Elezioni regionali: chi ha vinto a Oristano la sfida tra Todde e Soru? - LinkOristano
Politica

Elezioni regionali: chi ha vinto a Oristano la sfida tra Todde e Soru?

Ieri  i due eventi elettorali in città, molto partecipati

Alessandra Todde e Renato Soru
Alessandra Todde e Renato Soru

Oristano

Ieri  i due eventi elettorali in città, molto partecipati

Chi ha vinto la sfida elettorale a distanza, ieri sera, a Oristano, tra Alessandra Todde e Renato Soru, entrambi candidati alla presidenza della Regione nello schieramento di centro sinistra? Cominciamo dalle presenze. Alessandra Todde ha riunito i suoi sostenitori al Teatro Garau, Renato Soru al Teatro San Martino. Entrambi i teatri erano strapieni e l’attenzione era alta. Va precisato che il Teatro Garau, dove parlava Alessandra Todde, è molto più grande (più o meno cinque o sei volte tanto), e il Teatro San Martino, dove parlava Renato Soru, è molto più piccolo. Entrambi i candidati, comunque, hanno conquistato la platea.

Renato Soru ha puntato l’attenzione sulle tematiche sociali.  Titolo dell’evento: “Politiche sociali e diritti di cittadinanza”.  Con lui c’erano numerosi rappresentanti delle forze politiche di centro sinistra e indipendentistiche che sostengono la sua candidatura.

“La Regione Sardegna”, ha dichiarato Renato Soru al Teatro San Martino, “oggi è tra le Regioni italiane che spendono di più nelle politiche sociali, ma non lo sta facendo nel migliore dei modi e lo abbiamo visto soprattutto in quest’ultima legislatura. Invece dobbiamo tornare ad avere a cuore la possibilità di dare un futuro a quelle persone che pensano di non averlo più: queste per me sono le politiche sociali».

L’incontro,  con il coordinamento di Caterina Deidda, ha delineato lo stato dell’arte delle politiche sociosanitarie territoriali attraverso i contributi di esperti ed esperte, operatori e operatrici sanitari e del terzo settore, docenti e amministratori locali.

Una situazione che, da quella legge 23 del 2005 che introdusse il sistema integrato dei servizi alla persona, secondo Soru manifesta la necessità di un intervento di rilancio e aggiornamento: «Sono cambiati i bisogni”, ha detto l’ex presidente della Regione. “Per esempio, la popolazione è invecchiata, anche perché le cure mediche sono migliorate e abbiamo molti anziani che spesso non hanno la fortuna di arrivare all’età avanzata in condizioni ottimali di salute o autosufficienti. C’è un mondo non solo di patologie, ma anche di necessità e nuovi problemi come la solitudine, le difficoltà psicologiche, la violenza o lo stalking di cui qualcuno deve prendersi cura».

Il candidato della Coalizione sarda ha passato in rassegna le azioni introdotte o rafforzate nella legislatura 2004-2008 come il programma “Ritornare a casa” e si è anche soffermato sui Plus, i Piani locali unitari dei servizi alla persona che, così è stato detto in uno degli interventi che ha aperto la serata, «non esistono più». «Sono stati dimenticati”, ha affermato Remato Soru, “Eppure sappiamo che politiche sociali e sanitarie vanno insieme e dove c’è un problema di povertà, economica e culturale, e di esclusione educativa i problemi sono più complessi e vanno affrontati insieme, in maniera olistica. Anziché fare vestiti standard in tre taglie e poi andare in giro per le case a farli indossare, forse è meglio capire prima che bisogno c’è e poi avere la pazienza di confezionare un abito su misura. Adesso invece è stato tutto centralizzato».

