Protocolli di sorveglianza per l'amianto, l'Asl promette un ambulatorio dedicato - LinkOristano
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Protocolli di sorveglianza per l’amianto, l’Asl promette un ambulatorio dedicato

Incontro con l'Associazione ex esposti su un servizio vitale per 150 pazienti

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Pneumologia

Oristano

Incontro con l’Associazione ex esposti su un servizio vitale per 150 pazienti

Per garantire l’attuazione del protocollo di sorveglianza degli ex esposti all’amianto, l’Asl di Oristano sta cercando nuovi medici attraverso selezioni e concorsi ma è impegnata anche su un altro fronte: “Si sta lavorando alla reingegnerizzazione dei servizi, doverosa e necessaria per superare i deficit di organico”, ha spiegato il manager dell’Azienda socio-sanitaria oristanese, Angelo Serusi, durante un incontro con una delegazione dell’Associazione regionale ex esposti amianto.

In altre parole, saranno elaborati dei nuovi modelli di organizzazione del lavoro che permettano di far funzionare meglio le strutture sanitarie, a parità di risorse professionali: ciò varrà tanto per la situazione degli ex esposti amianto, che soffrono oggi della difficoltà a reclutare nuovi pneumologi, quanto per altri servizi Asl.

Serusi ha promesso anche l’attivazione – in collaborazione con lo Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) – di un ambulatorio dedicato, capace di coordinare le visite periodiche a cui gli ex lavoratori devono essere sottoposti con cadenze che vanno dai 6 ai 12 mesi. Piena disponibilità è arrivata anche dal direttore sanitario Antonio Maria Pinna che, con il dipartimento di Prevenzione, sta già studiando le soluzioni per rendere più fluidi e regolari i percorsi d’accesso alle strutture sanitarie.

Per l’Associazione ex esposti hanno partecipato all’incontro il presidente Giampaolo Lilliu e tre componenti dell’esecutivo, Franco Pasquini, Domenico Cuozzo e Carmen Cao.

Dopo aver ripercorso la storia del protocollo di sorveglianza, firmato nel 1994 dalla Asl oristanese e dagli ex esposti amianto – la prima esperienza del genere in Italia – i rappresentanti dell’associazione hanno segnalato alcune difficoltà legate al recente rallentamento dei percorsi di monitoraggio sanitario che coinvolge le oltre 150 persone in precedenza impiegate nelle due fabbriche della provincia in cui si producevano le fibre di asbesto.

“È stato un incontro costruttivo, che ci ha permesso di riscontrare da parte dei vertici Asl una grande attenzione alle nostre problematiche e una forte volontà di risolverle”,  ha detto al termine il presidente Lilliu. “Per noi è importante che le conquiste ottenute con il protocollo di sorveglianza sanitaria vengano mantenute e che gli ex esposti all’amianto continuino ad essere monitorati regolarmente”.

Giovedì, 29 settembre 2022

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