Adiconsum Sardegna chiede alla Regione nuove regole sui saldi - LinkOristano

Adiconsum Sardegna chiede alla Regione nuove regole sui saldi

Un decalogo dell'associazione per chi usufruirà delle vendite agevolate in partenza da sabato prossimo

saldi

È ormai anacronistico continuare con la normativa sui saldi quando ormai è sotto gli occhi di tutti come, sempre di più tra “promozioni”, “liquidazioni” e sconti vari, la normativa che regola i saldi di fine stagione appare un colabrodo. Lo sostiene il segretario regionale di Adiconsum Giorgio Vargiu, secondo il quale “è tempo di aprire una stagione legislativa che liberalizzi realmente e progressivamente il mercato e che i commercianti si misurino per la loro capacità imprenditoriale e non per normative di protezione varate decine di anni fa”.

Confcommercio e Confesercenti; scrive in una nota il segretario di Adiconsum Sardegna, sanno benissimo che i commercianti effettuano sconti durante tutto l’anno, arrivando ad inventare anche la “stagione sommersa dei pre-saldi” che si consuma durante le settimane precedenti i saldi ufficiali”.

“È il meccanismo attraverso il quale “sotterraneamente”, attraverso telefonate, sms e mail si avvertono i clienti affezionati che i saldi per loro iniziano prima e che possono quindi acquistare, molti giorni prima, i capi in saldo (spesso i migliori) che certamente non saranno a disposizione di tutti i consumatori quando ufficialmente si aprirà la stagione dei saldi in quella città”.

Adiconsum chiede quindi all’Assessore Regionale Crisponi, di convocare un tavolo di confronto con le Associazioni del Commercio e con le Associazioni dei Consumatori rappresentative, che progressivamente liberalizzi il commercio a tutela dei consumatori, ma anche dei commercianti seri che non usano sotterfugi o concorrenza sleale.

Dall’organizzazione dei consumatori, quindi, il tradizionale decalogo coi consigli per i consumatori che utilizzeranno le promozioni dei saldi per i loro acquisti.

•      Con i saldi la legge consente la vendita della sola merce di fine stagione: facciamo attenzione a quei negozi con molta merce, è vietato vendere fondi di magazzino o partite di merce acquisite per l’occasione.

•      La merce in saldo deve essere separata dalla merce non in saldo: Diffidiamo dei negozi che espongono articoli a prezzi scontati accanto ad altri articoli a prezzo normale. Non di rado le vetrine sono allestite volutamente in maniera poco chiara non rispettando la legge.

•      Etichette: diffidare dei negozi che non espongono il prezzo iniziale, la percentuale di sconto, il prezzo scontato così come prevede la legge.

•      Scelta dei capi da acquistare: prima dell’inizio dei saldi è bene fare un giro per i negozi per “individuare” i capi di abbigliamento che si intende acquistare e annotarsi il prezzo esposto.

•      Conserviamo lo scontrino fiscale: è la dimostrazione che quel determinato bene è stato acquistato da quel commerciante in quel determinato giorno.

•      Difetto di conformità: il prodotto che si acquista deve essere conforme all’uso convenuto; della mancata conformità del bene ne risponde il commerciante finale. Esempio: se un capo di abbigliamento riporta in etichetta la dicitura “cotone 100%” e non risulta veritiera, la legge tutela il consumatore obbligando il venditore a:

– ripristino della conformità con la sostituzione;

– oppure con la riduzione del prezzo;

– o ancora con la restituzione del prezzo.

Il consumatore ha comunque due anni per accorgersi del difetto di conformità del bene acquistato e due mesi di tempo dalla sua scoperta per denunciare il difetto.

•      Privilegiamo i negozi conosciuti: vi è maggior certezza di acquistare articoli in saldo e non fondi di magazzino.

•      Attenti ai messaggi ingannevoli: la pubblicita’ e i manifesti sulle vetrine devono contenere informazioni reali per i clienti, controllare che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che verrà presentato in negozio.

•      Il periodo dei saldi non fa venir meno i diritti dei consumatori: si ha diritto di pagare con il bancomat, con la carta di credito o in assegno se queste forme di pagamento venivano accettate dal commerciante nella restante parte dell’anno o se è indicato da una vetrofania; si ha diritto rimisurare la merce che si intende acquistare se ciò avveniva nella restante parte dell’anno; si ha diritto alla sostituzione dei prodotti difettosi.

•      E’ consigliabile che le segnalazioni vengano indirizzate anche alle associazioni consumatori per la tenuta di un archivio sui problemi inerenti all’acquisto di capi in saldo.

Qualora il commerciante non rispetti queste regole o si rifiuti di cambiare un articolo difettoso o non voglia restituirvi i soldi, fa sapere il segretario regionale dell’Adiconsum, rivolgetevi alla Polizia Municipale e segnalate il caso alle sedi territoriali Adiconsum (indirizzi su www.adiconsum.it), al gruppo Facebook “SOS SALDI” e al portale Sardegna Consumatore (www.sardegnaconsumatore.it).

Giovedì, 3 gennaio 2013

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