Emergenza incendi: anziani sfollati, ospitati in Seminario. Grazie Bosa - LinkOristano
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Emergenza incendi: anziani sfollati, ospitati in Seminario. Grazie Bosa

Hanno dovuto lasciare la residenza di Cuglieri. Funziona la macchina organizzativa curata da Comune e Croce Rossa

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Foto Croce Rossa Comitato Bosa

Bosa

Hanno dovuto lasciare la residenza di Cuglieri. Funziona la macchina organizzativa curata da Comune e Croce Rossa

Trascorreranno la notte a Bosa una cinquantina di anziani sfollati nella tarda serata di ieri dall’abitato di Cuglieri minacciato dalle fiamme del grande incendio che  ormai da più di 24 ore sta bruciando Montiferru, Planargia e Marghine. La decisione è stata assunta nelle ultime ore, vista l’impossibilità di farli rientrare subito nella struttura che li ospitava, la Casa di riposo colonia montana di Cuglieri appunto, per la quale si è in attesa di avere l’assenso all’agibilità da parte dei vigili del fuoco. I volontari della Croce rossa del Comitato di Bosa hanno trasferito nel Seminario Arcivescovile gli anziani inizialmente accolti nel centro allestito a tempo di record nei locali del Liceo scientifico e nella palestra della Scuola media.

Proprio gli anziani e i loro assistenti erano stati tra i primi ad arrivare a Bosa, nella notte di ieri, dopo la richiesta di aiuto del sindaco di Cuglieri Gianni Panichi al collega di Bosa Pierfranco Casula. Nelle due strutture, oltre agli anziani, sono stati accolti numerosi nuclei familiari provenienti prima da Cuglieri e poi da Sennariolo, comune anche questo pesantemente colpito in piena notte dalle fiamme. In totale circa 150 persone. La gran parte di loro, sono già rientrate oggi nelle loro abitazioni.

Non si è reso necessario, invece, trasferire a Bosa alcune decine di anziani, donne e bambini, che hanno dovuto lasciare la casa di riposo e alcune abitazioni di Scano Montiferro, comune dove ancora in queste ore le fiamme lambiscono l’abitato. Gli anziani sono stati ospitati in un caseggiato scolastico, donne e bambini hanno trovato sistemazione da parenti e amici.

La città di Bosa, salvata dalle fiamme, è diventata così l’epicentro della ospitalità alle popolazioni dei comuni del Montiferru e della Planargia colpiti dal fuoco e costretti ad abbandonare le loro case.  In questa occasione a Bosa è emersa la capacità di attivare una macchina dei soccorsi con la rapidità e l’organizzazione richieste dalle emergenze come quella di questi giorni.

Il sindaco Pierfranco Casula, costretto a casa dai postumi di un intervento chirurgico, in costante collegamento con il vicesindaco Alessandro Campus e l’assessore Federico Ledda e con la Prefettura di Nuoro, ha coordinato i vari interventi, ai quali hanno fornito prezioso supporto circa 80 volontari della locale sezione della Croce Rossa e 12 della compagna Barracellare. Ma sono stati anche tutti i consiglieri comunali, oltre a numerosi privati cittadini a rimboccarsi le maniche per garantire una dignitosa soluzione all’esigenza di ospitalità delle popolazioni colpite dagli incendi.

“Abbiamo avuto una formidabile offerta di aiuto anche dai ristoratori e dalle aziende del settore ricettivo che si sono subito  prestati a garantire cibo e ospitalità alle persone costrette a trascorrere la notte da noi”, spiega il sindaco Casula. Una catena di solidarietà che ha assicurato agli sfollati, tra i quali molti anziani e bambini, aiuti di prima necessità a tempo di record.

Dopo il rientro a casa di gran parte delle famiglie di Cuglieri e Sennariolo, il centro di raccolta è stato disattivato. “ Ma siamo in grado di riaprirlo immediatamente, se dovesse averne necessità qualcuno degli altri comuni colpiti, precisa il sindaco Casula “.

“ Una macchina dei soccorsi che ha funzionato egregiamente anche perchè preparata ad affrontare i rischi di alluvioni”, spiega il vicesindaco Alessandro Campus, referente anche per la protezione civile.

” Passata l’emergenza dovremo fare un bilancio di questa esperienza”, afferma il sindaco Casula. “Un’esperienza molto positiva anche grazie alla stretta collaborazione stabilita tra noi sindaci dei comuni della Planargia, che però sono divisi tra due province e prefetture diverse. Un aspetto questo da approfondire e affrontare, per poter rendere più spedita la macchina dei soccorsi”.

Domenica, 25 luglio 2021

 

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