La cronaca in diretta dal fronte del grande incendio - Segui qui - LinkOristano
Emergenza

La cronaca in diretta dal fronte del grande incendio – Segui qui video

La situazione minuto per minuto

Scano di Montiferro - incendio - vigili del fuoco

DIRETTA

Situazione di grave emergenza

17.55 – Situazione di nuovo sotto controllo sul fronte del grande incendio  che stamane aveva avuto diverse riaccensioni e messo nuovamente paura. Al momento non vengono segnalate situazioni di pericolo.

Sono interessati dalle riaccensioni l’agro di Cuglieri, verso la zona costiera, e l’area a ovest di Santu Lussurgiu.

Attualmente stanno volando sul Montiferru tre canadair – due sono francesi – e tre elicotteri del Corpo forestale. Altri due elicotteri sono stati dirottati a Teti per un altro incendio.

11.19 – Sette focolai che si sono accessi stamattina hanno fatto scattare l’allarme nel Montiferru, tanto da richiedere l’intervento di ben sette aerei  canadair della protezione civile: il grande rogo si è risvegliato.

Tre dei focolai  sono in territorio di Cuglieri, a Rocca Freari, Casteddu Etzu e Punta Tilamare; due sono a Scano di Montiferro; altri due a Santu Lussurgiu, al Canale della Madonnina e a Pabarile, verso San Leonardo de Siete Fuentes.

Cinque aerei stanno già operando, altri due sono in arrivo. Tra gli aerei ci sono anche i due giunti dalla Corsica.

In volo ci sono anche quattro elicotteri, di cui un elicottero pesante Super Puma.

7.40 – La quarta notte sul fronte del grande incendio che ha devastato il Montiferru e la Planargia, arrivando alle porte del Marghine, è trascorsa senza problemi. Solo qualche piccola riaccensione nel perimetro forestale di Pabarile, a Santu Lussurgiu, ma niente di preoccupante. L’apparato dell’antincendio ha tenuto la situazione sotto controllo. Una vigilanza attenta con decine di uomini pronti a intervenire.

Stamane all’alba tutti di nuovo in prima linea per le bonifiche. Gli aerei per il momento restano a terra.

Ieri i responsabili della Protezione civile hanno spiegato che ci vorranno giorni per completare il lavoro di bonifica. Sui monti lo sanno. Tantissimi i volontari che stanno operando. Agricoltori, allevatori, proprietari terrieri con le loro cisterne annaffiano la cenere sotto la quale spesso c’è qualcosa che brucia.

Bisogna assolutamente evitare che una piccola fiammella alimentata dal vento faccia ripartire il grande rogo. All’interno della vasta area di circa 11 mila ettari sono rimaste alcune isole verdi, sono le più esposte, ovviamente.

E poi c’è il fronte del rogo, soprattutto quello sul versante di Scano Montiferro e San Leonardo: qui a essere minacciato potrebbe essere un altro grande bosco, il compendio di Sant’Antonio, vicino a Macomer, che si è riusciti a preservare nelle concitate ore di battaglia col fuoco.

Martedì, 27 luglio 2021

14.00 – Ormai intrappolato, il grande incendio, però brucia ancora nella vasta area tra il Montiferru e la Planargia, devastata e incenerita. Stamane sono state segnalate riaccensioni localizzate a Santu Lussurgiu, verso San Leonardo de Siete Fuentes e nel canalone a sud di Cuglieri. Al momento la situazione legata alla ripresa degli incendi è però sotto controllo.

Sul posto proseguono gli interventi di elicotteri, di sei Canadair (due italiani, due francesi e due greci) e delle squadre a terra.

Nella notte avevano ripreso vigore le fiamme nel cantiere della forestale di Tresnuraghes che si affaccia su Porto Alabe. Le fiamme erano però state prontamente domate. Anche nel comune della Planargia la situazione non desta preoccupazione.

Vanno inoltre avanti anche le bonifiche a Santa Caterina di Pittinuri e nella parte alta di Santu Lussurgiu.

Tra Montiferru e Planargia stanno operando la forestale, i vigili del fuoco, Forestas e numerosi volontari.

In consiglio regionale stamane l’assessore regionale all’ambiente Gianni Lampis ha spiegato che nella vasta area incenerita ci sono ancora oasi di verde e  ovviamente anche queste sono in pericolo.

Lampis ha ricostruito la drammatica fase di spegnimento: “Le condizioni meteo climatiche non consentivano di gestire in modo ordinario un evento eccezionale di questo tipo. Non era questione di fasce parafuoco e cunette sfalciate, attività peraltro previste da una delibera regionale adottata lo scorso aprile, ben prima dell’inizio della campagna antincendio, e che vanno fatte. Quelle condizioni erano ingestibili. La forza dell’uomo contro quella della natura e in diversi casi si può essere perdenti”.

“Certi luoghi erano inaccessibili alle squadre a terra, anche per le elevatissime temperature”, ha spiegato Lampis. “Come ci hanno segnalato anche i piloti dei mezzi aerei, il fronte avanzava anche di chilometri improvvisamente, a causa dei cambi di vento. Lungo il perimetro, infatti, ci sono ancora isole verdi”.

11.47 – Mentre si combatte ancora per evitare la ripartenza del grande incendio fermato dopo tre giorni di devastazione sul Montiferru, in Planargia e nel Marghine, già si lavora alle indagini che dovranno fare luce su uno dei più grandi disastri ambientali ed economici degli ultimi decenni in Sardegna. L’indiziato numero uno è un altro incendio, molto più piccolo del grande rogo che ha percorso sinora undicimila ettari di terreno, perlopiù boschi. Un incendio che aveva investito una superficie di poco meno di venti ettari nell’agro di Bonarcado.

Le fiamme erano partite venerdì scorso, intorno alle 18, lungo la strada provinciale che porta verso Santu Lussurgiu. Ad innescare il fuoco era stata probabilmente un’auto che si era incendiata per un guasto. Sul posto erano subito intervenuti vigili del fuoco, squadre della forestale e di forestas, barracelli, carabinieri e ben quattro elicotteri.

Dopo quasi quattro ore di lavoro l’incendio era stato domato. Ma sarebbe proprio da lì che il fuoco l’indomani mattina, sabato scorso, avrebbe avuto una sorta di ripartenza. Una ripartenza velocissima, perché nel giro di un lasso di tempo molto breve ha poi raggiunto le grandi superfici boscate di Santu Lussurgiu dove un forte vento caldo lo ha fatto diventare un gigantesco rogo, arrivato a Cuglieri, Sennariolo, Tresnuraghes, Magomadas, Suni e Sagama.

Nella zona, però, alcuni esperti del territorio paventano qualche dubbio, circa questa ricostruzione. Il primo è legato proprio alle velocità di propagazione del fuoco. L’area interessata dal primo incendio, nel territorio di Bonarcado, non è proprio a ridosso del grande compendio boschivo di Santu Lussurgiu. L’incendio, insomma sarebbe andato troppo veloce.

Ecco perché c’è chi non esclude che la causa del rogo sia altra. Si ipotizza così un’origine dolosa, da tanti in queste ore accreditata. A quanto risulta, però, al momento non ci sono evidenze in tal senso.

Ore 7.05 – La terza notte di allerta e trepidazione è appena trascorsa sul  fronte del fuoco che in questi giorni ha devastato il Montiferru e la Planargia, arrivando sino al Marghine. Il grande incendio non è ripartito. Bloccato ieri  sui vari fronti, ancora, però non è vinto del tutto. Piccoli focolai si riaccendono e sono pericolosissimi.

E’ accaduto anche questa notte,  quando nel cantiere della forestale di Tresnuraghes che si affaccia su Porto Alabe le fiamme si sono levate alte, così come sui monti di Santu Lussurgiu.

Gli addetti dell’antincendio, da tre giorni infaticabili, hanno saputo controllarle. Stamane si è ricominciato. In volo si sono levati gli elicotteri, per le bonifiche. Sono importantissime per evitare che l’incendio possa ripartire e creare ulteriori danni oltre quelli enormi che ha già causato.

Sono centinaia i volontari che in questo ore anche loro lavorano alle bonifiche con cisterne e trattori.

Se nel frattempo non arriverà l’annunciata pioggia si dovrà operare tutta la giornata di oggi.

Lunedì, 26 luglio 2021

Ore 20.30 – La Regione accelera le procedure per garantire alle popolazioni colpite dai roghi un rapido ristoro dei danni. Su disposizione del Presidente Christian Solinas si e’ riunito nel pomeriggio il Comitato Operativo Regionale, presieduto dal Capo della Protezione civile Antonio Belloi, per elaborare lo schema operativo necessario per la perimetrazione del rogo, la valutazione dei danni e per la predisposizione della relazione tecnica necessaria per il riconoscimento dello stato emergenza nazionale, a seguito della dichiarazione di stato di emergenza regionale gia’ deliberato nella seduta di ieri della Giunta.

