Sarà un fungo a fermare l'avanzata delle cavallette anche nelle campagne dell'Alto Oristanese? - LinkOristano
Agricoltura

Sarà un fungo a fermare l’avanzata delle cavallette anche nelle campagne dell’Alto Oristanese?

L'annuncio del dirigente di Laore Marcello Onorato: "In meno di quattro mesi effettuati circa 4.000 trattamenti"

Una cavalletta nel centro Sardegna
Una cavalletta

Oristano

L’annuncio del dirigente di Laore Marcello Onorato: “In meno di quattro mesi effettuati circa 4.000 trattamenti”

Dal prossimo anno in Sardegna verrà utilizzato anche un fungo per combattere l’emergenza delle cavallette, che da tempo hanno invaso l’entroterra dell’isola e alcuni comuni dell’Oristanese, tra cui Sedilo. Si tratta del Metarhizium acridum. “A fornircelo sarà la Fao, che verrà qui nell’isola per aiutarci a gestire la fase di lotta biologica”. Lo ha annunciato l’agronomo Marcello Onorato, dirigente di Laore e direttore del Servizio Sviluppo e sostenibilità delle attività agricole.

Questo fungo viene distribuito sulle cavallette appena nate e scatena tra loro delle pandemie. “Non è tossico per le api, né per gli insetti utili come il coleottero Mylabris variabilis e neppure per il bestiame”, ha evidenziato Onorato, “il Metarhizium acridum è utilizzato in 40 paesi al mondo. La Fao lo ha sperimentato per 15 anni”.

Il fungo andrà a completare le azioni di lotta integrata già portate avanti in questi mesi da Laore, l’agenzia regionale a cui l’Assessorato regionale dell’Agricoltura ha affidato la regia delle operazioni anti-cavallette. Quest’anno, intanto, sono stati effettuati circa 4.000 trattamenti puntuali per contrastare l’emergenza su un perimetro complessivo di 30.000 ettari. “I primi trattamenti sono partiti il 22 marzo scorso”, ha proseguito il dirigente di Laore, “ora stiamo facendo il punto della situazione, intervistando la popolazione per verificare il gradimento del lavoro fatto. Le cavallette, è bene precisarlo, non hanno devastato 30.000 ettari. In certe zone hanno mangiato più vegetazione, in altre meno”.

“Cavallette ce ne sono”, ha raccontato Dario Mura, apicoltore di Ottana intervistato da Laore, “ma sono molte meno rispetto all’anno scorso o due anni fa”. È dello stesso avviso anche il presidente del Centro Studi Agricoli Tore Piana. “La devastazione di pascoli e coltura foraggere da parte dell’infestazione da cavallette, nei comuni della piana di Ottana, sembra arrestarsi e non avanzare. Questo”, ha detto Piana, “è già un primo risultato altamente positivo. Dopo tre anni di infestazioni con superfici in aumento, oggi grazie al lavoro di monitoraggio svolto da Laore e ai trattamenti mirati di circa 4.000 punti, gli allevatori e agricoltori dei comuni della piana di Ottana, iniziano a guardare il loro futuro con più ottimismo. L’infestazione delle cavallette non è terminata e dopo la schiusa molte sono riuscite a salvarsi e deporre le uova sui terreni e sicuramente si schiuderanno la prossima primavera, ma moltissime sono state debellate, si parla del 70% circa con i trattamenti chimici mirati. Ecco che oggi non bisogna abbassare la guardia e vi è la necessità di preparare bene la lotta per il 2024. Quest’anno numerosi agricoltori, hanno potuto produrre i foraggi necessari per la propria azienda, come ancora tanti hanno subito danni consistenti. A questi la Regione deve riconoscere i giusti indennizzi”.

“Per raggiungere questo risultato”, ha spiegato Marcello Onorato, “ci siamo affidati alla lotta integrata, che prevede azioni di monitoraggio del territorio affiancate a trattamenti chimici localizzati, utilizzando prodotti molto poco tossici. La specie principale di cavallette diffusa nel centro Sardegna dovrebbe essere il Dociostaurus, ma ci sono pure Calliptamus italicus, che fanno comunque danni”.

Protagonista è anche un insetto utile, il coleottero Mylabris variabilis, un grande predatore di uova di cavallette. “È stato portato in Sardegna dal Lazio nel 1946”, ha aggiunto l’agronomo, “questo coleottero è importante perché tiene a bada la popolazione delle cavallette. Prima di effettuare i trattamenti raccogliamo e spostiamo i Mylabris variabilis in altre zone, così da tutelarli”.

“La Fao, i più grandi esperti in materia, ci ha invitato a studiare le zone dove le cavallette depongono le uova. Quest’anno”, ha concluso Onorato, “abbiamo individuato tra i 700 e gli 800 siti. Abbiamo dati più certi rispetto al 2022, quando i trattamenti effettuati erano stati soltanto 650 ed erano iniziati tardi, il 27 aprile. Abbiamo una buona base di partenza in vista del 2024, consapevoli che avremo a disposizione anche il Metarhizium acridum. La prossima primavera vedremo i risultati del lavoro fatto finora. Le cavallette ci saranno sempre, ma bisogna fare in modo di tenere la popolazione sotto la soglia di intervento”.

Quest’anno Laore ha coinvolto circa 200 operatori di Forestas, un’ottantina di persone tra le protezioni civili comunali e le compagnie barracellari di alcuni comuni del centro Sardegna, specialmente per il monitoraggio delle forme deponenti e del coleottero Mylabris variabilis. I trattamenti di disinfestazione hanno visto impegnati  gli addetti di Nuova Prima e Multiss.

Un coleottero Mylabris
Un coleottero Mylabris

Domenica, 9 luglio 2023

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