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Tharros riscoperta con la realtà virtuale

Un progetto dell'Università di Bologna consentirà ai visitatori di vedere com'erano in passato le antiche rovine

Tharros riscoperta con la realtà virtuale
Un progetto dell’Università di Bologna consentirà ai visitatori di vedere com’erano in passato le antiche rovine

La presentazione del visore di Google che permette di vedere in 3d l’ambientazione di Tharros – Foto Linkoristano

La realtà virtuale  consentirà di visitare il compendio archeologico di Tharros,  avendo un’immagine delle antiche rovine così com’erano in passato.  Un gruppo di ricercatori del Campus di Ravenna dell’Università di Bologna ha messo a punto un’app che, collegata con un apposito visore di Google, offrirà queste immagini  tridimensionali, con tanto di ambientazione.

Per il momento il progetto riguarda i resti della necropoli di Tharros, dove i ricercatori hanno immagazzinato una serie di dati poi elaborati per assicurare questo moderno sistema informatico,  che potrà essere messo a disposizione dei visitatori  probabilmente dal prossimo anno e che potrà essere esteso anche al resto del compendio.

A dirigere il progetto è stata la professoressa  Anna Chiara Fariselli,  del Dipartimento beni culturali del Campus di Ravenna  dell’Università di Bologna. La parte di  documentazione e ricostruzione tridimensionale  è stata seguita da Michele Silani, professore a contratto di archeologia della città romana del Campus di Ravenna  e ricercatore dell’Università di Bologna , mentre la professoressa Federica Boschi, del Dipartimento si storica cultura e civiltà  dell’Università di Bologna, dov’è  docente di   geofisica applicata all’archeologia, ha curato le prospezioni geofisiche. Sono stati loro a presentare stamane l’iniziativa proprio nel compendio di Tharros presenti anche il sindaco di Cabras Cristiano Carrus, l’assessore comunale alla cultura Fenisia Erdas e Alessandro Usai della Sovrintendenza archeologica.

Mercoledì, 18 aprile 2018

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