Le scuole oristanesi apripista di un progetto per l'educazione alimentare - LinkOristano

Le scuole oristanesi apripista di un progetto per l’educazione alimentare

L'iniziativa promossa dalla 3A Latte Arborea è stata presentata stamane con la Direzione Scolastica Regionale

Oristano - incontro 3a scuole

Le scuole oristanesi apripista di un progetto per l’educazione alimentare
L’iniziativa promossa dalla 3A Latte Arborea è stata presentata stamane con la Direzione Scolastica Regionale

 

L’alimentazione, nei suoi aspetti qualitativi e quantitativi, costituisce uno dei più importanti determinanti dello stato di salute. Poiché le abitudini alimentari si instaurano precocemente è necessario intervenire in modo mirato in età scolare per contrastare lo sviluppo di comportamenti errati e sfavorevoli per la salute. Proprio il ruolo educativo della scuola in tema di alimentazione è stato al centro dell’XI edizione del Convegno Scuole, promosso da Latte Arborea e ormai diventato un appuntamento particolarmente atteso e apprezzato dai dirigenti scolastici e dai docenti delle scuole di ogni ordine e grado della Sardegna.

L’incontro, avvenuto stamane, a Oristano, nell’aula Magna dell’istituto Tecnico “Mossa”, dal titolo “Alimentazione e salute sui banchi di scuola. Post expo. Riflessioni sul nuovo ruolo della scuola nell’educazione alimentare” è stato un’importante occasione di confronto diretto tra specialisti e mondo della scuola, a cominciare da un approfondimento sulle “Linee Guida per l’Educazione Alimentare 2015”, che configurano un quadro di riferimento per collocare l’Educazione Alimentare nel Sistema Educativo di Istruzione e Formazione Italiano, anche alla luce delle eredità educative e culturali di Expo 2015.

I relatori dell'incontro tenuto stamattina a Oristano

I relatori dell’incontro tenuto stamattina a Oristano

Studi recenti, condotti con l’obiettivo di conoscere le abitudini dei bambini (6-11anni) e dei giovani (12-17 anni) relative all’alimentazione, all’attività motoria e al benessere psico-fisico, hanno fatto rilevare come la maggior parte di essi, almeno in teoria, conosca i principi legati ad uno stile di vita corretto, ma che la complessità e i ritmi della vita moderna renda difficile metterli in pratica. A segnare il passo sono soprattutto le abitudini alimentari, ormai molto diverse da quelle tradizionalmente basate su pasti preparati e consumati in famiglia, che necessariamente si riflettono sugli attuali comportamenti e modelli di vita di bambini e adolescenti, che si accompagnano anche a comportamenti sedentari. Non a caso, a livello mondiale, sta aumentando molto rapidamente la prevalenza dell’obesità, sia nell’adulto che in età pediatrica: un fenomeno, definito dall’OMS “un’ epidemia globale”.

Nel passato sono stati molti, e forse troppi, i soggetti che hanno promosso un’educazione alimentare di base che forniva generali informazioni nutrizionali sui cibi e concetti elementari che non contribuivano a far individuare alla scuola e alla famiglia un reale percorso di crescita culturale”, ha dichiarato Evelina Flachi, specialista in Scienza dell’alimentazione, nutrizionista e Presidente FEI, Fondazione Italiana Educazione Alimentare. “Dopo Expo, però, non si può pensare di fare educazione alimentare nello stesso modo. Oggi dobbiamo inviare messaggi forti a Territorio, Scuola e Famiglia per far passare i valori di Expo, partendo dal concetto che un’alimentazione rispettosa della Natura è anche un’alimentazione che non nuoce al pianeta e ci dà l’energia per vivere meglio, più sani e più a lungo”.

Le malattie. La cattiva alimentazione causa ogni anno un numero crescente di malattie quali diabete, malattie cardio-vascolari, obesità e tumori. È quindi fondamentale contrastare i modelli alimentari squilibrati alla cui base ci sono eccessi di proteine animali, di grassi – in particolare saturi – di zuccheri con scarsa presenza di frutta e verdura.