Abbiamo accelerato le procedure, dice il Presidente Solinas, per abbattere tutti i tempi tecnici e burocratici e abbreviare i passaggi che ci consentiranno di erogare i ristori ai cittadini e alle aziende, per il risanamento degli edifici pubblici e privati, per una ripartenza che vogliamo tutti sia rapida. Per questo motivo, prosegue il Presidente Solinas, il COR ha anticipato i tempi ancora prima che venga chiuso lo scenario emergenziale.

Un segnale di immediatezza che arriva al termine di un’altra giornata di dura lotta al fuoco.

La situazione è  in miglioramento, fanno sapere dalla Regione, ma anche oggi non sono mancati episodi di particolare pericolosità determinati dalla ripresa di alcuni focolai, che sono stati immediatamente domati.

Il pericolo di una ripresa del fronte di fuoco è ancora reale.

Fino al tramonto, restano operative tutte le forze regionali in attività: 22 mezzi aerei e 7500 uomini a terra.

Domani i voli riprenderanno alle 5,30 con la stessa intensità odierna, così come il lavoro delle squadre, per le necessarie bonifiche.

Ore 19.40 – “È durissima, ma ce la faremo”. Sono le parole di vicinanza e incoraggiamento che il prefetto di Oristano, Fabrizio Stelo, ha pronunciato ai sindaci dei paesi colpiti dal grande incendio, quando – questa mattina – si è recato loro per portare la solidarietà delle istituzioni.
Stelo ha visitato i territori di Cuglieri, Santu Lussurgiu, Scano di Montiferro, Sennariolo e Tresnuraghes, constatando una situazione di “devastazione senza precedenti che ha colpito e ancora sta interessando quei territori e le loro popolazioni”.

Il prefetto Stelo ha anche ringraziato quanti, ormai da diversi giorni, “stanno operando instancabilmente sul fronte del fuoco con grande professionalità e spirito di sacrificio: i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, il Corpo Forestale, le Compagnie Barracellari, Forestas, i Volontari, manifestando un particolare apprezzamento per il comportamento esemplare delle Comunità locali”. L’occasione è stato l’incontro svolto presso il Distaccamento del Ministero dell’Interno – Vigili del Fuoco, che ha visto la partecipazione dell’Assessore Regionale dell’Ambiente, del Presidente del Consiglio Regionale e del Sindaco di Cuglieri.

“Il mio pensiero e la mia particolare vicinanza”, ha proseguito il prefetto, “va inoltre agli agricoltori e agli allevatori che hanno visto morire i propri animali e andare in fumo le proprie aziende. È difficile trovare parole adeguate rispetto alla brutalità di una tragedia di tali dimensioni, ma lo Stato c’è e nessuno sarà lasciato solo”.

“La speranza”, ha concluso Fabrizio Stelo, “è che anche attraverso l’attivazione del Meccanismo Europeo di protezione civile, che da questa mattina vede operativi quattro ulteriori canadair provenienti dalla Francia e dalla Grecia, si riesca a fermare in maniera stabile il fronte del fuoco, anche se la strada sarà lunga e molto resta ancora da fare”.

Ore 18.59 – Sono oltre 600 gli interventi eseguiti dai carabinieri della provincia di Oristano, in soccorso della popolazione dei comuni di Usellus, Ales, Villa Verde, Mogorella, Villaurbana, Cabras, Nurachi, Riola Sardo, Bonarcado, Santu Lussurgiu, Cuglieri, Tresnuraghes e Sennariolo, minacciati dalle fiamme del grande incendio che si è abbattuto nelle zone negli ultimi tre giorni. La centrale operativa del comando ha dislocato nel territorio 50 militari della compagnia di Ghilarza, 50 della compagnia di Oristano e 24 della compagnia di Mogoro. Gli uomini dell’Arma  sono stati impegnati nel monitoraggio delle aree colpite e nei servizi di viabilità per consentire ai mezzi di soccorso di muoversi agevolmente nelle zone “calde”. I militari, inoltre,  hanno fornito costantemente informazioni preventive ai cittadini residenti, in modo che evitassero di raggiungere le zone interessate dal fuoco e dalle operazioni di spegnimento, hanno assistito i centri operativi comunali, per una gestione ordinata delle evacuazioni precauzionali dei circa 500 abitanti nelle zone più prossime alle fiamme, nel Nord della provincia.

“Tali operazioni, nonostante la concitazione generale, sono state compiute con grande attenzione ed hanno consentito di trasferire, in tempi relativamente brevi, tutti gli sfollati in aree più sicure messe a disposizione dalle varie amministrazioni comunali”, hanno fatto sapere dal Comando provinciale, diretto dal comandante Erasmo Fontana. “A seguito delle evacuazioni, i militari sono stati destinati all’attività anti-sciacallaggio, garantendo che le abitazioni rimaste disabitate non divenissero preda dell’azione di malintenzionati”.

Ore 18.42 – L’avanzata del grande incendio che brucia da ormai due giorni tra il Montiferru, la Planargia e il Marghine è stata bloccata, ma in queste ore che anticipano la sera  la paura è per una ripartenza improvvisa che possa rimettere in pericolo i boschi tra Scano Montiferro, Macomer e Sindia. Le squadre antincendio, sia quelle a terra, sia lo schieramento aereo, continuano a monitorare. Nelle ultime ore si sono verificate riaccensioni localizzate, specialmente in aree particolarmente impervie. Al momento però non sono attivi fronti incontrollati.

Le ultime riaccensioni sono state soffocate a Monte Oe, nel territorio di Santu Lussurgiu, ma anche nelle campagne intorno a Santa Caterina di Pittinuri e tra Scano di Montiferro e il Monte Sant’Antonio, ma non arrivando  sul versante di Macomer. Si continua a monitorare la situazione anche nel centro principale del Marghine. “Nonostante le azioni di bonifica dal fuoco, in corso fin da stamattina con i mezzi aerei”, scrive il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, “i focolai si riattivano ai confini del territorio di Macomer, anche a causa del vento di maestrale”.

“Questo comporta preoccupazione anche per la nostra comunità”, conclude il sindaco, “e il mantenimento dello stato di allerta massima nonostante le temperature non siano, fortunatamente, elevate come nei giorni scorsi”.

Buone notizie dalla Planargia. “La situazione va meglio”, dice il sindaco di Tresnuraghes Gian Luigi Mastinu, “anche questo pomeriggio la situazione è sotto controllo. In questo momento non sono in corso interventi dei Canadair nel nostro territorio. Nel primo pomeriggio c’era del fumo nella zona del rimboschimento, ora però è tutto risolto. Fiamme non se ne sono viste”.

Tra i mezzi che stanno operando nell’Oristanese ci sono numerosi elicotteri della Forestale e Canadair, tra cui i due aerei giunti dalla vicina Corsica e altri due arrivati dalla Grecia.

Ore 18.13 – Non solo il bestiame da allevamento. Il grande incendio tra il Montiferru e il Marghine ha causato danni cospicui anche agli apicoltori. C’è grande apprensione per le sorti dei 500 alveari e 30 milioni di api dell’Organizzazione di Produttori Apicoltori della Sardegna di Terrantiga.

“I danni sono innumerevoli e ancora da quantificare con precisione”, spiega il presidente, Francesco Caboni, “dobbiamo capire quali alveari sono sopravvissuti, quali danneggiati e quali completamente distrutti”.

“Perdiamo gli alveari”, continua Caboni, “ma anche un punto di riferimento come il Marghine, dove abbiamo portato le api per 30 anni: una zona inestimabile per noi apicoltori”.

L’enorme danno ambientale preoccupa anche l’apicoltore di Sennariolo, Davide Brisi: “Abbiamo avuto arnie bruciate e diverse famiglie di api morte”, spiega, “ma il danno più rilevante è quello all’ecosistema e alla biodiversità, scomparsi dalla mattina alla sera”.

Ore 17.05 – Nelle zone colpite dall’incendio è in arrivo da Roma una Unità di emergenza Lav, composta da una ambulanza veterinaria e una squadra di volontari: porteranno soccorso ai tanti animali vittime del gravissimo disastro ambientale.

I volontari romani si uniranno a quelli delle sedi Lavdi Cagliari e Sassari. Come ulteriore supporto, Locauto, grazie a una collaudata collaborazione con Lav, metterà a disposizione 2 furgoni per il trasporto di animali in stato di necessità in Sardegna.

“Le informazioni in nostro possesso sono preoccupanti, le segnalazioni che arrivano dalla Sardegna sono drammatiche: come in altre emergenze, anche in questa occasione mettiamo a disposizione la nostra vasta esperienza nella gestione di animali in condizioni di calamità e i nostri mezzi – una ambulanza veterinaria e i furgoni di Locauto – e lo facciamo con la massima tempestività”, dichiara Roberto Bennati, direttore generale Lav.

