Ospedali e ambulatori senza personale: sindacati sardi pronti allo sciopero - LinkOristano
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Ospedali e ambulatori senza personale: sindacati sardi pronti allo sciopero

Chiesto un piano straordinario per rilanciare la sanità nel corso di una riunione svoltasi a Tramatza

infermieri

Tramatza

Chiesto un piano straordinario per rilanciare la sanità nel corso di una riunione svoltasi a Tramatza

“In attesa che la politica sarda metta fine alle proprie ingiustificabili inadempienze, le operatrici e gli operatori della sanità, ormai allo stremo, sono costrette a turni di lavoro massacranti per fronteggiare la forte carenza di organici”.

Lo dichiarano le segreterie regionali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil in un documento congiunto dopo la riunione,  di ieri  a Tramatza, dell’Attivo unitario dei quadri della Sanità pubblica.

“A ciò si aggiunga la presenza di quote crescenti di personale precario, che ancora attende di essere stabilizzato. Occorre con urgenza dare il via a un piano straordinario di assunzioni che parta dalla stabilizzazione dei tanti lavoratori precari, la maggior parte dei quali ha un contratto in imminente scadenza, per giungere ad un incremento deciso delle piante organiche, presupposto essenziale per dare risposte ai cittadini sardi bisognosi di cure, costretti oggi a liste d’attesa interminabili o, in alternativa, a farsi carico a spese proprie dei servizi di cui necessitano”.

“Occorre aumentare il finanziamento del Fondo sanitario regionale”, chiedono i sindacati di categoria nel condividere la decisione delle confederazioni regionali di indire una manifestazione regionale sui temi della sanità, in programma il 22 ottobre prossimo a Cagliari, alla quale dichiarano che daranno il massimo sostegno.

I sindacati sardi della funzione pubblica annunciano che parteciperanno con proprie delegazioni alla manifestazione nazionale del 29 ottobre a Roma, “per rivendicare interventi urgenti, garantire maggiori risorse al Fondo sanitario nazionale, limitare il ricorso alle esternalizzazioni, superare i limiti dei tetti di spesa per il personale, permettendo assunzioni e stabilizzazioni nonché adeguate risorse contrattuali”.

“In assenza di risposte adeguate”, concludono le tre sigle, continuerà “la mobilitazione di livello territoriale e regionale, non lasciando nulla di intentato per difendere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del servizio sanitario e il diritto alla salute di tutti i cittadini”.

Martedì, 4 ottobre 2022

 

 

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