Troppi dubbi sull'ospedale di Bosa, mobilitazione dei sindaci - LinkOristano

Troppi dubbi sull’ospedale di Bosa, mobilitazione dei sindaci

Planargia e Montiferru chiedono garanzie sul futuro del "Mastino": venerdì un incontro

Ospedale Bosa Pronto soccorso

Troppi dubbi sull’ospedale di Bosa, mobilitazione dei sindaci
Planargia e Montiferru chiedono garanzie sul futuro del “Mastino”: venerdì un incontro

Per difendere il futuro dell’ospedale di Bosa scendono in campo i sindaci dei comuni della Planargia e del Montiferru. Chiamati a raccolta dal sindaco di Bosa, Pier Franco Casula, i primi cittadini si riuniranno venerdì pomeriggio nella sala consiliare della città, dove è stato anche convocato un Consiglio comunale straordinario. Alla riunione parteciperà anche il consigliere regionale sardista Alfonso Marras, che è anche componente dell’assemblea civica, e il commissario della Assl di Oristano Antonio Francesco Cossu. Nel corso della riunione saranno illustrati gli orientamenti emersi con la visita a Bosa del Commissario dell’Ats Massimo Temussi e del direttore del Presidio Ospedalieri Unico Sergio Pili, dei giorni scorsi.

Obiettivo dell’incontro è attivare un’ampia mobilitazione degli amministratori locali della zona intorno alla battaglia contro il rischio di un ridimensionamento o addirittura della chiusura del “Mastino”. Non convincono del tutto, infatti, le rassicurazioni arrivate dal commissario dell’Ats, Massimo Temussi, che ha annunciato le dimissioni degli ultimi pazienti Covid ancora ricoverati e la chiusura temporanea del reparto Medicina che li ospita. Una misura che consentirebbe ai 5 medici che vi sono impegnati di usufruire delle ferie accumulate in oltre un anno. Temussi ha anche assicurato l’imminente arrivo di uno o due internisti da una graduatoria di concorso ancora aperta.

Ma la situazione dell’ospedale è talmente incerta, con i pochi specialisti in servizio chiamati a tappare le falle di reparti anche diversi rispetto a quelli di destinazione, che appare più che giustificato il timore che, dopo la chiusura della Chirurgia,  anche quella della Medicina si protragga ben oltre il periodo previsto. A ciò si aggiungano le preoccupazioni per un Pronto Soccorso costretto a operare senza l’appoggio del reparto Medicina e con la Radiologia e il Laboratorio a corto di personale.

Un quadro ben delineato, nei giorni scorsi, in un dossier diffuso dal sindacato dei medici Cimo, che appunto pone più di un dubbio sul futuro del nosocomio di Bosa.

Deciso a guidare la mobilitazione degli amministratori di Planargia e Montiferru è il sindaco di Bosa Pier Franco Casula, che già nell’incontro con il commissario dell’ATS Massimo Temussi  era stato molto chiaro: “Quello di Bosa è un ospedale di sede disagiata e come tale deve poter operare in maniera adeguata in tutte le sue articolazioni, compresi Chirurgia, Radiologia, Anestesia e Laboratorio analisi”. Obiettivi che saranno ribaditi nell’assemblea di domani, dedicata anche all’esame delle gravi carenze dei servizi sanitari territoriali e in particolare all’assenza di un ambulatorio pediatrico nella cittadina del Temo.

Il consigliere regionale Alfonso Marras, da parte sua esprime “apprezzamento per gli impegni assunti dal Commissario Massimo Temussi e assicura la massima attenzione per l’evolversi della situazione dell’ospedale e dei servizi sanitari della zona, con particolare riferimento anche alle difficoltà segnalate nella  assistenza territoriale”.

Mercoledì, 9 giugno 2021

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