L’unità di emergenza Lav e i suoi volontari hanno già preso contatto con una clinica veterinaria sul posto e da domani saranno operativi nella provincia di Oristano per il: soccorso agli animali familiari feriti e/o coinvolti negli incendi; trasporto di animali familiari in difficoltà o feriti presso cliniche veterinarie;soccorso agli animali selvatici feriti e/o coinvolti negli incendi; trasporto di animali selvatici in difficoltà o feriti presso cliniche veterinarie o centri di recupero per la fauna selvatica e altre eventuali necessità che dovessero emergere.

Lav rivolge anche un appello ai cittadini: “Segnalateci situazioni di animali in stato di necessità a causa dell’emergenza incendi in Sardegna utilizzando i recapiti 06 4461325 o info@lav.it. Tutti possono manifestare la loro solidarietà e far arrivare un aiuto concreto attraverso una donazione alla Lav: sarà importante per aiutarci a salvare la vita di tanti animali. Donate ora, causale: emergenza incendi”.

Ore 14.35 – “La vallata della Malvasia di Bosa è salva ma lo dobbiamo solo alla generosità dei forestali della nostra stazione“. Non nasconde l’emozione Augusto Brigas, coltivatore e produttore di un’ottima malvasia, ingegnere ed ex sindaco della cittadina sul Teno.

“Le fiamme avrebbero senza dubbio raggiunto e distrutto le coltivazioni delle viti delle vallata che da Magomadas scende fino alla marina – spiega Brigas – se i forestali non fossero riusciti a bloccarle all’altezza della località Tremontes. Sarebbe bastato un salto e la corsa del fuoco sarebbe stata inarrestabile“ .

Ma la consolazione di avere salvato le vigne del vino simbolo di Bosa, non cancella la disperazione per le dure perdite subite da agricoltori e allevatori di tutta la zona. Uliveti, frutteti, piccoli allevamenti hanno subito perdite irreparabili.

“Decine di piccole aziende agricole sono state cancellate e con loro i loro allevamenti e le loro produzioni”, afferma ancora Brigas. “Sono perdite di valore inestimabile per le famiglie che da quel lavoro vivevano ma anche per tutti noi che perdiamo per sempre un patrimonio costruito con anni di duro lavoro e prodotti unici espressioni di queste campagne “ .

Ma perché è accaduto tutto questo? “Una delle cause, forse la più importante, è legata all’abbandono delle campagne, spiega ancora Brigas. “La presenza dell’uomo è fondamentale per custodire la nostra terra. Da sempre gli agricoltori si sono preoccupati di tenere puliti i campi e prevenire il pericolo degli incendi. Ma il lavoro in campagna ora è davvero pesante, anche per gli insostenibili adempimenti burocratici che richiede. Anche la realizzazione di un muretto comporta la produzione di una montagna di carte e di autorizzazioni”.

Da qui l’invito rivolto da Brigas agli amministratori regionali e locali: “Il lavoro e la presenza dell’uomo nelle campagne devono essere adeguatamente supportati, anche con aiuti economici in grado di sostenerne i principali costi. L’alternativa è che quei fondi si debbano invece impiegare negli interventi necessari a spegnere gli incendi, come purtroppo vediamo in questi giorni” .

Ore 13.51 – Sono subito stati messi all’opera i due velivoli canadair francesi attivati dal Dipartimento di Protezione Civile nell’ambito del Meccanismo Europeo di cooperazione internazionale per coadiuvare le operazioni di spegnimento del grosso incendio che ha devastato il Montiferru e la Planargia.

Dopo un breve briefing tecnico all’aeroporto di Alghero, i due canadair francesi sono decollati insieme a tre velivoli della flotta aerea dei vigili del fuoco e hanno effettuando lanci d’acqua sul fronte del fuoco in località Cadone, nel comune di Suni.

Ore 12.57 – È sotto controllo il vasto fronte di incendio a Scano di Montiferro. Lo ha reso noto il sindaco, Antonio Flore: “Lo dico, però, con l’umiltà di chi sa che la situazione è imprevedibile”, ha precisato.

“Ci stiamo occupando di diversi focolai”, prosegue Flore, “e finalmente c’è stato un intervento robusto, con anche numerosi mezzi aerei”.

L’apparato antincendio è ancora impegnato sul fronte tra Scano di Montiferro – Cuglieri e su quelli  in direzione Sennariolo, Flussio e Sagama.

Il  sindaco Flore ha anche lanciato un appello, affinché vengano posticipati i gesti solidali: “Siamo ancora impegnati con le operazioni di spegnimento e bonifica alle quali seguiranno quelle della conta dei danni. Chiediamo che si aspettino nostre indicazioni a chiunque voglia donare foraggio e altra attrezzatura a chi ha perso tutto”.

Ore 12.34 – Riaprono alla circolazione alcune strade chiuse al traffico negli ultimi due giorni a causa del grande incendio che sta bruciando il Montiferru, il Marghine e la Planargia. È regolarmente percorribile la Statale 292 Oristano-Bosa. Un tratto della statale, all’altezza di Cuglieri, era stato chiuso temporaneamente al traffico sabato sera.

“Qui a Cuglieri la circolazione è regolare”, dice il sindaco Giovanni Panichi, “le strade non sono bloccate, ma chi ha necessità di spostarsi deve farlo con prudenza e attenzione. Per via delle bonifiche ancora in corso, restano chiusi soltanto alcuni tratti della sp 19, la strada tra Cuglieri e Santu Lussurgiu”.

Restando nel Montiferru, sono di nuovo  percorribili già da ieri sera la sp 43, la provinciale che da Macomer porta a San Leonardo de Siete Fuentes, e la sp 78, tra Macomer e Scano di Montiferro. È aperta anche la sp 15, la provinciale tra Bonarcado e Santu Lussurgiu. È però raccomandata la massima attenzione. La circolazione è regolare anche in Planargia, tra Tresnuraghes e Porto Alabe. “La strada che collega il paese e la borgata marina”, commenta il sindaco Gian Luigi Mastinu, è stata riaperta già nel primo pomeriggio di ieri”.

Ore 11.47 – Dormiranno anche la prossima notte nei locali dell’asilo nido di Borore i 30 anziani evacuati dalla casa di riposo che li ospita alle pendici del monte Sant’Antonio. I volontari e gli operatori della cooperativa Sacro Cuore che gestisce la struttura hanno anche  trasportato ieri nell’asilo a tempo di record i letti e gli arredi necessari ad assicurarne l’ospitalità.

L’evacuazione  è stata decisa d’intesa con la sindaca di Borore Sebastiana Carboni, quando le fiamme sono arrivate a minacciare la superficie boscata del monte Sant’Antonio, dove insiste la località Sa Coa e Sa mela e che da il nome alla struttura di ricovero.

Ore 11.26 – “Al momento è sotto controllo l’incendio che ha colpito Tresnuraghes e Porto Alabe”. La buona notizia arriva dal sindaco del centro della Planargia, Gian Luigi Mastinu. Sono tre i canadair che stamane si sollevati in volo per spegnere i roghi che erano ancora attivi nel rimboschimento, verso il mare e la borgata marina di Porto Alabe. Stanotte si è temuto di nuovo: c’è stata una ripartenza del fuoco.

“Sono stati spenti i focolai che hanno interessato la zona del rimboschimento”, commenta Mastinu, “speriamo che il peggio sia passato e che le fiamme non ripartano di nuovo nelle prossime ore. Fortunatamente il cuore del rimboschimento è salvo”.

Ore 10.16 – Incuranti della fatica, i vigili del fuoco – insieme al resto delle forze in campo – continuano la loro lotta contro le fiamme che da oltre 40 ore stanno bruciando il territorio del Montiferru e della Planargia. Stamattina stanno già operando sui fronti del rogo 57 unità operative a terra, di cui 28 provenienti dai Comandi di Nuoro, Sassari e Cagliari e 29 del locale Comando di Oristano. A Tresnuraghes tre squadre hanno operato per tutta la notte e la loro attività ha permesso di salvaguardare due attività ricettive. A Scano di Montiferro il lavoro notturno delle squadre ha permesso di mettere sotto controllo il fronte del fuoco. Ad aiutare le squadre a terra anche i velivoli canadair, quattro dei quali sono arrivati dalla Francia e della Grecia (quest’ultimo atterrato ad Alghero poco dopo le 4), nell’ambito del modulo internazionale di cooperazione.

Ore 9.05 – A causa degli incendi, gravi danni agli impianti di approvvigionamento idrico in alcuni comuni della Planargia che registrano difficoltà nell’erogazione dell’acqua. Il sindaco di Flussio Giovanni Antonio Zucca ha fatto sapere che nel territorio di Scano Montiferro le pompe di sollevamento nella località Luzzanas sono in avaria e non in grado di alimentare i serbatoi dei Comuni di Suni, Flussio, Tinnura e Sagama.

