A Cabras un progetto pilota per la gestione sostenibile dei delfini - LinkOristano

A Cabras un progetto pilota per la gestione sostenibile dei delfini

ll Comune si rivolge alla Regione dopo le continue lamentele dei pescatori locali

Delfini avvistati nell'area marina protetta del sinis

Da sempre considerati amici dell’uomo, i delfini  sono guardati con apprensione dai pescatori di Cabras che li ritengono responsabili di problemi causati  nell’esercizio del loro lavoro. Per questo motivo il sindaco del paese, Cristiano Carrus e l’assessore con delega alla pesca, Alessandro Murana, manifestano  la necessità di predisporre un progetto pilota per la gestione sostenibile dei delfini a livello regionale.  Propongono il coinvolgimento dell’Amministrazione regionale e a questo scopo hanno chiesto un incontro con l’assessore regionale all’agricoltura, Elisabetta Falchi. 

“Si ritiene sia necessario affrontare congiuntamente la tematica”, scrivono Carrus e Murana all’assessore Falchi, “al fine di definire soluzioni gestionali che contemperino la sostenibilità economica delle attività della pesca artigianale e il rispetto delle normative internazionali e nazionali in ambito di conservazione delle specie protette”.

Delfini nell'Area Marina protetta del Sinis

Delfini nell’Area Marina protetta del Sinis

“Inoltre”, aggiungono i due amministratori cabraresi, “si ritiene proficuo aggiungere un ulteriore campo di indagine nella delicata materia della tutela della fauna marina selvatica e delle interazioni che essa comporta nelle attività di pesca delle comunità locali, ma anche agli impatti che questa importante attività produttiva comporta per la conservazione della popolazione dei cetacei”.

Già nel 2011, infatti, l’Area Marina Protetta aveva affidato al gruppo di ricerca composto da Dolphin Biology & Conservation (www.dolphinbiology.org), Texas A&M University (www.tamu.edu) e Oceancare (www.oceancare.org) la realizzazione del progetto “Delfini e pesca nel Sinis – proposta per uno studio sulle interazioni con le attività di pesca e sull’abbondanza, distribuzione e stato di conservazione dei cetacei che frequentano l’AMP”. Il progetto, coordinato dal professor Giovanni Bearzi, aveva garantito un collegamento con le migliori istituzioni scientifiche internazionali che si occupano dello studio dei cetacei e aveva lo scopo di valutare l’impatto della pesca sui delfini, quello dei delfini sulla pesca e fornire supporto agli strumenti di gestione dell’AMP al fine di mitigare gli impatti delle interazioni nell’economia locale della pesca ed alle popolazioni di delfini.

Dal lavoro svolto è stato possibile ricavare importanti informazioni, utili a comprendere la situazione in atto nell’Area Marina Protette e nel Golfo di Oristano. In particolare la ricerca ha consentito di realizzare una prima caratterizzazione del campione rispetto alle attività di pesca; di rappresentare la percezione che i pescatori hanno dell’interazione dei cetacei con la loro attività di pesca; di stimare il danno economico medio dichiarato pari ad oltre 8 mila euro l’anno e di rilevare che un elevatissimo numero di pescatori intervistati (l’80% del campione) affermano che “i delfini sono intelligenti come o più dell’uomo”. Ha inoltre permesso di identificare ben 28 individui adulti di Tursiops truncatus. Un numero decisamente elevato che, secondo il professor Bearzi , dovrebbe suggerire un numero di delfini verosimilmente inferiore al centinaio di esemplari. Stima che deve essere considerata puramente indicativa fintanto che non verranno svolti studi più approfonditi.

Lunedì, 20 ottobre 2014

 

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