Abbattimento delle cornacchie, la legge dovrà tornare in Consiglio - LinkOristano

Abbattimento delle cornacchie, la legge dovrà tornare in Consiglio

Una sentenza della Corte costituzionale rischia di bloccare i piani. Cera: "Subito una leggina"

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Abbattimento delle cornacchie, la legge dovrà tornare in Consiglio
Una sentenza della Corte costituzionale rischia di bloccare i piani. Cera: “Subito una leggina”

Cornacchie

È stato confermato dalla Corte costituzionale l’utilizzo dei proprietari, dei conduttori di fondi o di loro delegati per l’abbattimento delle cornacchie nelle campagne della Sardegna. Ne ha dato notizia il consigliere regionale Emanuele Cera, soddisfatto per “la tenuta della legge regionale n. 5 del 2020, promossa dalla V Commissione Attività produttive di cui sono uno dei componenti, nella assegnazione alla figura del delegato individuato dal proprietario del fondo o dal conduttore della possibilità di essere utilizzato nei piani di abbattimento dei corvidi”.

Ma dopo l’intervento dei giudici costituzionali, la norma regionale dovrà tornare in Consiglio.  “Il pronunciamento della Corte richiede un ulteriore intervento legislativo per superare un rilievo mosso sulla legge regionale 5/2020″, spiega Cera. “È stata dichiarata l’illegittimità costituzionale del percorso formativo a cui dovranno essere sottoposti tutti coloro i quali devono essere autorizzati all’attuazione dei piani di abbattimento. La Commissione Attività produttive ha immediatamente intrapreso questo percorso legislativo per proporre al Consiglio il superamento di questo piccolo ma ulteriore ostacolo”.

“Ritengo necessario intervenire rapidamente con una nuova leggina”, dice ancora il consigliere di Forza Italia, “che vada a modificare la legge regionale n. 23 del 1998 per introdurre specifici corsi di formazione, ai quali devono partecipare i cacciatori delegati dai proprietari e conduttori dei fondi su cui vanno attuati i piani di abbattimento della fauna selvatica. Questi corsi dovranno essere concordati con l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), al fine di dotare definitivamente la Sardegna di uno strumento di contrasto efficace al ripopolamento indiscriminato dei corvidi nelle campagne, quale strumento di prevenzione ai grossi danni economici arrecati da questi uccelli”.

Emanuele Cera

“A causa di questo rilievo della Corte Costituzionale”, aggiunge il consigliere oristanese, “verranno verosimilmente interrotti dalle Province i piani di abbattimento attualmente in essere. Pertanto si ripropone nuovamente per la stagione colturale 2021 questa problematica, fortemente sentita dal mondo delle campagne di tutta la Sardegna. Nelle more della approvazione e attuazione della leggina, mi appello all’Assessora all’Agricoltura affinché vengano integrati adeguatamente nel prossimo assestamento di bilancio i fondi per il ristoro del danno, per le ovvie ingenti perdite economiche che si riproporranno a causa dei conseguenti danni causati dai corvidi alle colture agricole primaverili ed estive”.

“Nel corso degli anni ho trattato a più riprese nelle sedi istituzionali questo argomento, proprio perché la situazione era diventata cronica e aveva comportato notevoli perdite di prodotto e grossi problemi economici al settore primario”, continua Emanuele Cera, che ha spesso fatto propri gli accorati appelli provenienti dagli agricoltori del Campidano, del Terralbese e del Sinis.

“Con questa pronuncia”, prosegue il consigliere oristanese di Forza Italia, “si realizza una grossa importante discontinuità rispetto ai precedenti rilievi mossi sempre dalla stessa Corte costituzionale, che impedivano in passato alle Province di avviare i ciani di abbattimento, determinando l’indiscriminata proliferazione di cornacchie, con grave compromissione sia dell’ecosistema ambientale a causa della natura predatoria dei corvidi oltre ai danni alle colture da campo”.

Giovedì, 10 giugno 2021

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