Il sindaco ha spiegato che il servizio è garantito solo sino all’esaurimento delle scorte rimaste, ormai esigue. A Suni, Flussio, Tinnura e Sagama opereranno da questa mattina due autobotti di Abbanoa itineranti. Un’autobotte era stata messa a disposizione ieri da Abbanoa a Cuglieri, dove pure c’erano difficoltà.

Ore 8.33 – Si moltiplicano le offerte di aiuto per le popolazioni dell’Oristanese colpite dagli incendi. A Cuglieri il Comune stamane ha diffuso un avviso per organizzare l’arrivo di questi aiuti.

“Gli aiuti provenienti da tutta la Sardegna, generi di prima necessità e altro, vengono coordinati dall’Amministrazione e il centro di raccolta, al momento, è la caserma dei vigili del fuoco di Cuglieri”, fanno sapere dal Comune. “È importante l’utilizzo giusto delle risorse ed evitare gli sprechi”.

“In questo momento è necessario supportare con cibo e acqua le squadre che sono impegnate nello spegnimento degli incendi, e le persone evacuate, quindi gli sforzi sono soprattutto in questa direzione, ci si può rivolgere all’Amministrazione Comunale al numero di telefono 328 7284176.

“Per ciò che riguarda il sostegno alle aziende in termini di alimenti per gli animali e altro”, fa sapere ancora il Comune di Cuglieri, “il riferimento è il comandante dei barracelli di Cuglieri al numero 339 2894195”.

Ore 7.36 – “Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, segue costantemente l’evolversi dei devastanti incendi in Sardegna. Il presidente esprime la propria piena solidarietà a tutta la popolazione colpita e il sostegno a quanti senza sosta si stanno prodigando negli interventi di soccorso”.

E’ quanto ha  fatto  sapere Palazzo Chigi nella tarda serata di ieri, con  questa breve dichiarazione.

Diversi esponenti del governo  stanno seguendo la vicenda degli incendi  nell’Oristanese. Tra loro i referenti della Protezione civile.

Annunciati provvedimenti d’emergenza tra i quali l’attivazione del meccanismo di solidarietà europea che in queste ore ha consentito l’arrivo di due canadair dalla Corsica e dalla Grecia.

Ore 7.02 – Brucia ormai da una quarantina d’ore il grande incendio che sta devastando il Montiferru,  la Planargia e il Marghine. Questa notte le sue lingue di fuoco si sono allungate ancora.

Stamane le situazioni più difficili riguardano i territori di Scano Montiferro, Sindia, Suni e Porto Alabe.

Il paese di Scano da ieri è assediato. Il fronte di Sindia fa temere per l’avanzata verso Macomer e i boschi del Monte di Sant’Antonio. Nella borgata marina di Porto Alabe ci sono stati nella notte nuovi attimi di paura e così nelle campagne di Trasnuraghes,  per il rinforzare delle fiamme.

Timori anche a Santu Lussurgiu, dove il fuoco nella collina sopra il paese si è riacceso.

L’apparato dell’antincendio non ha smesso un minuto di pompare acqua contro il fronte del fuoco, ma  è una lotta impari, senza l’aiuto dei mezzi aerei, specie la notte. E i mezzi aerei sono decollati questa mattina  presto. Otto aerei canadair, due anche dalla Corsica e due dalla Grecia. Quasi tutti gli elicotteri della flotta regionale sono stati indirizzati sul fronte oristanese, sono una dozzina.

Domenica, 25 luglio 2021

Ore 21.58 – Trascorreranno la notte a Bosa una cinquantina di anziani sfollati nella tarda serata di ieri dall’abitato di Cuglieri minacciato dalle fiamme del grande incendio che  ormai da più di 24 ore sta bruciando Montiferru, Planargia e Marghine. La decisione è stata assunta nelle ultime ore, vista l’impossibilità di farli rientrare subito nella struttura che li ospitava, la Casa di riposo colonia montana di Cuglieri appunto, per la quale si è in attesa di avere l’assenso all’agibilità da parte dei vigili del fuoco. I volontari della Croce rossa del Comitato di Bosa hanno trasferito nel Seminario Arcivescovile gli anziani inizialmente accolti nel centro allestito a tempo di record nei locali del Liceo scientifico e nella palestra della Scuola media.

Proprio gli anziani e i loro assistenti erano stati tra i primi ad arrivare a Bosa, nella notte di ieri, dopo la richiesta di aiuto del sindaco di Cuglieri Gianni Panichi al collega di Bosa Pierfranco Casula. Nelle due strutture, oltre agli anziani, sono stati accolti numerosi nuclei familiari provenienti prima da Cuglieri e poi da Sennariolo, comune anche questo pesantemente colpito in piena notte dalle fiamme. In totale circa 150 persone. La gran parte di loro, sono già rientrate oggi nelle loro abitazioni.

Non si è reso necessario, invece, trasferire a Bosa alcune decine di anziani, donne e bambini, che hanno dovuto lasciare la casa di riposo e alcune abitazioni di Scano Montiferro, comune dove ancora in queste ore le fiamme lambiscono l’abitato. Gli anziani sono stati ospitati in un caseggiato scolastico, donne e bambini hanno trovato sistemazione da parenti e amici.

La città di Bosa, salvata dalle fiamme, è diventata così l’epicentro della ospitalità alle popolazioni dei comuni del Montiferru e della Planargia colpiti dal fuoco e costretti ad abbandonare le loro case.  In questa occasione a Bosa è emersa la capacità di attivare una macchina dei soccorsi con la rapidità e l’organizzazione richieste dalle emergenze come quella di questi giorni.

Ore 21.16 – In conseguenza  degli incendi verificatisi in Sardegna, la Giunta regionale ha dichiarato lo stato di emergenza .

Il provvedimento è stato assunto dall’Esecutivo nel corso della riunione convocata in serata, con carattere d’urgenza, dal presidente della Regione, Christian Solinas.

La riunione è stata aperta ai sindaci di Cuglieri, Sennariolo, Tresnuraghes, Flussio, Modolo, Tinnura, Suni, Santu Lussurgiu, Scano Montiferro, Sagama, Macomer, Arzana e Villagrande.

Ore 20.56 – Hanno lasciato i cieli dell’Oristanese gli elicotteri e i Canadair impegnati per fronteggiare l’emergenza incendi che da ieri investe la provincia. Sono ancora attivi diversi fronti di fuoco tra Montiferru, Marghine e Planargia.

In queste ore i roghi hanno interessato in particolare la zona che va da Cuglieri a Scano di Montiferro. Proprio a Scano tensione altissima per l’abitato minacciato dalle fiamme.

L’attenzione è focalizzata anche su Sagama, dove sono state segnalate criticità vicino al centro abitato, e su Porto Alabe, nella marina di Tresnuraghes.

Nel Montiferru è ancora attivo il fronte tra Santu Lussurgiu e la borgata di San Leonardo di Siete Fuentes.

Gli incendi non saranno certamente domati nella notte.

Elicotteri e aerei si alzeranno nuovamente in volo soltanto domattina, a partire dalle 6. Ai mezzi operativi  si aggiungeranno due Canadair inviati dalla vicina Corsica.

Sospiro di sollievo, per il momento tra il Grighine e il Monte Arci, dove gli incendi sono stati spenti già nelle scorse ore. Sono state segnalate alcune riaccensioni localizzate, prontamente soffocate dalle squadre antincendio.

Domani in questa area proseguiranno gli interventi di bonifica.

20.11 – Già nei prossimi giorni Confindustria Centro Nord Sardegna promuoverà un’iniziativa tra le imprese associate a Confindustria CNS e le altre forze economiche e sociali del territorio per portare un aiuto concreto ai cittadini e agli operatori dell’Oristanese colpiti dall’emergenza incendi, a parziale compensazione dei pesanti danni subiti. Lo ha confermato il presidente Giuseppe Ruggiu, colpito dai drammatici incendi che da ieri stanno devastando diversi comuni della provincia di Oristano, in particolare la zona del Montiferru e le aree limitrofe.

“Il mio sentimento”, ha dichiarato Ruggiu, “è un misto di sconforto e di rabbia. Nella nostra regione si fa tanto, da sempre, nella lotta agli incendi ma, a quanto pare, non è mai abbastanza. Manifesto a nome di tutti i consiglieri e dell’intera Associazione la nostra solidarietà alle amministrazioni colpite, agli operatori economici e a tutta la popolazione per un evento che lascia senza parole”.

“Sappiamo che per la Sardegna l’estate è una grande occasione di risveglio economico e un’occasione di crescita e sviluppo, grazie alle risorse che i turisti portano sull’isola. Ma nello stesso tempo, periodicamente, viviamo la tragedia degli incendi che colpiscono i nostri territori lasciando profonde ferite che richiedono anni per rimarginarsi e provocano danni incalcolabili all’ambiente e all’economia”.

“Possiamo soltanto gioire per il fatto che questa volta non ci siano state vittime tra la popolazione”, ha concluso il presidente di Confindustria Centro Nord Sardegna, “ringraziamo tutti gli operatori che si sono prodigati con coraggio e abnegazione per ridurre al minimo i rischi per le vite umane e per sconfiggere le fiamme di un incendio di proporzioni mai viste”.

