"Se un dipendente si ammala non è necessariamente colpa dell'azienda" - LinkOristano
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“Se un dipendente si ammala non è necessariamente colpa dell’azienda”

Dopo le proteste di Confartigianato, l'Inail chiarisce: infortunio sul lavoro non significa responsabilità automatica

“Se un dipendente si ammala non è necessariamente colpa dell’azienda”
Dopo le proteste di Confartigianato, l’Inail chiarisce: infortunio sul lavoro non significa responsabilità automatica

“I criteri applicati dall’Istituto per l’erogazione delle prestazioni assicurative ai lavoratori che hanno contratto il virus sono totalmente diversi da quelli previsti in sede penale e civile, dove è sempre necessario dimostrare il dolo o la colpa per il mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza”. In altre parole, dal riconoscimento del contagio come infortunio sul lavoro non deriva automaticamente una responsabilità del datore di lavoro. Lo ha precisato l’Inail, dopo le proteste di Confartigianato e di tante categorie di imprenditori, preoccupati dal rischio di un processo penale nel caso un loro dipendente si fosse ammalato di Covid-19.

“Siamo soddisfatti della precisazione, forse una piccola retromarcia, dell’istituto”, commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, “perché al danno dei costi legati all’emergenza sanitaria della quarantena per le imprese si sarebbe aggiunta anche la beffa di poter finire in tribunale o, quanto meno, di vedersi citati in giudizio per il contagio di un proprio dipendente. Tutto questo dopo gli enormi sforzi sostenuti per ripartire in sicurezza”.

Confartigianato Sardegna, infatti, ha più volte sottolineato come la pandemia fosse un fatto esterno all’azienda e, per questo, non si sarebbe potuta attribuire all’imprenditore alcuna responsabilità penale se questo avesse messo in campo tutte le protezioni individuali e tutti gli accorgimenti richiesti dai vari protocolli, svolgendo anche una azione di controllo.

Antonio Matzutzi

“Ci auguriamo che, anche per i mesi a venire, a nessuno venga in mente di colpevolizzare gli imprenditori”,  prosegue il presidente di Confartigianato. “Quindi è necessario che chi rispetta le norme di sicurezza, anche in futuro, non debba incorrere in responsabilità penali legate a eventuali positività dei propri dipendenti: e su questo chiederemo sempre garanzia per la loro tutela”.

Confartigianato Sardegna ricorda come gli imprenditori, anche nell’Isola, abbiano già sostenuto difficoltà enormi come i costi legati alla sorveglianza sanitaria, alla gestione della sicurezza, all’acquisto dei dispositivi di protezione, ma anche quelli sostenuti per agevolare i trasporti personali casa-lavoro dei propri dipendenti, per implementare lo smart working, per stipulare coperture assicurative RC per azienda e dipendenti. A questi si aggiungono i costi legati alle assenze e sostituzione di dipendenti, uniti a quelli per accedere ai finanziamenti bancari, per recuperare i crediti insoluti, per assicurarsi le materie prime con nuove modalità.

“Sulla tutela delle imprese, soprattutto in questo periodo di ripartenza “, conclude il presidente , “non molleremo mai e vigileremo sempre”.

Sabato, 16 maggio 2020

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