Ma quante Ardie si corrono in Sardegna? Scopriamolo insieme partendo da Sedilo e viaggiando nell'Isola - LinkOristano
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Ma quante Ardie si corrono in Sardegna? Scopriamolo insieme partendo da Sedilo e viaggiando nell’Isola

Tanti i paesi che tengono vive tradizioni che abbracciano la fede e cultura del cavallo

Ardia Sedilo 2023 Prima pandela Marco Mongili
Un momento dell'Ardia di Sedilo dello scorso 6 luglio

Sedilo

Tanti i paesi che tengono vive tradizioni che abbracciano la fede e cultura del cavallo

Fede e tradizione, anche quest’anno,  hanno accompagnato a Sedilo l’Ardia a cavallo. Una corsa che ha  visto impegnati i cavalieri locali e che ha regalato ancora tante emozioni. Ma non la sola. Nella vallata di Monte Isei e attorno al santuario di San Costantino si solleveranno ancora  nuvoloni di polvere, stavolta per l’Ardia a piedi. Si svolgerà domenica prossima 16 luglio, alle 8. A guidarla sa prima pandela Matteo Marongiu, sa segunda Carlo Muscau e sa terza Gonario Mameli. Stavolta i protagonisti saranno centinaia di sedilesi che  si lanceranno a piedi nella sfida a sas pandelas.

Da Su Frontigheddu, all’improvviso, sa pandela – il capocorsa con in mano uno stendardo benedetto – do gran corsa punterà  verso il Santuario di San Costantino, passando attraverso il grande arco. A proteggerlo saranno due uomini di fiducia – sa segunda e sa terza pandelas, anche loro muniti di stendardi – e le scorte, chiamate a impedire che il capocorsa venga superato dagli altri partecipanti. Dopo alcuni giri a passo moderato attorno alla chiesa, sa prima pandela scenderà verso sa muredda, un muretto circolare attorno al quale si effettueranno altri giri, prima di riprendere la salita verso il santuario. Proprio come avviene per l’Ardia a cavallo.

Una prova di abilità in nome della devozione per San Costantino, per Costantino I, l’imperatore romano che nei primi anni del IV secolo si convertì al cristianesimo e ne favorì la diffusione. Il santuario di Sedilo a lui dedicato è stato edificato nel XVI secolo sulle rovine di una chiesa bizantina, di cui è rimasta soltanto la statua lignea della Madonna di Nordai.

Le origini dell’Ardia di Sedilo

“Il testo più antico di cui disponiamo risale al 1669”, racconta Gianni Meloni, profondo conoscitore dell’Ardia e autore della pubblicazione “l’Ardia e la festa”. “E’ un documento contabile in cui si parla della festa religiosa. Dal ‘700 in poi abbiamo la certezza che l’Ardia si correva. L’ipotesi più probabile è che sia stata introdotta dai militari bizantini di stanza in Sardegna dal VI al X secolo. Proprio i bizantini celebravano la grandezza di Costantino con corse rituali che si tenevano all’ippodromo di Costantinopoli. È possibile che abbiano voluto riproporre nell’isola quelle manifestazioni. Questa teoria è più probabile rispetto a quella più ricorrente che vedrebbe l’Ardia come una sorta di rievocazione della battaglia di Ponte Milvio del 312, la prima combattuta sotto le insegne del cristianesimo”.

“I documenti ci dicono che prima del 1806 insieme ai sedilesi partecipavano all’organizzazione dell’Ardia anche gli abitanti di Scano di Montiferro”, spiega ancora Gianni Meloni. “Pare che la chiesa dedicata a San Costantino sia stata costruita grazie a una donazione di uno scanese fatto prigioniero dai saraceni e liberato da San Costantino che gli apparve in visione. Nel Settecento il santuario venne poi restaurato e ampliato dai sedilesi e quindi nel 1806 il parroco del tempo decise di escludere gli abitanti di Scano di Montiferro dall’organizzazione dell’Ardia“.

Sedilo in festa per l'Ardia di San Costantino
Oggi sono un'ottantina i cavalieri che corrono l'Ardia di Sedilo. Fino a una ventina di anni fa erano un centinaio

All’Ardia, quindi, corrono solamente i sedilesi, ma non è sempre stato così. “Fino alla metà del Novecento capitava infatti che partecipassero alla corsa cavalieri amici delle pandelas o proprietari terrieri. Arrivavano in particolare dai paesi del Guilcier, da Santu Lussurgiu, da Oristano e perfino dal Marghine”, riprende Gianni Meloni. “Alcuni cavalieri originari del Sassarese partecipavano correndo nelle retrovie. Portavano con loro lunghi stendardi che spesso venivano lasciati in dono nella cappella della chiesa”.

Per chi fosse interessato a visitare Sedilo, il portale web del Comune ha dedicato una sezione alle strutture ricettive del territorio e un’altra alla cultura e al turismo.