Ore 19.59 – Diciassette gatti morti e un cane disperso. È il bilancio dell’incendio che ieri ha distrutto una casa di campagna alla periferia di Cabras. Gli animali erano tutti randagi, salvati dalla strada dai proprietari dell’abitazione, la famiglia Barbieri, che li accudivano con amore e dedizione, prima di trovare per loro una famiglia. Alberto Barbieri ha provato a salvarli, riportando gravi ustioni. Per loro, e per tutti coloro che hanno riportato perdite negli incendi degli ultimi giorni, è stata aperta una raccolta fondi su Gofundme dall’associazione Gli Amici di Tomy&Romy.

Ore 19.42 – Sono due i Canadair in arrivo in Sardegna dalla Francia che si uniranno agli otto aerei italiani già operativi sui cieli dell’isola, impegnati a contrastare l’emergenza incendi. Domattina, inoltre, saranno in Sardegna ulteriori due Canadair, nell’ambito del meccanismo europeo di protezione civile. È quanto fa sapere all’Agi il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, che sta seguendo dalla scorsa notte l’evoluzione dell’emergenza incendi in corso in Sardegna. “Nella provincia di Oristano”, dice Sibilia, “sta per essere attivata la dichiarazione di emergenza a seguito degli incendi boschivi in atto. A coadiuvare il dispositivo nazionale aereo di lotta antincendio, composto da otto Canadair, tutti operanti al momento nella Regione Sardegna, sono in arrivo dalla Francia, nell’ambito del meccanismo europeo di protezione civile, i rinforzi di due Canadair, con equipaggio di 10 piloti e 15 tecnici, che faranno base ad Alghero”.

“La Protezione Civile ha poi richiesto un ulteriore modulo europeo, formato di due ulteriori Canadair sempre al meccanismo europeo, che arriveranno domani a supporto dei nostri operatori”.

Ore 19.28 – Sono diventati cento i volontari impegnati a scongiurare che il fuoco arrivasse nel grande bosco di Seneghe e per il momento hanno vinto la battaglia contro l’incendio. Arrivati dal paese e dal vicino centro di Santu Lussurgiu, con l’ausilio di numerose cisterne di acqua, hanno bonificato l’area, sul versante nella zona di Pabarile. I volontari hanno agito da soli, senza il coordinamento dell’apparato antincendio: un merito in più al loro prezioso lavoro.

Ore 19.05 – L’intervento degli uomini e dei mezzi dell’esercito è stato chiesto dal sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu al prefetto di Nuoro Luca Rotondi, per fermare il  grande incendio che da ieri  brucia il Montiferru e la Planargia e ora minaccia il Marghine. Proprio a Macomer è di stanza  il Reggimento genio guastatori della Brigata Sassari. Al momento nella cittadina del Marghine si sta lavorando per scongiurare che  il fuoco, dal territorio di Scano Montiferro, spinto dal vento di libeccio,  raggiunga l’area boscata e più esposta del monte di Sant’Antonio. Le fiamme sono ora a qualche chilometro dall’agriturismo Montiferru, in territorio di Macomer e sembrano procedere in un’altra direzione, ma la preoccupazione che il vento muti la sua direzione.

Per cercare di sbarrarne il cammino un esercito di circa 30 volontari ( una squadra dell’Ekoclub di Barisardo, altri volontari del Comune di Macomer, insieme a forestali e ai sei dipendenti dell’azienda agrituristica ) stanno operando  nella località Badde Cuada, dove stanno arando e bagnando il terreno: l’obiettivo è quello di allargare la fascia di protezione già esistente.

Il sindaco Succu ha chiesto anche l’intervento degli aerei della Protezione Civile, al momento però,  impegnati su Seneghe e Scano Montiferro,  e già dalla mattinata di oggi ha attivato il Coc, Centro Operativo Comunale, dopo avere diffuso l’invito ai proprietari di abbandonare  terreni e immobili alla periferia della cittadina del Marghine. A Macomer si spera che cambino le condizioni meteo e arrivi presto la pioggia.

Ore 18.47 – Salviamo almeno la vita delle persone, le loro case e le loro aziende”. È l’appello del sindaco di Scano  Montiferro, Antonio Flore, che ha richiesto l’aumento dei presidi dei vigili del fuoco nel paese, dove la gravissima emergenza incendi perdura  e dove, con il calare del sole, cominciano a ritirarsi i mezzi aerei.

“La situazione merita attenzione”, commenta Flore, descrivendo “un paese circondato dal nero davanti agli occhi”.

Il fronte di fuoco è nella zona della pineta, prospiciente le abitazioni del quartiere San Giorgio, dal quale già circa 400 persone sono state fatte evacuare.

La stessa pineta, una dei compendi più belli del circondario è andata in parte distrutta: “Ma purtroppo è un discorso in divenire”, commenta il sindaco, “e il vento non ci sta aiutando”.

Ore 18.27 – Arriveranno mezzi aerei dagli altri paesi europei,  in soccorso dell’apparato antincendio sardo e oristanese, che da oltre 24 ore combatte contro le fiamme.

È quanto è stato deciso nel corso di una riunione dell’Unità di Crisi del Dipartimento della Protezione Civile dal Capo Dipartimento, che ha disposto l’attivazione del Meccanismo unionale di Protezione Civile. La procedura dovrebbe essere subito operativa e dunque la disponibilità dei mezzi aerei avverrà nell’immediatezza.

Ore 18.21 – “Abbiamo evitato il peggio, riuscendo a tenere in salvo il paese”. L’emergenza incendi ha interessato in queste ore anche Usellus. “Con le squadre a terra e un elicottero stiamo tenendo sotto controllo la situazione”, dice il sindaco Fabrizio Cao, “siamo ancora in fase di bonifica, è presto per fare una stima dei danni, sono importanti specialmente quelli di tipo naturalistico. L’incendio ha interessato pascoli, uliveti e vigne”.

L’area interessata a Usellus va dalle campagne attorno alla frazione di Escovedu, sino alla locale sede di Forestas, arrivando all’altopiano di Santa Lucia e ai vigneti al confine con Villa Verde.

Al momento è sotto controllo l’emergenza incendi in Marmilla. Una squadra dei vigili del fuoco di Ales sta procedendo alla bonifica dell’area colpita dal rogo nelle campagne di Villaurbana e tenendo sotto controllo alcuni focolai. Non si segnalano però particolari criticità né a Villaurbana, né a Mogorella.

“Sono in corso gli interventi di bonifica”, commenta il sindaco di Villaurbana Paolo Pireddu, “il fronte però è stato spento. Si sta cercando di soffocare i piccoli fuocherelli ancora attivi. La bonifica è un passaggio importante per evitare una ripartenza delle fiamme”.

Ore 18.07 – Gli agricoltori di  Cabras arrivano in soccorso delle popolazioni del Montiferru.

Nel pomeriggio cinque trattori con altrettante cisterne sono giunte a Cuglieri. A guidare i mezzi altrettanti imprenditori agricoli locali: Gianni Meli,  Alberto Camedda, Luca Sechi, Gianni Cabitza e Silvio Camedda.

Si sono messi a disposizione  in questo momento difficile in cui sono state richieste proprio le grandi cisterne per effettuare le operazioni di bonifica dei terreni dove ancora i tizzoni delle piante bruciate sono sotto la cenere. Un bel gesto di solidarietà in queste ore tanto drammatiche.

Ore 17.48 – Fedeli collaboratori dei pastori, sanno che le pecore per loro sono da proteggere a tutti i costi, vita compresa. Anche i cani pastore in queste ore drammatiche si sono resi protagonisti di gesti eroici.

A Cuglieri uno di loro ha protetto il gregge, non cedendo di fronte alle fiamme che lo raggiungevano e ora si trova nella Clinica veterinaria Due Mari di Oristano con il corpo ustionato, ma sottoposto alle cure amorevoli della dottoressa Monica Pais e del suo staff.

A Trensnuraghes, raccontano le volontarie di Speranzampetta, associazione animalista di Bosa, durante i momenti concitati di evacuazione degli abitanti, alcuni di loro hanno assistito a una scena commovente: due cani pastore maremmani sono entrati nel paese con al seguito il loro gregge, salvo. Hanno messo in sicurezza le pecore da soli e una volta nel paese si sono accovacciati aspettando il loro pastore.

Molti altri cani, invece, non ce l’hanno fatta. E insieme a loro numerosi capi di bestiame, fauna selvatica e animali d’affezione: tanti esseri viventi che hanno fatto i conti con la sofferenza e l’atrocità del fuoco.

Ore 17.05 – Anche il Centro giovani di Scano Montiferro, scelto per ospitare quanti sono stati fatti allontanare dalle loro residenze, minacciate dal grande incendio  del Montiferru, è ora a rischio, per l’avanzare del fuoco.

