"Aspettiamo il via libera per i droni e il fungo anti-cavallette. Niente arature, non servono" - LinkOristano
Emergenza

“Aspettiamo il via libera per i droni e il fungo anti-cavallette. Niente arature, non servono”

Il direttore generale di Laore Marcello Onorato fa il punto sulla lotta antiacridica. Le prime schiuse sono previste per i prossimi giorni

Una cavalletta nel centro Sardegna
Una cavalletta nel centro Sardegna

Oristano

Il direttore generale di Laore Marcello Onorato fa il punto sulla lotta antiacridica. Le prime schiuse sono previste per i prossimi giorni

Laore è ancora in attesa dell’autorizzazione da Roma per utilizzare i droni e un fungo – il Metarhizium acridum – nella lotta contro l’invasione delle cavallette nell’Alto Oristanese e nel Nuorese. “Tra pochi giorni le cavallette usciranno dai terreni”, dice l’agronomo Marcello Onorato, direttore generale dell’agenzia regionale, “non sappiamo però ancora l’entità della minaccia. Stiamo studiando le uova al microscopio, sono quasi pronte. La schiusa è ormai prossima. Quest’anno saranno impegnati nella lotta antiacridica un centinaio di operatori di Forestas e una quarantina di Laore. In campo ci sono già un’ottantina di uomini che stanno monitorando il territorio”.

“A giugno abbiamo mappato più di 1.300 siti, poi tra gennaio e febbraio le squadre di Laore e Forestas sono scese in campo alla ricerca delle grillare”, aggiunge Onorato. “Per i droni e l’uso del Metarhizium acridum abbiamo chiesto al Ministero della Salute le autorizzazioni, attendiamo una risposta a breve. L’ha sollecitata anche il prefetto di Nuoro, Giancarlo Dionisi, che ringrazio per la grande collaborazione. Siamo pronti, ma non possiamo andare contro le disposizioni ministeriali. Dobbiamo attendere il via libera”.

L’utilizzo del Metarhizium acridum è stato sperimentato per 15 anni dalla Fao e oggi è utilizzato in 40 paesi al mondo. Questo fungo, distribuito sulle cavallette appena nate, scatena tra loro delle pandemie. Non è tossico per le api, né per gli insetti utili come il coleottero Mylabris variabilis – grande predatore di uova di locuste – e neppure per il bestiame.

Da tempo si parla di arature per contrastare l’avanzata delle cavallette, una soluzione per la quale insistono anche i sindaci di Sedilo e Sorradile, Salvatore Pes e Pietro Arca. “Le lavorazioni dei terreni non sono una soluzione”, ha risposto Onorato, “ce lo dicono i protocolli della Fao, organizzazione che gestisce il problema delle cavallette in 40 paesi del mondo, sin dal 1947. La Fao sconsiglia di fare lavorazioni dei terreni, perché questo non contrasta la diffusione delle locuste. Le cavallette depongono in zone rocciose, non arabili con le lavorazioni meccaniche. Arare è inutile, lo ha confermato anche lo scienziato dell’Enea Ferdinando Baldacchino, che ha studiato le grillare in Puglia”.

Marcello Onorato
Marcello Onorato

Il direttore generale di Laore, l’agenzia a cui l’Assessorato regionale dell’Agricoltura ha affidato la regia delle operazioni, ha chiesto collaborazione ai sindaci del centro Sardegna colpiti dall’emergenza cavallette. “Negli ultimi sei mesi Laore e l’Assessorato dell’Agricoltura hanno in più occasioni contattato le amministrazioni comunali. Lo scorso gennaio”, ha ricordato Onorato, “è stata presentata la campagna antiacridica dall’assessora Valeria Satta. Sono state invitate le province e le amministrazioni comunali coinvolte, ma si sono presentati appena due sindaci, non quello di Sedilo né il primo cittadino di Sorradile. Ai sindaci sono state inviate diverse circolari e abbiamo presentato una locandina sui comportamenti da seguire nei territori per contrastare le cavallette, vademecum che poi abbiamo inviato su WhatsApp agli agricoltori del territorio. Sempre a gennaio alle Prefetture, alle Province e ai Comuni abbiamo inviato una nota per fare il punto su ciò che è stato fatto nel 2023 e su cosa invece faremo quest’anno, continuando la proficua collaborazione con la Fao”.

“Quello delle cavallette”, ha ribadito l’agronomo, “è un problema serissimo, la cui origine è antropica. In Nordafrica, addirittura, il Dociostaurus viene chiamato la cavalletta dell’uomo, perché le locuste si sviluppano nelle zone percorse dal bestiame, che col calpestio è causa della desertificazione. Nel 2023 in Sardegna il problema delle cavallette ha interessato 35.000 ettari. Se non contrastassimo le locuste si riproporrebbe ciò che accadde nel 1946, quando due terzi dell’isola vennero invasi da questi insetti. Si tratta di una lotta difficile e impegnativa, che va fatta con il coinvolgimento delle popolazioni locali”.

“I finanziamenti previsti per le lavorazioni verranno utilizzati per la riqualificazione ambientale delle zone colpite dal passaggio delle cavallette. Questi interventi”, ha concluso il direttore generale di Laore, “saranno programmati sulla base di ciò che accadrà quest’anno. Ai primi di maggio ospiteremo per due giorni uno scienziato della Fao: sarà un’importante occasione di confronto tra l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, Forestas, Laore e le amministrazioni comunali. Ai sindaci chiediamo di partecipare alle prossime riunioni e la massima collaborazione. Il Dociostaurus è uno degli insetti più difficili da combattere”.

Lotta alle cavallette
Una neanide quasi matura, vista al microscopio - Foto Agenzia Laore

Venerdì, 15 marzo 2024

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