Più in generale, ha continuato il candidato, le politiche socio sanitarie «vanno programmate localmente sulla base dei bisogni analizzati su misura e della collaborazione tra il sistema regionale e quello delle autonomie locali, come i Comuni, e attraverso il coinvolgimento sul campo del terzo settore. Sembra una cosa complessa, ma invece una cosa naturale di sussidiarietà: verticale ed orizzontale al servizio dei bisogni dei singoli e delle loro famiglie».

La scuola è strumento fondamentale per la prevenzione dei problemi sociali del futuro, secondo Soru: «L’abbandono scolastico non è solo abbandono scolastico: la dispersione scolastica è dispersione sociale. La scuola è importante perché non è solamente il momento dell’istruzione per un lavoro, ma è soprattutto il momento di crescita culturale, di comprensione di se stessi, delle proprie potenzialità, del proprio talento, delle proprie passioni ma anche del proprio ruolo in una comunità. La scuola è il centro della vita sociale e familiare, ma anche di quella nel proprio comune. Per questo la dispersione scolastica è il tumore da combattere prima che causi problemi come quelli di cui di cui abbiamo parlato stasera».

Soru ha concluso con un appello al coraggio: «Non siamo spenti”, ha detto. “Siamo un po’ impolverati e pieni di cinixiu, ma siamo fuoco e dobbiamo alimentare questo fuoco: un fuoco che porti fuori la Sardegna dalle difficoltà di oggi. La Sardegna dobbiamo immaginarla bella e con un lavoro per tutti, ricca, orgogliosa: ma non di vanagloria o orgogliosa solo del passato. Dobbiamo essere orgogliosi del presente, di quello che abbiamo fatto e di quello che siamo riusciti a fare oggi. per domani. C’è bisogno di tutti noi».

All’incontro  promosso dal candidato alla presidenza Renato Soru hanno preso la parola anche Luisa Pittau del Plus Medio Campidano; Andrea Pianu,  rappresentante del settore delle coop sociali;  William Salis, della cooperativa Controvento; Claudia Puligheddu, esponente del terzo settore; Ivana Vacca, insegnante; Franco Frongia, dirigente dell’Istituto Othoca di Oristano; David Puggioni, insegnante di sostegno; e Maria Obinu, ex assessore comunale agli affari sociali di Oristano e attuale consigliere comunale.

Oristano teatro San Martino evento Renato Soru
Teatro San Martino - Evento con Renato Soru

Al  Teatro Garau, invece, l’applauso più lungo e caldo, la candidata  Alessandra Todde l’ha riscosso quando ha detto di volersi ispirare a Michela Murgia, “una grande donna che ha osato candidarsi alla presidenza della Regione. Dura, irriverente ma concreta, una vera donna, come Grazia Deledda e le altre che hanno fatto la storia della Sardegna”.

Parlando a braccio per circa un’ora dal palco del Teatro Garau, Alessandra Todde ha toccato diverse tematiche e subito ha puntato a uno dei problemi più sentiti del momento. “Oggi in Sardegna si stanno smantellando i piccoli ospedali e l’assistenza di base e così chi non può pagare deve rinunciare a curarsi. Noi diciamo : la salute è un diritto universale e perciò la sanità in Sardegna deve rimanere pubblica. Pensiamo che vada ricostruita innanzitutto la rete si servizi sanitari territoriali”, ha proseguito Todde, “il cui vuoto comporta che andiamo tutti al Pronto Soccorso, quando stiamo male”.

Problemi che si affrontano “sollevando i medici di famiglia dagli adempimenti burocratici che impegnano gran parte del loro tempo ma anche con un distribuzione più equa di medici e infermieri , ora concentrati sopratutto negli ospedali di Cagliari e Sassari”. Da Alessandra  Todde è arrivato un netto no al ricorso ai medici a gettone che “arrivano a percepire 25 mila euro al mese contro i 5000 dei loro colleghi specializzati”. E no anche alle Case della salute e ospedali di comunità, se destinati a rimanere senza personale e quindi scatole vuote. E poi lo sblocco del numero chiuso per l’accesso alle università sarde “che formano un numero insufficiente di medici, figura professionale da tutelare come si fa con i  panda”.