Il Comune ha disposto  il trasferimento degli ospiti. Tra loro gli anziani della casa di riposo del paese che in un primo tempo erano stati trasportati proprio al Centro giovani.

Adesso si sta  procedendo col loro trasferimento nel campo allestito negli spazi del Liceo Scientifico di Bosa, dal Comitato locale della Croce rossa con la collaborazione dell’amministrazione comunale.

A Scano Montiferro si vivono momenti di grande apprensione. La protezione civile ha dato priorità agli interventi di spegnimento aerei nella zona, per cercare di fermare le fiamme ormai alle porte dell’abitato.

Ore 16.45 – A Santu Lussurgiu si tira un sospiro di sollievo. Il fuoco che avanzava da ovest, da  monte Tinzosu,  minacciando nuovamente il paese è stato fermato. Nella zona, comunque,  stanno operando ancora mezzi e uomini dell’anticendio.

La situazione, infatti, rimane sempre molto precaria e grave.

L’incendio che sembrava fosse stato messo sotto controllo, poco prima delle 14 ha visto una ripresa. Le fiamme hanno cominciato ad avanzare velocemente, incenerendo una delle poche zone boscate rimaste e alimentando grandi timori tra la popolazione.

A Santu Lussurgiu si continua a lavorare sulle aree percorse ieri dal fuoco.

La bonifica è complessa. Sotto la cenere ci sono numerosi tizzoni ardenti e basta un nulla perché il fuoco riprenda, attaccando  ciò che è rimasto del bosco, devastato da questo spaventoso rogo.

Ore 16.25 – L’incendio che sta devastando Montiferru e Planargia ha raggiunto il territorio comunale di Sagama e a Macomer scatta l’allerta.

Il sindaco Antonio Onorato Succu, ha diramato un avviso alla popolazione affinché si sgomberino “dalla presenza umana di tutte le aree del territorio di Macomer, potenzialmente interessate dall’avanzamento del fronte del fuoco”.

Il fuoco sta raggiungendo, infatti, il territorio di Sindia, strettamente confinante con Macomer, ed è possibile che nel territorio comunale vi siano dei lanci d’acqua necessari per lo spegnimento mediante gli elicotteri ed i canadair della flotta aerea regionale.

“Capiamo che per chi lavora in campagna non è facile abbandonare immobili, attrezzature e animali, ma vogliamo ricordare il valore supremo della vita umana”, ha spiegato il sindaco, annunciando l’attivazione del Centro Operativo Comunale di Protezione Civile.

Ore 16.00 – Anche il bosco di Seneghe ora è in pericolo, minacciato da  questo pomeriggio dal grande incendio che ormai da 24 ore brucia tra il Montiferru e la Planargia.

Al confine con Santu Lussurgiu, il fuoco sta minacciando i grandi alberi.

Una cinquantina di volontari dei due paesi sono al lavoro per cercare di fronteggiare le fiamme. Si attende l’arrivo delle squadre dei forestali.

Il timore adesso è che possa entrare il vento maestrale e spingere le fiamme: ciò renderebbe inutili gli sforzi dei volontari.

Ore 14.40 – Evacuazione anche a Scano Montiferro, accerchiato dal fuoco che da ieri devasta il Montiferru e la Planargia.

I residenti nella parte bassa del paese sono stati invitati a lasciare le loro abitazioni.

Il Comune ha disposto che vengano ospitati nei locali del centro giovani, una struttura isolata e al momento in sicurezza rispetto al fronte del fuoco.

Ore 14.12 – I paesi di Santu Lusurgiu e Scano Montiferro sono di nuovo minacciati dalle fiamme. Una situazione di estrema pericolosità  intorno ai due centri abitati, dove il fuoco del grande incendio divampato ieri pomeriggio, poco prima delle 14 ha ripreso vigore.

In particolare a Santu Lussurgiu era parso che le fiamme  in arrivo da Ovest, a scendere sulla collina fossero sotto controllo. Invece hanno ripreso ad avanzare alte e veloci  spinte dal vento.

Sul posto è stato dirottato subito un altro canadair che opera con gli elicotteri.

Mezzi aerei in azione anche a Scano Montiferro. A quanto si è appreso il centro abitato è quasi circondato dal fuoco.

Ore 13.30 – Bloccate le fiamme che avanzavano da Ovest e dall’alto verso l’abitato di Santu Lussurgiu, il grande incendio che da ieri brucia migliaia di ettari, adesso ha due fronti di fuoco tra San Leonardo e Scano Montiferro.

E’ qui che si stanno concentrando le azioni di spegnimento, rese difficili dal vento, dalle alte temperature e dalla presenza di un bosco con alte e fitte piante.

La Protezione civile nazionale ha fatto sapere che in Sardegna e in particolare nell’Oristanese,  al momento sono al lavoro 7 Canadair della flotta nazionale. Diversi di questi velivoli, però, hanno già lasciato il teatro delle operazioni.

Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, nella mattinata ha sentito il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, al quale ha offerto ulteriore supporto da parte del Servizio nazionale di protezione civile per superare le difficoltà di queste ore.

Ore 12.14 – “Non so se il nostro paese si potrà  risollevare da questo disastro”.  Ha la voce rotta e sconsolata dopo una notte da incubo il sindaco di Cuglieri, Giovanni Panichi, ora alle prese con le fiamme che minacciano la borgata dell’Etfas, verso Santa Caterina di Pittinuri,  ma che da ieri corre in mezzo al fuoco per cercare di contribuire a limitare i danni del grosso incendio che ha travolto il Montiferru e il paese.  “Fiamme dappertutto, non si capiva neanche dove si potesse scappare perché a un certo punto eravamo in una morsa di fuoco”, spiega Panichi.

Alcune abitazioni e altre strutture sono rimaste seriamente danneggiate. La scuola, il campo sportivo, alcuni impianti della zona artigianale hanno subito seri  danni. Le fiamme sono arrivate a toccare anche la caserma dei carabinieri ma hanno evitato la sede delle Poste.

Al momento sono oltre cento le persone evacuate e ospitate nella palestra del Liceo Scientifico a Bosa. Ma non è stato semplice trasportarle lontano da Cuglieri. “Inizialmente con i volontari della Croce Rossa abbiamo deciso di trasportare le famiglie evacuate  a Sennariolo,  dove il sindaco Giabattista Ledda si stava adoperando per accoglierli.  Ma poco dopo è arrivato il contrordine, perchè le fiamme sono arrivare anche li, e anche il sindaco Ledda ha dovuto far scattare l’evacuazione del paese”.

Nel pomeriggio si dovrà organizzare il rientro a casa delle persone sfollate.

Alcuni torneranno con le loro auto, ma per molti di loro sarà inviato un pullman con l’aiuto della polizia. “Ho chiesto intanto ai Vigili del Fuoco di  verificare se le loro abitazioni sono agibili”, ha spiegato il sindaco Panichi.

Ore 12.40 – Le Acli Provinciali di Oristano, hanno avviato una raccolta di fondi da destinare ai Comuni della Provincia devastati dagli incendi di questi giorni. La presidente Daniela Masia ha rivolto un appello a quanti possono partecipare con un contributo economico attraverso la piattaforma Gofundme alla sezione “Aiuti per la Prov. di Oristano colpita dal fuoco “.

“Siate generosi e partecipate numerosi nel sostenere chi si trova ora in uno stato di bisogno”, è  l’invito di Daniela Masia. “Visto l’anno pandemico di grande difficoltà economica, invitiamo chi non potesse partecipare economicamente, alla massima diffusione di tale campagna di raccolta fondi sui media e sui social”.

I fondi raccolti saranno destinato alle attività commerciali, alle aziende e ai privati cittadini colpiti da questa emergenza.

Ore 11.34 – A Tresnuraghes le fiamme del grande incendio che da ieri brucia  il Montiferru e la Planargia si stanno ora dirigendo verso la borgata marina di Porto Alabe.

Un invito a lasciare immediatamente le abitazioni è stato diramato dal sindaco Gian Luigi Mastinu: si raccomanda a tutti di raggiungere al più presto la piazza dei Tamerici, nella marina del paese.

Al momento su Tresnuraghes volano due elicotteri impegnati a bloccare il fronte del fuoco che dal rimboschimento si sta dirigendo  verso il mare.

Ore 11.02 – A Sennariolo sono appena rientrati nelle loro case i nuclei familiari evacuati in piena notte quando le fiamme sono arrivate a minacciare il paese.

Il sindaco del paese Gian Battista Ledda fino alle tre del mattino ha percorso l’abitato casa per casa per invitare i suoi concittadini ad abbandonare tutto e correre nel punto di incontro, da dove poi è avvenuto il trasferimento  a Bosa e a  Scano Montiferro.

Le fiamme hanno danneggiato seriamente alcune abitazioni e sono andati distrutti gli uliveti della vallata che scende sino a Sennariolo da Cuglieri .

