L'albero dei sardi scompare sotto l'incuria nella chiesa di Ghilarza - LinkOristano

L’albero dei sardi scompare sotto l’incuria nella chiesa di Ghilarza

L'associazione indipendentista A Innantis! protesta e chiede l'intervento di Regione e Sovrintendenza

Ghilarza Albero sardi EVIDENZA

L’albero dei sardi scompare sotto l’incuria nella chiesa di Ghilarza
L’associazione indipendentista A Innantis! protesta e chiede l’intervento di Regione e Sovrintendenza

“Salviamo l’albero dei sardi”. Lo chiede “A innantis!”, associazione politico culturale con una visione indipendentista guidata da Franciscu Sedda, affinché “l’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna, la Sovrintendenza ai Beni culturali, il Comune di Ghilarza e tutti coloro che ne hanno competenza intervengano immediatamente per verificare e ripristinare lo stato dello stemma con l’Albero presso la chiesa di San Serafino a Ghilarza, e con esso di tutto il ciclo monumentale che è presente fuori e dentro la chiesa”.

“Lo stemma dell’Albero, fino a poco tempo fa in buono stato, oggi si trova fortemente compromesso”, accusa Sedda, sostenendo che la condizione del simbolo dei sardi rispecchia “la crisi nel trattamento politico della cultura sarda”.

La scoperta dello stato di incuria in cui si trova l’Albero, che si ricollega alla nascita del codice rurale di Mariano IV, dopo l’unificazione della Sardegna, con evidenti segni di intonaco e vernice, è avvenuta sui social: “Nel profilo di Sardegna Giudicale”, precisa Franciscu Sedda, “dove anche altre persone hanno notato la presenza del materiale proveniente da un lavoro di restauro”.

L’associazione che ha rinnovato l’impegno indipendentista, anche grazie alla presenza al suo interno di giovani liceali e universitari, vuole fare da cassa di risonanza al grido di allarme: “Le istituzioni devono dare risposte concrete e attivarsi immediatamente: in Sardegna si è già distrutto troppo, soprattutto per quanto riguarda il nostro patrimonio medievale”, scrive “A innantis!”, chiedendo di conoscere lo stato degli altri monumenti presenti nella chiesa di Ghilarza e di chi siano le responsabilità: “Cosa facevano (o non facevano) le istituzioni preposte a salvaguardare il bene? E cosa intendono fare ora per porre rimedio?”

“Nella chiesa”, fanno sapere dall’associazione, impegnata a sostenere una crescita della coscienza nazionale dei sardi attraverso l’attivismo, “c’è anche un secondo prezioso stemma con l’Albero e al suo interno si conserva un peduccio che con tutta probabilità rappresenta il volto di Eleonora d’Arborea. Sergio Atzeni nel 1991 scrisse che l’Albero rappresentava la memoria degli ultimi sardi indipendenti”.

“Non vorremmo che l’incuria a cui è stato condannato quello di San Serafino sia legata proprio a ciò che rappresenta: una storia così diversa da quella miserevole a cui siamo costretti, che va rimossa o lasciata decadere in modo che i sardi dimentichino definitivamente di aver vissuto un tempo di dignità e libertà”, commentano dall’associazione guidata da Sedda, che raggruppa attivisti provenienti dall’intera nazione sarda. “L’Albero dei Sardi di Ghilarza non solo va salvato ma va valorizzato e onorato come merita. Per questo chiediamo a tutti i sardi e le sarde che hanno a cuore il proprio passato e il proprio futuro di condividere questo appello, facendo crescere la conoscenza e l’attaccamento verso questo patrimonio e la propria storia di libertà”.

“Confidiamo anche in una presa di responsabilità dei sardi e di dimostrazione del senso di attaccamento ai simboli”, conclude Franciscu Sedda, auspicando un futuro controllo delle istituzioni sarde sui beni culturali identitari dell’Isola.

L’albero prima e dopo

Lunedì, 7 giugno 2021

 

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