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Dopo l’attentato a Bosa si cerca una pista attraverso le telecamere

Al vaglio le immagini per fare luce sull'atto intimidatorio all'Ufficio circondariale marittimo

Bosa - Capitaneria - Guiardia costiera - attentato - auto bruciata

Dopo l’attentato a Bosa si cerca una pista attraverso le telecamere
Al vaglio le immagini per fare luce sull’atto intimidatorio all’Ufficio circondariale marittimo

L’auto bruciata avvolta da un telone – Foto Lonkoristano

Indagini in corso a Bosa per identificare i responsabili dell’attentato che la notte di Pasqua ha distrutto un’auto dell’ufficio marittimo. L’auto era parcheggiata all’interno del cortile della caserma nella borgata marina. Nonostante l’intervento dei vigili del fuoco di Macomer il veicolo di servizio è andato distrutto. Sull’episodio stanno svolgendo indagini i carabinieri e gli stessi militari della Guardia costiera. Gli inquirenti hanno individuato diverse telecamere della video sorveglianza e si stanno visionando le immagini.

Il comandante Erminio di Nardo

Il comandante della Capitaneria di porto di Orisano, Erminio Di Nardo, sotto la cui giurisdizione ricade Bosa, non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito. Ha però confermato che l’attentato è stato condannato dall’opinione pubblica bosana. Si augura che vengano assicurati alla giustizia i responsabili dell’attentato.

Martedì, 18 aprile 2017

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