Il centro abitato stamane è coperto da una folta coltre di cenere e le operazioni di pulizia e di spegnimento dei piccoli focolai che ancora resistono sono resi difficili dalla scarsità delle riserve d’acqua.

Ore 10.40 – Avanzano nuovamente verso l’abitato di Santu Lussurgiu le fiamme del grande incendio che da ieri brucia il Montiferru.

Il fuoco scende dalle colline sovrastanti a Ovest.

Per fermare la nuova inattesa avanzata tra la zona boscosa sono stati dirottati subito sul posto  un aereo canadair e un elicottero.

A Santu Lussurgiu dopo le drammatiche ore di ieri sera sale nuovamente la preoccupazione. Il paese resta isolato.

Irraggiungibile la borgata di San Leonardo ugualmente minacciata dalle fiamme.

Ore 09.20 – Il grande incendio sul Montiferru minaccia adesso i boschi e la borgata di San Leonardo.  Dopo essere sceso ieri verso le vallate di Scano Montiferro, una nuova lingua di fuoco avanza in direzione del Monte di Sant’Antonio.

I mezzi aerei impegnati nella zona, tra cui due canadair stanno cercando di fermare le fiamme.

Il rischio è che l’incendio possa  avvolgere il grande bosco, agevolato anche dal vento.

Sono state fatte evacuare alcune aziende. La viabilità nella zona è interrotta.

Da segnalare che stamane era ancora chiusa la strada tra Bonarcado e Santu Lussurgiu: il fuoco non c’è più, ma permane una situazione di pericolo per  la brace   fumante sul terreno.

Ore 08.35 – Una notte senza sonno per gli abitanti di Villaurbana e Siamanna, pronti ad abbandonare le loro case minacciate dal grande incendio.

Sino a poco prima dell’alba nell’abitato di Villaurbana un’auto del Comune percorreva le strade con gli altoparlanti accesi e un messaggio di invito gli abitanti della periferia est del paese a prepararsi a lasciare le loro abitazioni. Qualcuno lo aveva già fatto autonomamente e per sicurezza.

Avvisi anche dagli altoparlanti del Comune di Siamanna: pronti ad evacuare. Dal  Comune stamane hanno tranquillizzato: il fuoco si è fermato prima.

“Neppure nel 1983, quando ci fu il grande rogo del Grighine, Villaurbana fu così in pericolo come stavolta”, racconta un residente.

Centinaia i volontari impegnati sui diversi fronti del fuoco con gli operatori dell’antincendio.

Adesso si cerca di evitare che l’incendio attacchi proprio  il Grighine e metta in pericolo anche  la centrale eolica sui crinali, una delle più grandi d’Italia. Il fronte delle fiamme  si trova nelle campagne tra Villaurbana e Mogorella.

Ore 07.55 – Due aerei canadair della protezione civile sono  decollati poco dopo le 6 e  hanno già ripreso ad operare alle prime  luci dell’alba  sul Montiferru, dove da ieri divampano le fiamme del grande incendio che  ha portato grande devastazione nel territorio.

Altri due canadair sono stati diretti  ai piedi del Monte Grighine per l’altro grande incendio,  arrivato sino all’abitato di Villaurbana, dopo essere partito dalle campagne di Usellus e Villa Verde.

Gli aerei proseguono con i lanci di acqua e liquido ritardante.

Si cerca di  fermare il fronte del fuoco. Per tutta la notte le fiamme si sono levate alte e anche stamane erano visibili a decine di chilometri di distanza, illuminando  il crinale delle colline con lampi rossastri.

A terra anche nelle scorse ore è proseguito il lavoro di spegnimento, grazie al lavoro delle squadre che hanno  avuto non pochi problemi, vista l’oscurità, il territorio impervio e il fronte del fuoco con fiamme altissime nelle zone boscate.

Ore 07.25 – Centralini dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine presi d’assalto in queste ultime ore per l’emergenza incendi.

Tantissime richieste di soccorso. Molte arrivate addirittura  dalla penisola. C’è chi, infatti, fuori dalla Sardegna si è allarmato per i propri cari rimasti in paese: i genitori, una zia, la nonna.

Timori più che comprensibili, viste le notizie che arrivavano dal fronte del fuoco, con notizie drammatiche.

In tanti hanno chiesto aiuto anche sui social. E il tam tam ha funzionato. Sono giunte spesso rassicurazioni e, comunque, sempre importanti informazioni, su quanto stava accadendo, in tempo reale.

Ore 07.00 – Un appello è stato lanciato nelle ultime ore dal Comitato della Croce Rossa di Bosa che ha allestito nel centro della Planargia un centro di accoglienza dove hanno trovato rifugio diverse persone evacuate ieri dall’abitato di Cuglieri, attaccato dal grande incendio.

I volontari  hanno scritto di aver bisogno di alcuni beni di prima necessità: acqua (possibilmente bottigliette da mezzo litro), scottex, carta igienica, bicchieri di plastica, penne, quaderni.

I volontari si trovano al punto vaccinale di Bosa, nel piazzale della scuola media numero 2, in via Gramsci.

Già da ieri uomini e mezzi della Croce Rossa di Bosa hanno operato in soccorso delle popolazioni coinvolte nell’emergenza incendi.

Ore 06.20 – Bruciano ancora i boschi  del Montiferru e bruciano ancora le campagne attorno al Grighine. Una notte di fuoco e paura nell’Oristanese.

A Cuglieri diversi edifici danneggiati dal grande incendio divampato ieri, parte degli abitanti evacuati a Sennariolo e Bosa. E proprio a Bosa si è organizzato un centro di accoglienza.

Le fiamme in queste ultime ore hanno raggiunto i territori di Tresnuraghes  e proseguono ora addirittura in direzione di Montresta, dopo essere scese dalle vallate di  Scano Montiferro.

Sull’altro fronte, continua la difesa dal fuoco nella zona di Villaurbana. Si cerca di evitare che l’altro grande incendio, partito ieri tra Usellus e Villa Verde possa devastare il  monte Grighine.

Centinaia di uomini dell’apparato antincendio continuano a lavorare e hanno lavorato tutta la notte. Ma in tanti nell’Oristanese non hanno chiuso occhio, allertati da una situazione  di emergenza  come poche si ricordano negli ultimi decenni.

L’avanzare delle fiamme ha causato danni enormi. Non si contano le segnalazioni. Nelle campagne, soprattutto: aziende distrutte, tanto bestiame morto.

Viabilità ancora interrotta in alcuni punti e in prossimità del fronte degli incendi.

Ore 01.50 – Anche i comuni di Sennariolo e Tresnuraghes minacciati dal grande incendio che ha assediato nel pomeriggio Santu Lussurgiu, sta bruciando  la periferia di Cuglieri e ora arriva addirittura  sino a Porto Alabe.

Altre evacuazione in corso, in questa drammatica notte che sta vivendo l’Oristanese.

I fronti del fuoco sono diversi. I due principali sono appunto il grande incendio sul Montiferru, che sta raggiungendo anche la Planargia e l’incendio che Usellus e Villa Verde ha raggiunto Villaurbana e Siamanna e minaccia il Grighine.

Centinai gli addetti dell’antincendio che in piena notte proseguono l’attività di spegnimento condizionata dal buio e dal grande vento. E’ stato soprattutto il vento a dare un’accelerazione straordinaria alle fiamme che hanno avanzato nel giro di poche ore in una delle zone boscate di maggiore pregio naturalistico della Sardegna.

Ore 01.10 – Ha raggiunto l’abitato di Cuglieri e prosegue la sua avanzata nelle campagne circostanti, in più direzioni, il grande incendio che da questo pomeriggio sta bruciando il Montiferru.

Le fiamme dirigono anche verso la borgata marina di Santa Caterina.

Persistono diverse limitazioni stradali nella zona, dove per precauzione in traffico viene deviato.

Problemi anche nell’erogazione dell’energia elettrica: alcune linee aree sono state danneggiate dall’incendio.

Ore 00.35 – Si vivono momenti drammatici a Cuglieri, dove il grande incendio sceso dalla montagna, e che nel pomeriggio aveva minacciato Santu Lussurgiu, ormai sta attaccando diversi edifici del paese.

Sul posto stanno operando vigili del fuoco, forestali, forze dell’ordine e tanti volontari.

La Protezione civile sta assistendo gli interventi di evacuazione.

Si è appreso anche del trasferimento di  diversi anziani ospitati in una struttura nei vicini comuni di Sennariolo e Bosa.

Santu Lussurgiu - vista dal redentore - incendio
Santu Lussurgiu, una drammatica panoramica dalla statua del Cristo. Foto di Francesco Enna

Sabato, 24 luglio 2021

Ore 23.58 – Sono rientrati quasi tutti a tarda sera nelle loro abitazioni  gli abitanti delle zone periferiche di Santu Lussurgiu fatti evacuare nel pomeriggio a causa del grande incendio che brucia il Montiferru e che  ha minacciato il paese.

