In pochi giorni il molo galleggiante a Mare Morto. L'Adina: "Noi messi da parte" - LinkOristano

In pochi giorni il molo galleggiante a Mare Morto. L’Adina: “Noi messi da parte”

All'attacco dell'Associazione dei diportisti ha risposto Abis: "Il nostro sarà un servizio complementare"

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In pochi giorni il molo galleggiante a Mare Morto. L’Adina: “Noi messi da parte”
All’associazione dei diportisti ha risposto il sindaco Abis: “Il nostro sarà un servizio complementare”

Il rendering del molo che verrà posizionato a Mare Morto

Sarà installato a metà giugno a Mare Morto – e poi rimosso a settembre, al termine della stagione estiva – il nuovo molo galleggiante per le operazioni di imbarco e sbarco degli utenti dei campi ormeggio e stazionamento, accessibile anche agli utenti con disabilità funzionali. È un intervento realizzato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Andrea Abis, in collaborazione con l’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre.

Il progetto ha già avuto il parere positivo da parte del Servizio tutela del paesaggio Sardegna centrale della Regione, dalla Soprintendenza, dal Servizio valutazioni incidenze e impatti ambientali della Regione, dal Corpo forestale di Oristano e dalla locale Capitaneria di porto. Però non piace all’Adina, l’Associazione dei diportisti nautici di Cabras. Il presidente di Adina, Ivo Zoccheddu, ha criticato la scelta di Comune e Amp durante un incontro di presentazione della nuova struttura che si è tenuto questo pomeriggio all’auditorium del Centro polivalente di via Tharros, a Cabras.

Il comandante Matteo Gragnani e il sindaco Andrea Abis

“Il molo galleggiante rappresenta una novità di rilievo nell’ambito dei servizi offerti alla nautica”, ha detto il sindaco Andrea Abis, “e porta a compimento una pluralità di esigenzea del territorio. A livello operativo, offre per la prima volta un punto di approdo sul litorale, ottimizzando la fruibilità del mare. Inoltre risulta funzionale allo svolgimento di svariate attività da parte di enti e di privati, potenziando i servizi turistici e agendo di conseguenza sulla promozione del territorio. Non fa concorrenza all’Adina, come dice Zoccheddu, ma offre un servizio complementare. Lo scalo di alaggio gestito dall’Adina continuerà a operare. Agli atti non risulta alcuna interferenza tra la nostra attività e quella dell’Associazione dei diportisti. Siamo un’istituzione pubblica, vogliamo garantire un servizio complementare aperto a tutti e gestito dalla collettività”.

Una posizione, quella del sindaco Abis, molto distante da quella del presidente dell’Adina. “A Comune e Area marina protetta”, ha detto Ivo Zoccheddu, “chiedo di arrivare a un accordo con la nostra associazione. Ricordo che quando si entra a casa di qualcuno si bussa: loro non lo hanno fatto. Non siamo stati coinvolti. Abbiamo presentato un’istanza di accesso agli atti che non è stata accolta. Mi dispiace molto, perché ci avrebbe consentito di valutare la reale qualità della progettazione”.

“Abbiamo manifestato perplessità ad Amp per il molo, in particolare per il suo impatto sull’ambiente”, ha detto ancora Zoccheddu. “Inoltre, il sollevatore per permettere ai disabili di accedere alle imbarcazioni era stato acquistato dal Comune di Cabras in virtù di un accordo con la nostra associazione: prevedeva l’installazione della gruetta nei nostri moli, ma questo non è stato fatto. Non riesco a comprendere perché si sia abbandonato quel progetto per costruire un nuovo molo. Non abbiamo intenzione di dare vita a un braccio di ferro con Comune e Area Marina Protetta, ma siamo intenzionati a tutelare l’associazione”.

Ivo Zoccheddu

Rivolgendosi al rappresentante dell’Area Marina Protetta, Zoccheddu ha segnalato quella che considera un’incongruenza: “Verranno posizionati sopra la posidonia grossi plinti in cemento. Noi diportisti”, ha evidenziato il presidente dell’Adina, “paghiamo a caro prezzo, con multe salate, se buttiamo l’ancora sulla posidonia”.

Dura la risposta del direttore dell’Amp Massimo Marras: “Più in là valuteremo se lasciare i corpi morti tutto l’anno o rimuoverli a settembre”, ha commentato.  “Certamente non li posizioneremo sulla posidonia, come ha detto Zoccheddu. Per il momento non abbiamo preventivato di rimuoverli a fine stagione, perché sarebbe costoso”.

