Monsignor Ignazio Sanna: "Il Papato non sarà un ufficio a tempo" - LinkOristano

Monsignor Ignazio Sanna: “Il Papato non sarà un ufficio a tempo”

Intervista dell'arcivescovo di Oristano dopo le dimissioni di Benedetto XVI: "Un gesto di umiltà da parte di un Pontefice che resterà nella storia

Monsignor Ignazio Sanna e Papa Benedetto XVI

“E’ sbagliato pensare che da oggi il Papato sarà un ufficio ‘ad tempus’. Sara’ sempre un mandato senza limite a cui si puo’ rinunciare in piena coscienza, come ha fatto Benedetto XVI”. Lo afferma l’arcivescovo di Oristano ed insigne teologo, monsignor Ignazio Sanna. “Il ministero petrino – spiega alla Radio Vaticana – è un ufficio, come di fatto è un ufficio quello del parroco. Nel diritto canonico si prevede che a un ufficio si possa rinunciare. Già il Concilio, nel decreto che riguarda i sacerdoti, come pure Paolo VI, quando ha introdotto i limiti di 75 anni per il servizio e 80 anni per l’ingresso in Conclave, parlavano di ‘eta’ avanzata’. Ora il termine è stato usato da Benedetto XVI nella sua rinuncia. E’ un riferimento al fatto che un determinato ufficio non può più essere svolto con la competenza, la professionalità che richiede”.

“Anche all’elezione papale – ricorda monsignor Sanna – si può rinunciare”, mentre “non si può rinunciare alla consacrazione episcopale”.

Secondo l’arcivescovo di Oristano, “dobbiamo essere grati al Papa per gli otto anni di guida spirituale, intelligente e illuminata, ma anche essere aperti allo Spirito che soffia dove vuole e quando vuole e che comunque è sempre presente nelle vicende della Chiesa”.

“Con la sua rinuncia – sottolinea – il Papa ci ha invitato alla conversione per riscoprire la dimensione del servizio. Ci ha fatto capire che non bisogna essere attaccati al potere e che servire significa preoccuparsi del bene comune, quindi del bene della Chiesa, e non ricercare un potere per influenzare gli altri e far prevalere la propria visione”. Si e’ trattato, osserva Sanna, “un gesto di umiltà da parte di un Pontefice che resterà nella storia della Chiesa per il suo Magistero ma che ha saputo riconoscere di trovarsi in un mondo soggetto a rapide mutazioni, turbato da questioni di grave peso per la vita della Chiesa, e di non avere il vigore fisico per affrontarle”.

“Il Papa – conclude il presule – ci ha fatto capire che lo Spirito Santo infatti è sempre lo stesso, garantisce tutti quanti. E se c’è qualcuno che può servire la Chiesa in maniera migliore, ci si deve fare da parte. Una grande lezione di coraggio da un uomo di fede che ha dedicato tutta la vita al bene della Chiesa”.

Martedì, 19 febbraio 2013

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