Gli abitanti erano stati ospitati  nei locali della palestra del caseggiato delle ex scuole medie.

L’amministrazione comunale ha attivato  il piano  di emergenza e il  centro di coordinamento comunale.

Momenti di paura ci sono stati per una famiglia che rischiava di restare circondata dal fuoco: l’apposito intervento di un elicottero ha evitato il grave pericolo.

Il peggio sembra passato. Attorno al paese rimangono alcuni presidi di controllo e domani si comincerà all’alba con gli interventi di bonifica.

Il fuoco ha percorso  il compendio boschivo di Pabarile, raggiunto la punta Badde Urbara e si è diretto poi principalmente verso Cuglieri, dove si vivono  momenti di grande trepidazione, perché le fiamme a tarda sera hanno assediato l’abitato.

Ore 23.39 – Sono state trasferite nei locali dell’ex seminario molte famiglie fatte evacuare in queste ultime ore a Cuglieri, a causa dell’incendio che assedia l’abitato.

Nella zona stanno operando i mezzi della Protezione civile.

In serata a Cuglieri sono giunti diversi rinforzi  con volontari e attrezzature.

Attorno al paese si continua nell’opera di spegnimento. Si cerca di fermare il fuoco, ma  in condizioni molto difficili.

Il buio e la mancanza di mezzi aerei (che non possono entrare in azione la notte) sono probabilmente il problema maggiore.

Intanto da segnalare anche le difficoltà nella circolazione stradale. Diversi automobilisti che dovevano raggiungere o che rientravano da Bosa utilizzando la Statatale 292, hanno dovuto fare il giro da Macomer e dalla Statale 131.

Ore 23.10 – Il grande incendio che ha attraversato i territori di Usellus e Villa Verde, ora minaccia i paesi di Siamanna e Villaurbana e soprattutto nette in pericolo il compendio boschivo del Grighine e lo stesso parco eolico, uno dei più grandi d’Italia.

In queste ore i più anziani riportano alla mente le drammatiche immagini del 1983, quando  andarono in cenere decine di migliaia di alberi proprio sul Grighine, dove allora  era stato impianto un  rimboschimento di pini  per la cartiera di Arbatax.

Dopo quel rogo sul Grighine è stato fatto rinascere il vecchio bosco che ora è in pericolo.

Ore 22.45 – A Cuglieri è cominciata l’evacuazione di alcune abitazioni a scopo precauzionale e a causa del grande incendio che sta minacciando il paese, dopo aver assediato nel pomeriggio Santu Lussurgiu e aver incenerito centinaia di ettari sul Montiferru.

A quanto si è appreso  si tratta di abitazioni nella zona di piazza Gramsci.

Interessata l’area a ridosso della Statale 292 (chiusa al traffico da più di un’ora), ma non solo.

Tra le fiamme il campo sportivo.

Nel paese c’è una coltre di fumo e corrono i mezzi di soccorso a sirene spiegate.

Immagini drammatiche.

Ore 22.24 –  Non c’è solo il grande incendio del Montiferru a infiammare questa drammatica notte.

Le fiamme  che hanno incenerito centinaia  di ettari  tra Usellus e Villa Verde stanno minacciando ora il territorio di Villaurbana e quello di Siamanna.

A scopo precauzionale nei due paesi  sono state fatte evacuare diverse abitazioni.

Ore 22.06 – La Statale 292 è stata chiusa all’altezza di Cuglieri  a causa del grande incendio che avanza dalla montagna e ormai minaccia il paese. Il traffico viene deviato dalla forze dell’ordine.

La situazione è di massimo allarme.

Ore 21.20 – Rientra almeno per ora l’allarme a Santu Lussurgiu, dove si è riusciti ad  evitare che il fuoco raggiungesse le case, ma ora scatta l’allarme nei paesi vicini di Cuglieri e Scano Montiferro.

Il grande incendio che sta bruciando il Montiferru, infatti,  continua ad avanzare. I fronti adesso sono innumerevoli.

Gli aerei non possono operare e le squadre a terra hanno grandi difficoltà, vista l’oscurità,  i luoghi impervi e la fitta vegetazione boschiva.

A Cuglieri il sindaco Gianni Panichi sta monitorando la situazione e  sta predisponendo eventuali interventi di evacuazione della popolazione, qualora ce ne fosse necessità.

Ore 20.24 – Sono arrivati in serata a Santu Lussurgiu alcuni mezzi della colonna mobile della Protezione civile che verranno subito impiegati nelle operazioni di spegnimento del grande incendio sul Montiferru.

I vigili del fuoco hanno fatto arrivare nuovi mezzi e uomini da Cagliari e Sassari. Si uniranno al piccolo esercito schierato questo pomeriggio tra Bonarcado, Santu Lussurgiu, Cuglieri e Scano Montiferro.

Nella zona hanno operato cinque aerei canadair sempre dei vigili del fuoco, decollati da Olbia e da Ciampino.

Impegnato anche l’elicottero di stanza ad Alghero, oltre a quelli della Regione.

I mezzi aerei hanno dovuto sospendere l’attività  all’imbrunire. A terra proseguono però ancora gli interventi di spegnimento.

Ore 19.32 – La provincia di Oristano brucia. Il grande incendio del Montiferru è il fronte di fuoco più pericoloso. Dopo aver assediato Santu Lussurgiu, ha raggiunto le cime e avanza verso Cuglieri e Scano Montiferro.

Ma ci sono anche altri due pericolosi incendi in corso: uno a Usellus e l’altro alle porte di Cabras.

Nelle ultime ore, inoltre, il fuoco si è acceso iun diversi altri comuni: Nurachi, Zerfaliu e San Vero Milis tra questi.

In provincia stanno operando mezzi aerei e uomini con i mezzi a terra.

A quanto si è appreso  è stato richiesto l’invio da Cagliari  della colonna mobile della Protezione civile.

Ore 19.12 – Il grande incendio che sta  devastando il Montiferru avanza adesso verso i territori di Cuglieri e Scano Montiferro.

Parte del compendio forestale di Pabarile, a Santu Lussurgiu, è stato investito dal fuoco che ha raggiunto Badde Urbara e avanza ancora, spinto dal vento.

Numerose aziende agricole di Cuglieri e Scano sono state fatte evacuare. Il bestiame è stato velocemente trasferito.

Nella zona si opera con i mezzi a terra e quelli aerei per cercare il fuoco che ha terreno facile in una zona ad alta concentrazione boschiva.

Ore 18.42 – Minaccia  anche le postazioni di telecomunicazioni di  Badde Urbara il grande incendio  che da questo pomeriggio sta bruciando i boschi del Montiferru e sta assediando l’abitato di Santu Lussurgiu.

Sul posto sono in corso alcuni lanci dei mezzi aerei peer evitare che le fiamme raggiungano apparati radio televisivi e antenne, tra i quali quelli della stessa Protezione civile e delle forze dell’ordine.

Poco dopo le 18 nell’Oristanese sono saltati i segnali di alcuni canali televisivi della Rai e di alcuni network privati.

Ore 18.15 – Il grande incendio di Santu Lussurgiu assedia ancora l’abitato, ma da quasi un’ora ha raggiunto ormai anche il perimetro forestale di Pabarile  e punta adesso verso il compendio boschivo di La Madonnina, nel territorio di Cuglieri.

In pericolo  una delle aree boschive  più suggestive della Sardegna.

Sul posto sono stati dirottati alcuni mezzi aerei, ma con molte difficoltà.

L’apparato antincendio deve proteggere, infatti, l’abitato di Santu Lussurgiu per evitare una tragedia: gli aerei canadair stanno proseguendo con i lanci a bassa quota attorno alle case.  Il fronte del fuoco sembra sotto controllo, ma il vento non consente di allentare la guardia.

Ore 17.30 – Momenti di paura per una famiglia rimasta intrappolata dal fuoco. Sul posto è stato subito dirottato un elicottero.

Ore 16 – L’incendio che sta bruciando i boschi del Montiferru  è arrivato alle porte di Santu Lussurgiu, nei pressi del depuratore.

Diverse famiglie stanno abbandonando le  case della periferia dell’abitato, quella che si affaccia sul lato verso Bonarcado.

Il Comune ha disposto che trovino riparo nei locali della palestra del caseggiato delle ex scuole medie.

Il fuoco avanza, spinto dal vento caldo. Un piccolo esercito con i mezzi aerei, cerca di fermarlo, ma l’impresa è resa difficilissima dal forte vento caldo e ora anche dalla nube di fumo che sovrasta la zona.

Un altro fronte dell’incendio, si è appreso, interessa anche la zona di Pabarile, sempre all’interno del compendio boschivo e nella parte più alta del monte.

A Santu Lussurgiu è stato attivato il centro di coordinamento comunale della protezione civile.

-segue-

leggi anche
Nube di fumo nei boschi - incendio
Emergenza
Il fuoco avanza nei boschi: ore drammatiche sul Montiferru
Più informazioni
commenta