone del Montiferru colpite e alcune aziende danneggiate dagli incendi. Loi ha espresso apprezzamento per la visita della Commissione Agricoltura della Camera, auspicando una proficua collaborazione tra i soggetti istituzionali interessati.

Coldiretti chiede alla Regione interventi mirati finalizzati al rilancio dei territori colpiti dagli incendi

È soprattutto il grande incendio del 24-25 luglio che ha interessato il Montiferru e la Planargia ad aver accesso i riflettori su una piaga che ogni anno in Sardegna brucia circa 12mila ettari (2.800 circa dei quali di bosco).

Un incendio devastante che ha trasformato un polmone verde di lecci, sughere, querce e oliveti secolari in un paesaggio lunare, lasciando sul campo diversi animali morti e tanta distruzione nelle aziende agricole.

La macchina della solidarietà è stata la più efficiente, con un grande movimento che si è messo in moto spontaneamente che ha interessato non solo tutta la Sardegna ma anche il resto d’Italia.

Ma sono tanti gli interventi messi in campo. Tra i quali quello studiato ad hoc dal Banco di Sardegna che ha stanziato 100 milioni di euro declinati in strumenti che vanno incontro alle diverse esigenze delle aziende agricole, delle imprese e delle famiglie interessate dagli incendi. Nel settore agricolo i risultati si sono già ottenuti dai primi giorni di agosto quando le aziende colpite pesantemente dagli incendi hanno ottenuto in una settimana, grazie alla semplificazione dei processi messi in atto dal Banco di Sardegna, i denari per poter cominciare la ricostruzione.

“Da questi momenti difficili dobbiamo cercare di cogliere gli aspetti positivi che devono servirci anche per il futuro”, afferma il presidente di Coldiretti Oristano Giovanni Murru.

“Uno di questi”, prosegue Murru, “è sicuramente la sburocratizzazione. Abbiamo visto che i sistemi più efficienti sono stati quelli immediati che hanno saputo dare ossigeno nel momento del bisogno e non dopo mesi di decisioni e carte da sbrogliare. Ed è questo che chiediamo alla Regione interventi mirati e immediati”.

“La tempistica è fondamentale”, spiega il direttore di Coldiretti Oristano Emanuele Spanò, “soprattutto quando si è travolti da eventi straordinari come quello degli incendi perché le aziende devono tornare all’operatività subito. Allo stesso tempo questi eventi eclatanti come quello che ha colpito il Montiferru e la Planargia devono servire per imparare dagli errori commessi, in questo caso prestare maggiore attenzione alla cura del bosco iniziando nel ricreare le condizioni economiche e sociali affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio”.

Cosi come aggiunge Giovanni Murru “è questo il momento per rivedere l’innalzamento dei limiti di pascolamento nelle superfici forestali che oggi sono molto bassi con sole 3 pecore ad ettaro. Allo stesso tempo dal ministero consentano che le Pratiche locali tradizionali (Plt) abbiamo tara 30 e non 70. Da quando le tare sono aumentate gli animali non hanno più pascolato nelle zone forestali e di conseguenza hanno creato un enorme carico d’incendio sui boschi”.

La Lega punta sulla sinergia e sui ristori immediati

“Contro gli incendi boschivi occorrono sinergia, prevenzione e ristori immediati”. Così il capogruppo Lega in commissione Agricoltura della Camera, Lorenzo Viviani, e Dario Giagoni, capogruppo Lega Salvini Sardegna.

“Tutti i livelli istituzionali devono dialogare per individuare le soluzioni più concrete e di buon senso e raggiungere questi obiettivi fondamentali a beneficio del territorio e degli agricoltori che hanno perso tutto. Per la Lega”, proseguono il deputato e il consigliere regionale, “questa è una priorità. L’incontro istituzionale di oggi tra il presidente Solinas, i consiglieri regionali e i deputati della Commissione Agricoltura della Camera, l’audizione in Consiglio regionale e il sopralluogo sui luoghi devastati dagli incendi è un primo segnale di attenzione per sottolineare la centralità della figura dell’agricoltore. In proposito, ricordiamo la nostra proposta in Consiglio già sposata in Senato, inerente l’istituzione della figura dell’agricoltore/allevatore custode dell’ambiente e del territorio”.

“L’incontro di oggi tra i consiglieri Regionali e i deputati della Commissione Agricoltura della Camera”, aggiunge Giagoni, “è stata l’occasione per ribadire quanto fondamentale e necessario sia il dialogo tra i vari livelli istituzionali su tematiche tanto importanti come quella della lotta e prevenzione agli incendi boschivi”.

“Il nostro partito”, dice ancora il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, “come dimostrato ampiamente oggi dalle parole e dall’intervento del nostro deputato Lorenzo Viviani, dedica alla questione un’importanza centrale. Importanza che riponiamo anche nella fase preventiva. L’onorevole Viviani si è ben soffermato su tale aspetto mettendo in risalto anche la proposta avanzata dal gruppo in Consiglio, già sposata in Senato, inerente l’istituzione della figura dell’agricoltore/allevatore custode dell’ambiente e del territorio, auspicando il rilancio del dialogo fra istituzioni e della centralità della figura dell’agricoltore al quale dedicare un’attenzione particolare destinando nuove risorse attraverso il Pnrr”.

“Il nostro impegno, quello di tutta la Lega, rimane quello di cercare soluzioni che garantiscano ristori immediati a chi ha perso tutto, quanto stanziato dalla Regione non sarà sufficiente, ma anche e soprattutto azioni preliminari per impedire che ciò che abbiamo visto e vissuto questa estate nel Montiferru, e non solo, non si ripeta altrove. Il rilancio del dialogo tra le istituzioni, come rimarcato dall’onorevole Viviani è fondamentale. Il tema”, conclude Giagoni, “è troppo importante, e abbraccia anche una necessità di prevenire un futuro rischio idrogeologico, per essere vissuto con divisioni laceranti, va affrontato collegialmente mettendo da parte le solite malsane lotte tra schieramenti e partiti differenti”.

Giovedì, 9 settembre 2021

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