Particolare attenzione, secondo Alessandra Todde, va dedicata poi alla riforma del Cup per lo snellimento delle liste di attesa e all’assistenza psichiatrica e alla neuro psichiatria. “

Sugli obiettivi della Transizione energetica, Alessandra Todde ha ricordato che “la Sardegna è fra le regioni più forestate di Europa. Un patrimonio che non può essere messo a repentaglio dai progetti di utilizzo di fonti rinnovabili portati avanti dalle aziende che fanno “abigeato di terreni”. Da qui il richiamo alla necessità di pensare innanzitutto ai bisogni energetici della Regione bloccando le concessioni che consentono di fare alti profitti ad aziende poco interessate alle sorti della Sardegna.

Alessandra Todde ha quindi segnalato la necessità di pregettare uno sviluppo dell’agricoltura come un pilastro dell’economia sarda da incentivare attraverso “un intervento sui costi energetici e logistici, ora eccessivi”. Sulla continuità territoriale ha proposto una modifica  del modello attuale, attraverso incentivi per i periodi di bassa stagione, e la concorrenza tra i vettori diversi per l’alta stagione,  e ha ricordato che Francia e Spagna spendono 300 euro per ogni abitante della Corsica e delle Baleari , contro i 25 euro speci per la Sardegna, e con la Regione che ha tagliato per di più 12 milioni di euro destinati alla continuità.

Sulle infrastrutture: “Basta a cantieri fermi per anni”,  ha affermato Alessandra Todde, “e lavori decisi senza tener conto delle esigenze delle comunità locali”. Particolare attenzione nell’intervento di Alessandra Todde è andata ai giovani e agli studenti. “Una popolazione di 70 mila persone che nessuno ascolta, una risorsa straordinaria invece, su cui è fondato il nostro futuro. Ma se sono necessari 5 mesi per avere una borsa di studio, quanti potranno iscriversi e studiare all’università ?” E poi il lavoro dei giovani qualificati, sempre più difficile in un’isola che ha il 98 per cento di micro imprese.

Da qui la necessità di creare reti di imprese, puntando anche sull’innovazione e sull’economia digitale, il cui sviluppo ora è possibile anche grazie alla disponibilità di una nuova e potente infrastruttura digitale che collega la Sardegna con il continente.

Il metodo di lavoro da adottare: “Studiare, valutare il contesto, definire le regole e coinvolgere i vari attori che possono e devono poter fare rete “.

L’incontro di Alessandra Todde, coordinato dal giornalista Antonio Masala,  è stato aperto e chiuso da una esibizione del Coro di Neoneli. Prima di Alessandra Todde  sono intervenuti: Maria Carmela Marras, in rappresentanza del Comitato per la difesa della salute della provincia di Oristano, Giampiero Vargiu ingegnere, dell’associazione Oristano Oltre, Claudio Atzori, presidente regionale della Lega delle Cooperative,  Michele Olandi amministratore della Conad in Sardegna e Sara Cappello, studentessa universitaria di Medicina.

Oristano teatro Garau evento Alessandra Todde
Teatro Garau - Evento con Alessandra Todde

Sin qui la cronaca di ieri sera della sfida a distanza tra Alessandra Todde e Renato Soru. Ma chi ha vinto? Se contiamo le presenze Todde, i numeri sono dalla sua parte: ad ascoltarla c’erano molti più oristanesi. Ma sarebbe limitativo utilizzare solo questa valutazione. Entrambi i candidati sono stati diretti e coinvolgenti nei loro interventi.

Chi vuole può rivedere, comunque, la registrazione dei due incontri elettorali e farsi un’idea.

Qui l’incontro di  Alessandra Todde

Qui l’incontro di Renato Sou

Domenica, 14 gennaio 2024

commenta