Oristano
A proposito dei timori sulla riduzione della quota azionaria pubblica e su futuri tagli
“Poste Italiane, in Sardegna, conferma l’attenzione riservata al territorio attraverso la capillarità della propria rete composta da 441 uffici postali e da 21 centri e presìdi di distribuzione della corrispondenza e dei pacchi, distribuiti nelle cinque province dell’Isola”
L’azienda risponde così – in una nota – ai sindacati Slp Cisl, Slc Cgil e UilPoste Sardegna, che nei giorni scorsi hanno avviato le mobilitazioni contro la privatizzazione del 29,26% delle quote azionarie, paventando il rischio della chiusura degli uffici più periferici.
Secondo le sigle sindacali, la cessione a privati della quota azionaria in mano al Ministero dell’Economia e delle Finanze potrebbe portare alla chiusura di diversi uffici: da qui l’invito ai cittadini e alle amministrazioni locali a battersi contro questa eventualità.
“L’impegno aziendale, soprattutto nei centri con meno di 15000 abitanti, è dimostrato concretamente dall’attuazione del progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali”, per rendere semplice e veloce l’accesso dei servizi della pubblica amministrazione”, continua il comunicato di Poste. “In Sardegna il progetto “Polis” ha già previsto l’ammodernamento e la ristrutturazione completa di 50 uffici postali con particolare attenzione alla sostenibilità e per rendere gli uffici più accoglienti e funzionali: in 41 sedi gli interventi di ristrutturazione sono già stati portati a termine e 9 i cantieri aperti. Per il 2024 sono stati già pianificati interventi per ulteriori 120 uffici postali sardi”.
“Il progetto prevede l’erogazione allo sportello degli uffici postali di alcuni documenti della pubblica amministrazione; al momento sono 338 gli uffici postali in cui è possibile ottenere tre servizi Inps: il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello OBIS M, che riassume i dati informativi relativi all’assegno pensionistico”, conclude Poste.
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Mercoledì, 6 marzo 2024
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