“A differenza di quello che è stato nel passato, quando si pensava che informare fosse sufficiente per indurre un cambiamento”, ha sottolineato Giorgio Donegani, Specialista in Scienze e Tecnologie Alimentari. Direttore Scientifico FEI, Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare, “la proposta delle linee guida punta ad attivare delle strategie educative che siano fortemente motivanti e anche gratificanti, nel momento in cui il cambiamento applicato sortisce degli effetti immediatamente percepibili dai ragazzi. Per troppo tempo si è considerato il cibo semplicemente in termini di calorie, proteine, grassi, vitamine e quant’altro, come se fosse soltanto un combustibile per il nostro corpo; il cibo invece va visto prima di tutto come un carburante della nostra mente, perché il nostro modo di mangiare è espressione di cultura e di valori. Ed è proprio la dimensione valoriale legata all’alimentazione, quella su cui è necessario attivare la sensibilità dei ragazzi, usando linguaggi adeguati, strumenti e metodologie avanzate, per predisporre percorsi educativi che siano motivanti per la capacità dei ragazzi di viverli in modo appassionato, divertendosi, anche attraverso una forte pratica laboratoriale”.

“E le scuole si dimostrano già pronte a intraprendere questo cambiamento”, come ha spiegato Patrizia Galeazzo, Project Manager Vivaio Scuole Padiglione Italia, Expo 2015. “Non a caso Vivaio Scuole ha visto il protagonismo di 15mila studenti che, con i loro docenti, hanno illustrato ai visitatori di Padiglione Italia 700 progetti durante tutto il semestre espositivo. Gli alunni hanno realizzato progetti che parlavano di conoscenza dei prodotti naturali ed ecosostenibili, lotta agli sprechi, integrazione multiculturale e recupero dell’ identità territoriale”.

Il ruolo delle aziende di Arborea. In tema di sana alimentazione e di diffusione di più coretti stili di vita sono chiamate ad impegnarsi anche le aziende alimentari, investite sempre più di un ruolo ‘sociale’ che, per prima cosa, non può prescindere dalla tutela della qualità e della sicurezza dei prodotti da loro sviluppati e commercializzati. Un impegno, questo, fortemente sentito da Latte Arborea, principale polo produttivo lattiero-caseario e leader nel comparto in Sardegna con obiettivi di crescita anche sul territorio italiano, e che “da sempre opera con la piena consapevolezza della responsabilità sociale che deriva dalle attività di produzione e commercializzazione di prodotti alimentari”, come ha spiegato Gianfilippo Contu, Presidente dalla 3A Cooperativa Latte Arborea. «Non possiamo dimenticare che, alla base, ci sono anche le nostre radici, ovvero un legame imprescindibile con il territorio. La coesione fra i soci, poi, è stata fondamentale per poter estendere il concetto di cooperativa al resto della Sardegna, per diffondere la consapevolezza di realizzare, tutti insieme, qualcosa di importante”.

“Un impegno che ci siamo assunti fin dalla nascita della Cooperativa, ha precisato Francesco Casula, Direttore Generale Arborea, “e la garanzia assoluta sulla qualità del nostro latte deriva dal fatto che, proprio da 58 anni, proviene dalle stesse aziende associate, di cui conosciamo la storia e la serietà. Il nostro impegno ci ha reso leader in Sardegna, ma anche il quarto produttore di latte alimentare nazionale. Riteniamo altrettanto importante anche il nostro impegno nei confronti del mondo della scuola, sia in virtù nel protocollo d’intesa con l’Ufficio Scolastico regionale, sia perché per il 2016 abbiamo scelto di essere Partecipante Sostenitore della FEI, Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare. In occasione del nostro Convegno annuale per i docenti sardi, abbiamo quindi il piacere di presentare in anteprima un progetto di educazione alimentare, dedicato alle ultime tre classi delle Scuole Primarie della Provincia di Oristano, che si intitola: “Impariamo a mangiare sano”. Nell’ambito di un progetto formativo all’interno delle Scuole, sarà previsto, a partire dal mese di gennaio, la diffusione di 3 strumenti ideati e pensati per gli alunni, le loro famiglie e i docenti, ma anche attività di edutainment a cura di personale Arborea appositamente formato”.

Venerdì, 27 novembre 2015

 

 

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