Oristano
Bandiere davanti alla Prefettura nella giornata di sciopero
Una cinquantina di manifestanti con le bandiere di Cgil e Uil si sono riuniti questa mattina davanti alla Prefettura di Oristano, in occasione dello sciopero dei lavoratori del settore privato indetto per la giornata di oggi: chiedono più sicurezza nei luoghi di lavoro e riforme socio-economiche.
I due sindacati chiedono norme, controlli e investimenti per azzerare in tSardegna utta Italia le morti sul lavoro: un obiettivo ambizioso, purtroppo, se si considera che nel 2023 sono stati denunciati a livello nazionale 1.041 incidenti mortali, con una media di quasi tre al giorno.
“Una strage, sostanzialmente l’effetto di una guerra”, ha commentato Sandro Fronteddu, della Cgil – Funzione pubblica. “Alla nuova Giunta regionale chiediamo che intervenga su tutte le materie nelle quali ha competenza, per appalti e servizi. È necessario che ci siano dei vincoli sempre più stringenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, deve diventare una garanzia imprescindibile per tutto il Paese”.
Tra le rivendicazioni anche una riforma fiscale giusta: il sindacato vuole ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e a carico dei pensionati, combattendo l’evasione e accantonando i condoni e le sanatorie. L’obiettivo è quello di trovare nuovi fondi per sanità, istruzione, diritti sociali e investimenti pubblici.
In generale, Cgil e Uil chiedono una rivoluzione del modello sociale e d’impresa, rimettendo al centro dell’agenda del Governo le politiche socioeconomiche, innovando il sistema produttivo e garantendo un aumento dell’occupazione nel Mezzogiorno.
Per uno sciopero proclamato da due solo sigle non è possibile aspettarsi una partecipazione massiccia. “Come spesso capita quando non si riesce a mettere in piedi un’unità nelle strutture confederali, è normale che i numeri di partecipazione calino e il messaggio possa perdere forza a livello nazionale”, ha commentato Fronteddu. “È triste però che sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e dei lavoratori, un argomento che dovrebbe presentarsi come apolitico per qualunque sindacato, non ci sia stata un’unità tra tutte le sigle”.
Giovedì, 11 aprile 2024
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