Samugheo
L’artigiano del legno Gabriele Mura ha incontrato l’attore Giacomo Poretti
Un colpo di fortuna. È così che lo descrive Gabriele Mura, l’artigiano di Samugheo che due giorni fa a Milano, nel pomeriggio dell’8 marzo, ha avuto modo di incontrare l’attore Giacomo Poretti e regalargli la sua gamba sarda: un omaggio al trio della comicità italiana e a uno dei loro film più amati di sempre, “Tre uomini e una gamba”.
“Sarda perché il legno di pioppo rosato proviene dal Mandrolisai di Samugheo”, spiega Gabriele Mura, titolare del laboratorio artistico La terra del legno, “ed è decorata con i simboli della nostra tradizione sarda. C’è anche il nastro blu, usato per fermare il gambaletto in orbace, che richiama l’abito maschile tradizionale samughese”.
Tutto è nato quasi per caso, dall’ordine di una cliente. “Un anno e mezzo fa circa”, racconta Gabriele Mura, “una ragazza di Oristano voleva regalare la replica dell’iconica gamba – un Garpez, viene chiamata nel film – al marito, grande fan di Aldo, Giovanni e Giacomo. Non trovava però un artigiano disposto a realizzarla. Il caso ha voluto che la cliente abbia contattato il mio laboratorio, e mi sono detto, perché no? Così ho accettato la sfida. Mai però avrei pensato che a distanza di un anno una seconda gamba sarebbe arrivata a uno degli attori”.
Successivamente, in occasione di un matrimonio di un amico a Lazise, sul lago di Garda, l’artigiano del legno era partito in auto con la gamba sarda. “Anche a me piacciono molto i tre attori e i loro film, ne ho approfittato per fare un po’ di pubblicità alla mia opera. Da quel giorno però la gamba è rimasta nella mia macchina, non l’ho mai più tolta”.
“Poi due domeniche fa”, aggiunge Gabriele Mura, “il circolo culturale La quercia di Vimodrone, vicino a Milano, ha contattato l’associazione Mamutzones de Samugheo, di cui anch’io faccio parte, per invitarci a sfilare in occasione del loro carnevale. Ho deciso così di partire in auto e portarmi dietro entrambe le due gambe di legno: quella realizzata per la mia cliente, da far autografare, e la mia da donare. Ho deciso poi di aggiungere all’insegna del mio laboratorio anche un avviso: Cercasi Aldo, Giovanni e Giacomo.. e Ringhio.. per consegna gamba sarda, sperando che qualcuno lo notasse”.
“Alla fine il mio carissimo amico Marco Saderi, titolare di un ristorante a gestione samughese a Milano ha smosso mezza città e tramite gli agenti di Aldo, Giovanni e Giacomo abbiamo fissato un appuntamento”.
L’incontro ha dato modo di far conoscere all’attore non solo l’abilità e il talento dell’artigiano samughese ma anche un po’ di tradizione e cultura sarda. Racconta Gabriele Mura: “Ho spiegato il significato delle mie incisioni, il motivo ripreso dalle vecchie casse sarde. La spiga del grano fa riferimento al ciclo della buona annata e quindi di buon auspicio, mentre il rombo, presente anche nei tappeti sardi, ha delle similitudini con dei dipinti presenti nei templi dell’Anatolia: al centro di questi rombi spesso veniva raffigurata la dea madre, a indicare così il rapporto tra vita e donna”.
Oltre alla gamba, molto apprezzata dall’attore, Gabriele Mura ha donato anche tre taglieri con inciso sopra la Sardegna, una figura stilizzata dell’uomo e della donna, e la nota poesia Noi siamo sardi” di Grazia Deledda. “Ho voluto portare avanti la tradizione di mio padre, che regalava i suoi taglieri ad amici, clienti e parenti”. E chissà che dopo questo fortunato incontro Giacomo e gli altri del trio non vengano in visita a Samugheo.
Venerdì, 10 marzo 2023
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