Detenuto trovato impiccato in cella. Il Sappe denuncia: "In carcere mancano psicologi e psichiatri" - LinkOristano
Cronaca

Detenuto trovato impiccato in cella. Il Sappe denuncia: “In carcere mancano psicologi e psichiatri”

La nuova tragedia a Bancali

Carcere Bancali Sassari
Il carcere di Bancali - Foto d'archivio

Sassari

La nuova tragedia a Bancali

Un detenuto si è tolto la vita nel carcere di Sassari. A darne notizia è stato il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che denuncia ancora una volta la carenza di psicologi e psichiatri negli istituti penitenziari. In Italia dall’inizio dell’anno si sono finora tolti la vita 27 detenuti.

“Un’altra tragedia a Bancali”, dichiara il delegato del Sappe per la Sardegna Antonio Cannas, “un detenuto si è impiccato. È stato trovato stamattina alla conta delle 6. Era rientrato ieri sera da un ricovero in ospedale. In cella con lui ci stava un altro detenuto che pare non si sia accorto di niente perché dormiva. Alla apertura del blindo della cella, l’uomo è stato trovato appeso al cancello”. Secondo il sindacato pare che il detenuto, di origine italiana,  vivesse una situazione di disagio.

“Siamo costernati e affranti”, interviene il segretario generale del sindacato Donato Capece, “un detenuto che si toglie la vita in carcere è una sconfitta per lo Stato e per tutti noi che lavoriamo in prima linea”.

“Si continua a parlare se ci sono azioni da intraprendere per poter evitare tale gesto estremo”, commenta il segretario regionale del Sappe Luca Fais. “Il suicidio è sicuramente un evento imprevedibile, pertanto se una persona decide di suicidarsi prima o poi troverà il modo di farlo. Il problema è preventivo, non successivo. Con il passaggio della sanità penitenziaria alle regioni, la situazione è purtroppo estremamente peggiorata. La carenza di operatori sanitari, psicologi e psichiatri è il punto cruciale della questione. A nostro avviso servono concorsi regionali e assunzioni di personale sanitario da destinare esclusivamente alle carceri sarde”.

Per Capece “chiunque, ma soprattutto chi ha ruoli di responsabilità politica e istituzionale, dovrebbe andare in carcere a Bancali a vedere come lavorano i poliziotti penitenziari, orgoglio non solo del Sappe e di tutto il Corpo ma dell’intera Nazione. L’ennesimo suicidio di un detenuto in carcere dimostra come i problemi sociali e umani permangono: è il suicidio di un detenuto rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di polizia e per gli altri detenuti”.

Il segretario generale del Sappe sollecita quindi “con urgenza quelle riforme più volte chieste dal sindacato ma che, incredibilmente, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, che ha una delega ad hoc per la gestione dei detenuti, continua a non assumere ed ignorare”. “Nel frattempo”, conclude Capece, “in questo scenario desolante, in cui dall’inizio dell’anno ben 27 detenuti si sono tolti la vita in cella e i poliziotti penitenziari continuano a prendere calci, sputi e mazzate nelle carceri italiane dalla frangia violenta dei ristretti, con buona pace del sottosegretario delegato Ostellari, protagonista solo di passerelle alle feste del Corpo regionale di Padova e Milano. E se anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio ignorerà questo appello, il Sappe non esiterà a portare in piazza sotto il dicastero della Giustizia tutto il dissenso e il malumore dei poliziotti penitenziari italiani”.

Mercoledì, 27 marzo 2024

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