“Noi dobbiamo anticipare tutte le spese ma i soldi per il pattugliamento da affidare ai privati si trovano” - LinkOristano
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“Noi dobbiamo anticipare tutte le spese ma i soldi per il pattugliamento da affidare ai privati si trovano”

Le associazioni di volontariato chiedono alla Regione l'annullamento della gara da 1,5 milioni per i controlli sulle strade

Generico ottobre 2021
Territori in cenere lungo una strada del Montiferru

Cagliari

Le associazioni di volontariato chiedono alla Regione l’annullamento della gara da 1,5 milioni per i controlli sulle strade

Ecco la lettera-appello che la Rappresentanza regionale del volontariato di Protezione civile della Sardegna ha inviato al presidente della Regione, al presidente del Consiglio regionale, all’assessore all’Ambiente, al direttore generale della Protezione civile regionale, ai capigruppo in Consiglio, ai sindaci sardi e al capo Dipartimento della Protezione civile.

“Le organizzazioni di volontariato di Protezione civile della Sardegna, categoria AIB, hanno appreso del bando pubblicato nel sito istituzionale della Regione, la procedura aperta telematica per l’affidamento del servizio antincendio boschivo e
pattugliamento lungo le strade statali e provinciali del territorio regionale nei mesi luglio/agosto 2022.

Bando che apre la strada ad una gestione di tipo privatistico nella campagna AIB per interventi di pura pertinenza del CFVA, di Forestas, dei barracelli, dei vigili del fuoco e delle associazioni di volontariato. Attività che sino ad oggi sono state svolte anche dal volontariato, il quale usufruisce ESCLUSIVAMENTE dei rimborsi dovuti per legge, anticipando SEMPRE tutte le risorse necessarie, e al quale non viene riconosciuto nessun altro onere economico.

Ora pare che il bando derivi da quanto disposto in Finanziaria.

Il Consiglio regionale nella legge linanziaria (9 marzo 2022 nr. 3) al comma 8 dell’art. 11 recita testualmente: “Al fine di rafforzare la capacità operativa delle strutture regionali per la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi, è autorizzata, in via sperimentale, per l’anno 2022 la spesa di 3.000.000 per l’attivazione di presidio lungo le strade provinciali maggiormente esposte all’insorgenza di incendi boschivi, individuate annualmente dal piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi di cui all’articolo 3 della legge 21 novembre 200, n° 353 ( Legge quadro in materia di incendi boschivi) e all’articolo 23 della legge regionale N°8 del 2016….”.

Il presidio è costituito da adeguate risorse e mezzi e personale dotato di adeguata preparazione professionale e di certificata idoneità fisica. Il medesimo piano disciplina le modalità di funzionamento del presidio e il periodo di operatività e l’integrazione nel sistema regionale antincendio al fine di incrementare l’attività di pattugliamento e la capacità di pronto intervento in caso di incendio (missione 09 – programma 05 – titolo 1).

Quanto scritto in Finanziaria non presenta, a nostro giudizio, alcuna criticità rispetto al ruolo di ciascuna delle strutture operative del Sistema Regionale di Protezione Civile. Chiediamo però di capire come e quando si passa dal rafforzamento della capacità operativa delle strutture regionali ad un appalto destinato a privati.

Esiste una delibera di indirizzo della Giunta regionale oppure in quale altro modo e forma si è stabilito, per la prima volta nella storia della Sardegna, di affidare una parte di un servizio così importante a privati?

Nella assemblea regionale del volontariato di Protezione Civile che si è svolta a Cagliari il 9 aprile 2022 nel corso del debriefing della campagna AIB 2021 era stato chiaro a tutti, alla luce dei numeri relativi agli interventi del volontariato, l’importanza del lavoro svolto. Attività di supporto come definito dalla stesso Piano che nella maggior parte dei casi diventa attività del solo volontariato vista la carenza di uomini e mezzi delle altre Strutture Operative, come puntualmente si sta ripetendo anche in questa campagna AIB 2022.

Proprio in occasione della assemblea, era stato lo stesso assessore Gianni Lampis ad annunciare la volontà della Regione di arrivare ad un regime di convenzione con il Volontariato di Protezione civile per migliorare al massimo la capacità di risposta. Questa sarebbe stata una buona soluzione e la legge Finanziaria avrebbe reso disponibili le risorse proprio nei 3 milioni di euro stanziati.

È necessario ricordare che il Volontariato attraversa un momento di fortissima difficoltà economica che impedisce di dispiegare volontari e mezzi potenzialmente disponibili. Per i mezzi esiste un problema di costi fissi quali bolli ed assicurazioni che sono rimborsati solo in parte. I mezzi devono essere riforniti, anticipando il denaro. Le visite mediche devono essere pagate anticipatamente. La Regione da anni non fornisce i DPI antincendio alle organizzazioni di volontariato. I rimborsi arrivano in ritardo.

Tutto questo si somma a difficoltà dei Comuni a garantire un minimo di risorse e ad una situazione socio-economica complicata per tutti. Anche per i presidenti delle organizzazioni di volontariato.

Questo appalto che rientra nella facoltà della Amministrazione ha dato il senso di una svalutazione del lavoro svolto dai volontari e dello svilimento del ruolo del volontariato che è Struttura operativa al pari delle altre, come confermato dal Codice della Protezione Civile. Ancora di più perché riguarda attività di pattugliamento e quindi di prevenzione che al Volontariato non sono mai state consentite, fatto salve alcune giornate, con una giustificazione di tipo economico ovvero non disponibilità di adeguate risorse.

Il volontariato sardo di Protezione civile non può accettare una tale perdita di rispetto nei confronti di chi, gratuitamente, mette a disposizione la propria professionalità, conoscenza del territorio e il proprio tempo libero e ancor meno nei confronti di altri enti preposti che si ritrovano ad operare con estreme carenze di personale e di mezzi.

Si considera il bando in oggetto un inutile sperpero di denaro pubblico volto a finanziare un servizio che non può fornire nessun miglioramento in termini concreti nella attività AIB.

La pubblicazione del bando ha scatenato una dura reazione da parte di molte organizzazioni che si riservano di rivedere il proprio impegno nella campagna e di manifestare pubblicamente nelle prossime ore il proprio dissenso nelle forme che saranno ritenute opportune.

Chiediamo dunque di revocare immediatamente il bando, di conoscere la reale volontà del Consiglio regionale, di conoscere la posizione della Giunta regionale, di conoscere le valutazioni della Direzione generale della Protezione civile della Regione Sardegna.

I Volontari che operano gratuitamente a favore delle loro comunità e della tutela dell’ambiente continueranno a garantire la loro attività nella campagna AIB 2022, rivedendo se necessario i rispettivi programmi operativi, confidando nel fatto che la battaglia per impedire che la Sardegna bruci ed i sardi siano in una grave situazione di rischio sia una battaglia comune fra volontari ed amministratori locali e regionali.

Confidiamo quindi in una rapida risposta ed anche nella possibilità di incontrare tutti i soggetti interessati per un confronto leale e costruttivo in modo da affrontare nel miglior modo possibile la campagna AIB cosi come tutte le altre situazioni di emergenza che, come ben sappiamo, stanno mettendo a dura prova l’Italia e la Sardegna.”

Giovedì, 7 luglio 2022

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