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I tecnici a Solinas: scuole e università chiuse, palestre e piscine aperte

Regione: proposto un allungamento dell’orario per bar e ristoranti, ma con distanze aumentate

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I tecnici a Solinas: scuole e università chiuse, palestre e piscine aperte
Regione: proposto un allungamento dell’orario per bar e ristoranti, ma con distanze aumentate

Chiusura per 30 giorni delle scuole superiori e delle università, con attivazione della didattica a distanza. Riduzione del livello di occupazione dei mezzi pubblici, per garantire la distanza di due metri fra i passeggeri. Taglio delle frequenze dei voli e divieto assoluto di consumazioni al banco nei bar e nei ristoranti, che dovrebbero anche portare a due metri la distanza fra i tavoli. Sono le principali raccomandazioni del Comitato tecnico-scientifico, nominato dal presidente della Regione Christian Solinas, sintetizzate in un documento consultato dall’AGI.

Gli esperti sottolineano come occorreranno almeno tre settimane per valutare l’impatto delle misure restrittive sulla curva dei contagi e insistono sulla necessità di migliorare il tracciamento dei casi, con l’incremento del personale e la trasmissione dei casi ai Comuni. Andrebbero potenziati anche i laboratori di diagnosi molecolare per rendere disponibili in giornata gli esiti dei tamponi. Da modulare poi i posti letto e il personale negli ospedali, oltre all’assistenza domiciliare.

A proposito di bar e ristoranti, il Comitato ha suggerito – accanto al divieto di consumazione al banco e al raddoppio della distanza tra i tavoli – l’estensione dell’apertura dei bar alle 20 e dei ristoranti fino alle 23.30. Su questo punto, c’è il no netto del Governo, considerata la gravità del quadro epidemiologico generale.

Palestre e piscine potrebbero restare aperte, nel rigoroso rispetto dei protocolli di controllo dell’infezione, dato il basso rischio di contagio. Andrebbero, però, chiusi gli spogliatoi per evitare assembramenti.

Quanto alla scuola, la didattica in presenza negli istituti chiusi dovrebbe essere consentita solo a persone con disabilità, per favorire l’interazione con gli insegnanti di sostegno.

Le misure suggerite potrebbero essere riviste e modulate, secondo il Comitato, dopo tre settimane, in base ai dati epidemiologici. “In particolare”, è il parere degli esperti, “l’incremento dell’incidenza con valori maggiori di 40 casi per 100mila abitanti per 7 giorni consecutivi implicherà l’incremento della severità delle misure restrittive”.

Si suggeriscono interventi locali mirati a livello provinciale e comunale, dove necessario. La stretta dovrebbe scattare anche se dovesse risultare occupato oltre l’80 per cento dei posti letto a disposizione della Regione o dei presidi provinciali.

Ma se i tecnici fanno proposte, la politica fatica a prendere decisioni. La Regione Sardegna prende tempo, di fronte alla determinazione del governo di impugnare qualsiasi ordinanza deroghi alle chiusure anticipate di bar e ristoranti imposti dall’ultimo Dpcm anti-Covid.

Nella notte, durante una riunione in videoconferenza convocata dal presidente Christian Solinas con i capigruppo di maggioranza e opposizione in Consiglio regionale, è emersa l’ipotesi di percorrere la strada di una legge regionale, sull’esempio della Sicilia. La proposta è arrivata dall’esponente di Sardegna Venti20 Stefano Tunis e al presidente dell’Assemblea, Michele Pais, è stato affidato il compito di una ricognizione con gli uffici per valutarne la fattibilità.

Le interlocuzioni col Governo – in particolare con i ministri alla Salute, Roberto Speranza, e agli Affari regionali, Francesco Boccia – non hanno lasciato margini di discrezionalità: si vuole evitare che, in momento così grave dell’epidemia, le regioni vadano in ordine sparso. E dopo la retromarcia dell’Alto Adige sull’estensione degli orari di bar e ristoranti alle 22, la Sardegna si ritroverebbe isolata.

Quindi la ventilata ordinanza sulle aperture fino alle 20 per i bar e fino alle 23 per i ristoranti è tutt’altro che imminente, anche alla luce dei dati crescenti dei ricoveri negli ospedali della Sardegna, che per gestirli non può contare sulla disponibilità di posti letto in regioni contigue e deve basarsi sulle sole forze del proprio sistema sanitario. In giornata sono previste altre interlocuzioni fra le forze politiche. (AGI)

Venerdì, 30 ottobre 2020

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