"Atto di dolore", al Murats di Samugheo una mostra che celebra le donne - LinkOristano
Arte

“Atto di dolore”, al Murats di Samugheo una mostra che celebra le donne

La sera dell'inaugurazione sarà presentato il libro "Il viaggio di Basy", di Basilia Saderi

Foto del Museo Murats
Un'opera di Roberta Piras - Foto del Murats

Samugheo 

La sera dell’inaugurazione sarà presentato il libro “Il viaggio di Basy”, di Basilia Saderi

Tra arte e memoria le iniziative legate alla Giornata internazionale dei diritti delle donne proposte dal Murats, il Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda, e dal Comune di Samugheo.

L’8 marzo alle 17 sarà inaugurata la mostra “Atto di dolore”, curata da Anna Rita Punzo, in collaborazione con Orientare: insieme al riallestimento della collezione storica, offrirà ai visitatori un articolato percorso espositivo dedicato alla figura della donna. La mostra raccoglie le opere di Luciana Aironi, Zuanna Maria Boscani, Maria Grazia Medda, Roberta Piras, Alessandra Sarritzu e due artiste anonime. Potrà essere visitata fino al 5 maggio.

Alla cerimonia di inaugurazione parteciperanno anche l’assessora alla Cultura del Comune di Samugheo, Elisabetta Sanna, e la scrittrice Basilia Saderi, che presenterà il proprio romanzo “Il viaggio di Basy”.

“Maria, Paulica e Felicina sono nomi di donne vissute in Sardegna alla fine del 1800, il loro ricordo sopravvive attraverso alcuni manufatti tessili della collezione storica del museo: opere di cui furono artefici e su cui apposero le proprie firme”, spiegano dal Murats. “Ai loro nomi si uniscono le tante iniziali tessute e ricamate su coperte, arazzi, grembiuli, copricassapanca e altro, selezionati e allestiti insieme agli abiti della tradizione femminile, in un percorso che va dai toni pastello delle cuffie neonatali, al rigoroso nero della vedovanza, passando attraverso i vivaci bouquet floreali ricamati su scialli e corpetti”.

Opera Boscani - Murats
Un'opera di Zuanna Maria Boscani - Foto Murats

“Roberta, Zuanna Maria, Luciana, Maria Grazia e Alessandra sono i nomi di altre donne, cinque artiste sarde – cui se ne aggiungono due anonime – affette da gravi patologie dell’apparato riproduttivo che, in concomitanza con il mese per la conoscenza e la consapevolezza dell’endometriosi, nel decennale dall’istituzione della giornata mondiale dedicata alla patologia, si raccontano attraverso un rito catartico atto a manifestare la vulnerabilità della carne e della psiche, rivelare le piaghe dell’animo e quelle dell’epidermide”, aggiungono gli organizzatori. “La necessità di tradurre l’esperienza personale in narrazioni, rappresentazioni e riproposizioni simboliche della malattia si articola in repertori iconografici polimorfi e polimaterici capaci di oltrepassare il limite della soggettività autoriale per evolvere nella dimensione dell’installazione partecipata, un Atto di dolore condiviso”.

Gli organi e le strutture anatomiche femminili, enfatizzate o sublimate, diventano composizioni devozionali, involucri biologici e sterili ‘vuoti a perdere’ provati dal fardello della sofferenza.

“Come il devoto trova conforto nella preghiera, così l’ammalata esorcizza i demoni dell’afflizione affidandosi a quotidiane procedure farmacologiche o rifugiandosi nell’accogliente abbraccio dell’immaginazione, un altrove avvolto dal bagliore lunare in cui ogni lacrima è una perla e ogni piaga ha la sua cura” concludono dal museo. “Giovanni Pascoli scrisse il dolore è ancor più dolore se tace:  da qui la necessità di associargli un volto, quello de La penitente di Tonino Mattu (autore del dipinto nell’immagine coordinata della mostra) e le voci delle tante donne a lungo soffocate da discriminazioni, pregiudizi e tabù”.

Atto di dolore - mostra MURATS
La locandina della mostra

Mercoledì, 6 marzo 2024

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