Punto di forza del progetto, come accennato, è l’accesso alla struttura da parte di utenti con disabilità funzionali, grazie all’installazione di un sollevatore a bandiera, o sollevapersone: una piccola gru che mediante un’imbragatura permette di sollevare le persone sul molo e di farle arrivare sull’imbarcazione in piena sicurezza. Alcune passerelle consentiranno agli utenti di accedere al molo direttamente dall’area parcheggio.

“Garantire l’accesso al servizio ai disabili”, ha precisato il sindaco Abis, “è al giorno d’oggi una caratteristica imprescindibile, che si è potuta realizzare grazie a un finanziamento del Ministero dell’Ambiente. Permettere a chi presenta difficoltà di deambulazione di poter facilmente usufruire del servizio nautico significa dare risposta alle frequenti richieste prevenute da parte di diverse associazioni che si dedicano al mondo della disabilità e dello sport e che manifestano l’esigenza di dare vita a scuole e corsi per attività sportive come vela, canoa, kayak, SUP, attualmente assenti nel territorio del Comune di Cabras”.

“Anche gli enti che a vario titolo collaborano con l’Area Marina Protetta”, ha spiegato l’ingegner Massimo Marras, “beneficeranno del nuovo punto di approdo, come l’Università, il CNR o l’IMC che svolgono attività di monitoraggio e presidio del territorio con i mezzi nautici principalmente nel periodo estivo. La struttura permetterà inoltre lo sbarco in sicurezza degli utenti diportisti, sia quelli che usufruiscono del campo ormeggio adiacente che quelli in transito e stazionati presso i vicini campi boe di Tharros e Capo San Marco, che in questo modo potranno godere di diverse attività a terra alle quali fino ad ora non avevano accesso”.

Massimo Marras

Per le attività di imbarco e sbarco sarà messo a disposizione degli autorizzati un mezzo nautico dell’Area Marina Protetta, con a bordo un operatore addetto alla sicurezza, con formazione certificata per il salvamento a mare e l’assistenza mediante defibrillatore (BLS-D) in dotazione al mezzo.

Un regolamento disciplinerà la fruizione in sicurezza del campo boe per l’ormeggio, del pontile galleggiante e dell’unità nautica di supporto: è stato elaborato dall’AMP con la consulenza di esperti del settore e con la collaborazione della Capitaneria di porto di Oristano, guidata dal comandante Matteo Gragnani. Il testo arriverà lunedì in Consiglio comunale. Per la prima volta da quando è stato istituito il campo ormeggio, saranno regolate la balneazione nell’area, il traffico nautico e la tutela dell’ambiente.

L’intervento sarà realizzato senza alcun incremento delle tariffe per gli utenti rispetto a quelle già stabilite lo scorso anno, già ridotte del 22% rispetto al 2019. “Abbiamo fatto questa scelta tenendo conto del carattere sperimentale di questo intervento, mai realizzato prima. Anche una volta a regime”, ha precisato Abis, “i costi non dovrebbero subire un importante aumento, specialmente considerando il tipo di servizio offerto”.

Al momento si attende anche l’ultimo parere da parte delle autorità competenti per l’impianto di videosorveglianza dell’area, un ampliamento del sistema di monitoraggio ambientale in capo all’Area Marina Protetta installato nel 2015. “Il sistema attuale conta cinque punti di ripresa, tutti all’esterno del Golfo di Oristano”, ha detto il direttore dell’Amp Marras. “Con il nuovo punto di videosorveglianza si colma la lacuna e si incrementa la sicurezza di questo tratto del litorale, ampiamente frequentato specialmente durante la stagione estiva”.

Nell’area si prevede l’installazione di un box ufficio per l’addetto al presidio del campo ormeggio, che sarà operativo dalle 7 alle 24. Sarà presente un punto di sosta per autobar, già bandito in concessione, come punto di ristoro per gli utenti delle strutture e dei campi di ormeggio e di stazionamento. Prevista anche un’applicazione per la gestione delle attività di ancoraggio e stazionamento, che in questa prima versione offre informazioni sull’Area Marina Protetta e sulle aree di ormeggio (anche in lingua inglese) e permette anche il pagamento online, con PagoPa. In seguito sarà arricchita con ulteriori funzionalità, come quella di registrarsi alla boa, per un più agevole controllo dell’area da parte delle forze dell’ordine.

I diportisti autorizzati all’ormeggio riceveranno un kit ambientale con un panno oleo-assorbente, una spugna vegetale, un posacenere in bambù, un sapone ecologico e stoviglie ecosostenibili.

Venerdì, 11 giugno 2021

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