Lancio di sassi e teppismo: da Bosa un appello al prefetto - LinkOristano

Lancio di sassi e teppismo: da Bosa un appello al prefetto

Lettera di numerosi residenti ormai esasperati

Bosa - piazza Sacro Cuore

Lancio di sassi e teppismo: da Bosa un appello al prefetto
Lettera di numerosi residenti ormai esasperati

Piazza Sacro Cuore a Bosa

Un’altra notte da incubo, per i residenti del quartiere che si allarga intorno alla chiesa del Sacro Cuore e del colle di Santa Filomena a Bosa. Come è ormai consuetudine specie nella bella stagione, diversi  ragazzi nella notte di ieri si sono radunati intorno al piccolo locale che ospita un distributore di bibite, lungo Viale Alghero, di fronte al Liceo.  Urla, schiamazzi, pallonate contro le serrande e le auto in sosta hanno disturbato fin quasi alle due del mattino il sonno dei residenti, ormai esasperati. A niente sono servite  le numerose segnalazioni rivolte dai residenti al Comando dei Vigili Urbani e al Comando dei Carabinieri di Bosa. Da qui la decisione di chiedere l’intervento del Prefetto di Oristano Fabrizio Stelo.

A lui, oltre che al sindaco di Bosa Pierfranco Casula, e ai Comandi dei vigili urbani e dei carabinieri di Bosa è rivolta la lettera con cui gli abitanti del quartiere segnalano gli assembramenti che ogni notte si ripropongono fino alle prime ore del mattino “in particolare nella piazza della Parrocchia del Sacro Cuore, nella Via Carducci e nella zona del Tirassegno”.

I residenti segnalano anche il grave disagio per chi si trova a transitare lì vicino. “La mattina prima dell’ingresso nelle scuole della zona, e la sera sino all’ora del coprifuoco dobbiamo subire le loro prepotenze, l’abbruttimento delle vie con ogni tipo di rifiuto, dalle cicche di sigaretta (e non solo) che troviamo ogni mattina a tappezzare la via e gli ingressi delle abitazioni, alle lattine, dalle mascherine chirurgiche ai pacchetti di sigarette, patatine e quant’altro”.

La lettera dei residenti al Prefetto spiega ancora: “La collina di Santa Filomena, che dovrebbe essere il polmone verde della cittadina, è una discarica a cielo aperto, senza alcun rispetto per l’ambiente e nemmeno per le suore del Cottolengo, che lì vivono, pure loro fatte oggetto di minacce. Non ultimo dobbiamo subire la violenza verbale e gli insulti, nel caso qualche abitante esasperato provi a chiedere comportamenti più rispettosi”.

Quindi  la protesta per  la presenza di bande di giovanissimi, intenti a disturbare il sonno dei residenti ma nono solo: “Episodi ormai all’ordine del giorno”, si legge nel documento. “Ed ora che la pandemia sembra diminuire d’intensità, il timore di dover subire questo stato di cose sino all’alba di ogni giorno, aumenta le nostre ansie e preoccupazioni. Segnaliamo che nelle vie interessate abitano diverse persone anziane e disabili, alle quali viene negato il riposo. Inoltre, nella Via Carducci fronte Tirassegno, è presente un cantiere in totale stato di abbandono da decenni, diventato un vero e proprio immondezzaio, cantiere dal quale i giorni scorsi son stati lanciati calcinacci e pietre che hanno sfiorato una signora col rischio di ferirla seriamente. Abbiamo tempo fa scritto, per comunicare lo stato delle cose, al Sindaco, al Comando dei Vigili Urbani ed alla Caserma dei Carabinieri di Bosa, così come è stata presentata un’interrogazione in consiglio comunale per denunciare questi fatti incresciosi, ma senza purtroppo vedere risultati tangibili.”

Da qui la richiesta di intervento rivolta al Prefetto Fabrizio Stelo perché promuova ogni iniziativa utile a far cessare i gravi disagi segnalati.

Giovedì, 17 giugno 2021

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