Sedilo in festa per l'Ardia di San Costantino
Sa prima pandela dell'Ardia a cavallo 2023 Marco Mongili con lo stendardo in mano davanti a sa muredda

L’Ardia di Pozzomaggiore e quella promessa durante la Grande Guerra

Quella di Sedilo – sebbene sia la più conosciuta – non è l’unica ardia che si corre nell’isola. Il 6 e 7 luglio c’è per esempio l’Ardia di Pozzomaggiore, nel Sassarese, una delle più note. “Nella chiesa di San Costantino, a Sedilo”, spiega ancora Gianni Meloni, “sono numerosi gli ex voto dei fedeli originari di Pozzomaggiore. Risalgono agli ultimi anni dell’Ottocento e ai primi del Novecento. Uno spartiacque importante fu la Prima Guerra Mondiale. Gli abitanti di Pozzomaggiore arruolati nelle forze armate si rivolsero a San Costantino, promettendo – se si fossero salvati dagli orrori del conflitto – di edificare nel loro paese una chiesa dedicata all’imperatore. Tornati a Pozzomaggiore, i reduci di guerra tennero fede a quell’impegno e con i finanziamenti arrivati anche da emigrati in Argentina riuscirono in pochissimi anni a costruire la chiesa. Così dai primi anni Venti del secolo scorso anche a Pozzomaggiore si corre l’Ardia in onore di San Costantino”.

A Samugheo c’è s’Adria di San Costantino

Si chiama s’Adria e non Ardia quella di Samugheo e si corre per festeggiare San Costantino, la sera del 6 luglio e la mattina del 7 luglio. A partecipare alla manifestazione sono oggi una ventina di cavalieri. Luogo simbolo è la chiesa campestre di San Basilio, attorno alla quale si svolge la corsa. La prima pandela, il capocorsa, viene scelto prendendo in considerazione la somma delle partecipazioni a s’Adria e l’età anagrafica dei partecipanti.

“Le pandele”, sottolinea il cavaliere Marco Sarai, “escono per la prima volta in occasione della festa di Sant’Isidoro, a metà maggio. Poi a giugno, per la festa di San Giovanni Battista, il parroco consegna le bandiere al capocorsa e ai suoi due aiutanti. In quell’occasione i tre cavalieri disputano s’Adria soltanto tra loro”.

A Santu Lussurgiu in passato si correvano addirittura sei Ardie

È il paese di sa Carrela ‘e Nanti, manifestazione equestre del carnevale, ma a Santu Lussurgiu il cavallo è protagonista anche di altri appuntamenti dal grande fascino, tra cui due ardie e tante altre si correvano fino agli anni Sessanta del secolo scorso. Si sono sono conservate l’Ardia di San Lussorio, in programma il 20 e 21 agosto, e l’Ardia per il Sacro Cuore di Gesù, tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Anche qui il ruolo principe è affidato alle tre bandiere, i capicorsa che guidano una trentina di cavalieri in un percorso nel centro storico del paese, attorno alla chiesa parrocchiale di San Pietro.

Non sono arrivate ai giorni nostri, invece, l’Ardia per San Giovanni Battista, che si correva fino a sessant’anni fa. Così come la corsa in onore di San Costantino,  nel mese di settembre.

A Santu Lussurgiu, inoltre, si correva pure l’Ardia per San Diego. E fino all’Ottocento anche la borgata di San Leonardo de Siete Fuentes aveva una sua ardia.

A Seneghe l’Ardia per San Pietro e per Santa Maria della Rosa

La tradizione vuole che ogni anno in occasione della festa di San Pietro e di quella in onore di Santa Maria della Rosa, tra fine giugno e i primi di luglio,  a Seneghe si corra l’Ardia. Vi partecipano una ventina di cavalieri. Devono compiere tre giri attorno alla Chiesa in senso antiorario e altrettanti in senso orario, poi  si lanciano al galoppo in uno spazio piuttosto ristretto.

Tante Ardie anche a Paulilatino

Riavvicinandosi a Sedilo da segnalare le Ardie a Paulilatino. Nel centro del Guilcier le principali sono in onore di Santa Maria Maddalena il 12 luglio, San Giovanni Battista a giugno e San Costantino la prima domenica di settembre. Ma di ardie se ne corrono anche altre, come quelle per la Madonna d’Itria, solitamente a maggio, per Sant’Antonio, a gennaio, e a volte anche per Santa Cristina, a maggio e a ottobre.

A Paulilatino sono una trentina i cavalieri che partecipano alle corse e a scegliere la bandiera maggiore è il presidente del comitato organizzatore delle singole feste. Il percorso è quello attorno alla chiesa di San Teodoro Martire, a eccezione delle ardie di Santa Cristina, che vengono proposte nell’area del parco archeologico.

Le manifestazioni nel Nuorese e nel Sassarese

Con una lunga tradizione che le accompagna sono arrivate ai giorni nostri le ardie di alcuni paesi del Nuorese come Dualchi, Noragugume e Sindia. Mentre nel Sassarese è importante ricordare Cossoine, Bonorva e Pattada.

A Dualchi, a fine giugno, si celebra l’Ardia in onore dei Santi Pietro e Paolo. Il giorno della Pentecoste, invece, Noragugume si ferma per l’Ardia dedicata alla Madonna d’Itria, culto di origine bizantina. Particolare perché dedicata a tre santi diversi, Giorgio, Raffaele e Isidoro, è l’Ardia di Sindia, in programma tra la fine di aprile e l’inizio di maggio.

La seconda domenica di maggio a Cossoine l’Ardia a cavallo rientra tra i festeggiamenti per San Sebastiano. Partecipano numerosi cavalieri anche alla sfilata a cavallo per Santa Sabina, a fine agosto a Pattada.

Venerdì, 14 luglio 2023

[In collaborazione con l’Assessorato al Turismo della Regione Sardegna]

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